𝙼𝚊𝚢 𝟷𝟹𝚝𝚑, 𝟸𝟶𝟸𝟸

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Siamo (finalmente) arrivati alla fine. We've made it.
Questo giorno rappresenta l'arrivo, la fine, il punto da cui si può solo guardare indietro, il muro alla fine di una strada senza uscita, come nei noir anni 60.

Prima o poi questo giorno, per la legge dei grandi numeri, doveva passare liscissimo davanti a me, senza alcun tipo di intoppo o maledizione divina. Eppure era venerdì 13, non ci avrei puntato due spicci. Ma è passato, quasi senza alcun intoppo, e ora è materiale per la mia sempre viva e mutevole mente.
Certo, se fosse avvenuto a suo tempo, le cose sarebbero state diverse e quei 2 minuti lì sarebbero stati l'apoteosi di una giovane vita devota e trascorsa nei suoi unici momenti salienti da vera supporter sfegatata, ma non sono più la stessa bambina che decise di aprire una fanpage su Francesco Gabbani perché all'epoca andava di moda: ho 17 anni, gestisco ancora più o meno regolarmente la fanpage, ho altri interessi (e mi stupirei se provassi interesse per le stesse cose per cui lo provavo a 12 anni), aspirazioni, sogni e quei 2 minuti sono stati una bellissima chiacchierata con un amico che non vedevo da tanto. That's all.

Però in fondo è stato un bell'incontro, che per un attimo mi fa ha fatto ripescare dai vecchi scatoloni impolverati, che non tiravo fuori dal "pre-pandemia", tutta la mia passione ed energia e buone dosi di fan sfegatata.
Per una tipetta così introversa come me, vedere Francesco relazionarsi con i fan dal vivo è stato più che mai eccezionale. Pensavo "Ma guarda un po' questo che si mette a parlare e ad abbracciare sconosciuti". Io arrivo sparata, mi ci tuffo sopra con le braccia fermamente ancorate al suo collo e quello che fa? Ricambia l'abbraccio e se possibile mi stringe ancora più forte. Lo ammiro per questo, se fossi stata al suo posto probabilmente avrei detto qualcosa del tipo "Staccatemela di dosso".
Siccome il mio obiettivo era parlare senza piangere, ho evitato il più possibile il contatto visivo, ma era impossibile non notare quegli occhi così scintillanti, quasi più emozionati dei miei. Probabilmente Francesco è la persona che possiede più empatia su tutta la faccia della Terra. Mi ha ascoltata attentamente, mi ha confermato di conoscere la fanpage (e grande moto di orgoglio a seguire, perché non mi conoscono nemmeno i miei compagni di classe praticamente) e, cosa più importante, ha detto che sono ganza (cosa che nessuno mai mi aveva detto) e lo è anche tutto il lavoro che faccio. Per me che sono una giovanissima aspirante a lavorare nel campo delle arti visive è stato davvero importantissimo. È la prima volta che qualcuno di così "importante" apprezza il mio "lavoro" e non potrò fare a meno di ricordarlo per tutta la vita. La prossima volta in cui, alle 5 di mattina, dopo 6 ore di intenso video editing, avrò voglia di buttare via tablet e smartphone dalla finestra, non lo farò, semplicemente perché ciò che faccio è "ganzo". E anche fra una decina di anni, quando (si spera) starò già lavorando al mio primo film, se avrò voglia di buttare tutto per aria penserò che non ne vale la pena, perché uscirà fuori una robetta proprio ganza.
Certe cose hai proprio bisogno di sentirtele dire. Penso sia normale sottovalutare il proprio lavoro e riconoscersi meno meriti di quanti ne si hanno, soprattutto alla mia età, e avevo proprio bisogno che un Francesco a caso mi dicesse con una semplicissima parola che in realtà non sono pazza, che sono sulla strada giusta e devo assolutamente e a tutti i costi inseguire il mio sogno. Quando vincerò il mio primo Oscar lo saluterò dal palco del Dolby Theater, è una promessa.

Credo che mai nessuno abbia speso più di 600 parole su qualcosa che è avvenuta in appena 2 minuti che non sia il sommo poeta. Le emozioni sono sempre difficili da mettere nero su bianco e il loro essere così torrentizie non può essere contenuto nemmeno dai robusti argini della scrittura.
Perdonatemi se alcuni istanti li terrò per me, ma voglio avere un ricordo di quel momento il più intimo possibile. Sappiamo solo io e lui cosa ho provato mentre lo abbracciavo, e va bene così.

E quindi anche quello che qualche anno fa è stato il mio sogno più grande si è realizzato.
È vero. Non ascolto più la musica di Francesco come una volta, ci sono supporters sicuramente più fedeli e tutto quello che volete. Ma è stato ugualmente bello, importante, affrontato in modo diverso da come l'avrei fatto anni fa ed è proprio quello che volevo. È stato migliore di come l'avevo sognato quando ero ancora una bambina e sono più che soddisfatta di non essere svenuta o, peggio ancora, passata a miglior vita lì davanti a lui. Avrei rovinato l'instore a tutti.
Per concludere, vorrei ringraziare Francesco per la sua disponibilità, assoluta empatia, gentilezza, capacità di mettere a proprio agio straordinaria, per avermi stretta più forte e per avermi detto che sono "ganza". Grazie per aver accresciuto il mio ego, ma soprattutto, grazie di esistere. <3

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