Capitolo 29

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Alex's pov

Dopo quell'avvenimento ci misimo sdraiati nel letto, a coccolarci e a dirci quanto ci amiamo, rimasi da Luigi per un po' di tempo, che come al solito non voleva saperne di lasciarmi andare a casa, fino a che non lo convinsi a lasciarmi andare, almeno credevo di averlo convinto, ma non fu così. Quando si tratta di separarci Luigi non ascolta ragioni, non vuole e basta. Mi ci vuole sempre un'ora minima per convincerlo che non posso passare tutta la vita da lui, che anche io ho una casa, per quanto non mi piaccia stare con le persone che la abitano, e che non voglio creare disturbo a casa sua. Questa è una di quelle volte in cui, particolarmente, non ne voleva sapere di farmi andare via.
Alla fine dopo molte suppliche non riuscii ad andare via da casa sua e rimasi a dormire di nuovo da lui, nonostante le mie lamentele. Avevamo fatto i compiti ed eravamo andati a prendere le mie cose a casa mia. Sia libri per la scuola che le mie cose per dormire.
A<<Lu…ma sei sicuro?, non voglio dare fastidio sono rimasto qui ieri, non pensi sia il caso di andarmene?>> Avevo provato a dirgli anche questo, nella speranza che aprisse gli occhi sul fatto che non potevo rimanere lì per sempre e che dovevo andarmene prima o poi.
L<< amore…si che sono sicuro, io ti voglio qui con me sempre, poi non voglio che torni a casa tua, dove vi sono persone che non ti amano, che non ti vogliono bene>>disse le ultime parole mettendo le sue mani sulle mie guance e poi mi lasciò un dolce bacio sulle labbra.
L<<ti prego rimani con me>>
A<<Lu davvero…non penso che sia il caso, i tuoi mi odieranno tra un po', non mi sembra il caso, dai torno a casa>>
L<<I miei sono felici se io sono felice, e io sono felice se tu sei con me, al sicuro, tra le mie braccia, dove nessuno ti può fare del male>> alla fine mi rassegnai e, come già detto, andammo a prendere le mie cose a casa. Luigi conobbe i miei, ma non fu il migliore degli incontri, Luigi pieno di astio nei loro confronti, solamente per il non trattarmi come figlio, e loro menefreghisti come al solito. Andammo via in fretta  e tornammo a casa. Penso che se qualcuno entrava a casa di Luigi penserebbe che siamo fratelli, ormai vivo più a casa sua che a casa mia. Vivo tipo 6 giorni a casa sua e 1 a casa mia. E quel giorno che non sto con lui, ci videochiamiamo tutto il giorno.

Erano passati un po' di giorni dall'accaduto e io a Luigi continuiamo a stare insieme a vivere la nostra relazione. Nulla era cambiato, passavamo il tempo con i nostri amici, a scuola e fuori, continuai ad andare nel nostro piccolo posto. Ci andavamo perfino nei giorni in cui non andavamo a scuola. Era ormai febbraio e si avvicinava una delle feste preferite dai fidanzati: San Valentino, la cosí detta festa dell'amore. Festa che diventa solo un pretesto per passare tutta la giornata con il proprio partner, e per mangiare cioccolato o fare regali. Non mi è mai piaciuto San Valentino, non perché fossi invidioso delle coppie che passeggiavano mano nella mano, anzi le trovavo molto carine, ma perché secondo me non esiste un giorno perfetto per l'amore. Lo so che è la tipica frase che dicono tutti ma è così. Non dico che l'amore vada festeggiato tutti i giorni, ma l'amore esiste tutti i giorni, se è un amore vero e puro, e quindi San Valentino diventa solo un giorno come tanti con l'unica differenza che puoi stare tutto il giorno con il tuo partner per "festeggiare l'amore".
Così anche noi decidemmo di passare il nostro San Valentino a fare qualcosa di speciale. Ci eravamo organizzati un paio di giorni prima per poter passare al meglio questo giorno. Era la prima volta che passavamo questa festività insieme, e chissà magari sarà la prima di una lunga serie. Ci spero molto, non perché San Valentino sia speciale, ma perché mi piace passare il tempo con Luigi. Ad ogni modo, il 14 febbraio, dopo la scuola, io e Luigi passammo la nostra prima giornata d'amore. Finita la giornata scolastica, per di più molto impegnativa, ci dirigemmo a casa di Luigi per pranzare, fare, molto velocemente, i compiti e poi iniziare la nostra giornata speciale. Quello più gasato dei due è Luigi e davvero non capivo tutto questo entusiasmo, alla fine è un giorno come un altro. Per prima cosa ci dirigemmo nel nostro posto magico e restammo lì per un po'. Non ci eravamo mai stati con il sole, ma anche così è bella. D'altronde la spiaggia è sempre bella, non importa che sia Natale o ferragosto, che sia giorno o notte, che sia inverno o estate, autunno o primavera, che piova o che ci sia il sole, la spiaggia è sempre stupenda, e stupenda rimarrà sempre. Dopo aver passato un po' di tempo, un po' tanto tempo, a coccolarci sulla spiaggia ci dirigemmo verso la piazza per fare una passeggiata. C'erano un sacco di persone che, proprio come noi, si tenevano la mano e che passeggiavano con il cuore colmo di amore. Gente che invece, privi di amore, guardava e in cuor proprio si disperava perché riteneva brutto passare quella giornata in solitudine, senza qualcuno da amare, da abbracciare, baciare, coccolare. Arrivò così la sera, tra osservare coppiette innamorate e fare anche noi la coppietta innamorata.
A sera decidiamo di andare in un locale,  con i nostri due amici, e divertirci un po'. L'idea di andare in un locale non mi entusiasmava parecchio. Infatti nella mia testa c'è ancora il ricordo di quella ragazza che mi si avvicinò quella sera e mi baciava.
Brividi.
Ogni volta che ci ripenso mi vengono i brividi e un senso di colpa mi assale, non ho fatto nulla per fermarla, per non permetterle di baciarmi, ma alla fine Luigi mi toglieva sempre i sensi di colpa, convincendomi, giustamente, del fatto che non l'ho baciata io quella trota.

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Ciau, so che è tardi e che questo capitolo non se lo cagherà nessuno, ma ok. Niente l'ho scritto oggi quindi perdonate gli errori, ma se volete segnalatemeli nei commenti, e niente spero vi piaccia. Un bacio 😘

Tu sei diverso// Alex e LuigiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora