Capitolo 1

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Le dita affusolate e tremolanti accarezzavano quel pizzo rosso in maniera delicata e minuziosa, controllando con estrema cura che ogni cucitura fosse al posto giusto e che non ci fosse alcuna piega strana.

Il modello nel manichino era semplicemente perfetto.

Marinette contemplò quel completo reggiseno e tanga, corredato da una vestaglietta di tulle dello stesso colore per qualche minuto prima di riporlo nella scatola di velluto nera che avrebbe consegnato l'indomani per il concorso. E se la ragazza fosse riuscita a vincerlo, avrebbe ricevuto un ingente borsa di studio che le avrebbe permesso l'accesso ad un importante ed esclusivo corso per giovani stilisti.

A Marinette bastava semplicemente fare una telefonata ed avrebbe ottenuto quel posto senza alcun problema, ma a lei non piaceva vincere facile e non sarebbe stato giusto nei confronti di chi si era impegnato tanto, proprio come lei.

Se fosse riuscita ad essere ammessa, sarebbe stato solo per merito e non perché era la nuora di Gabriel Agreste.

"Non capisco molto di moda, ma secondo me con questo modello ti sei superata, Marinette" Sentenziò Tikki mentre vedeva la sua portatrice riporre il modello all'interno della scatola.

"Dici?" La corvina incurvò le labbra in una smorfia di dissenso, ma ormai non poteva più apportare modifiche e non le restava altro che consegnare il lavoro e sperare che potesse piacere agli esaminatori.

"Ti sei impegnata tanto e vedrai che i tuoi sforzi verranno ripagati." Fece una breve pausa per poi riprendere il discorso "... e sono sicura che anche Adrien ha approvato il tuo progetto."

Marinette stava per chiudere la confezione quando si ricordò che non lo aveva fatto.

La settimana scorsa gli confidò che stava lavorando al progetto, ma di cosa in particolare non aveva fatto accenno, poi tra una cosa e l'altra, Marinette si era dimenticata di parlargliene.

"In realtà, no."

"Se hai dei dubbi dovresti chiederglielo."

A Marinette balenò in testa un'idea "Chiederglielo?" Fece lei leccandosi le labbra "... perché non mostrarglielo direttamente."

Tikki si schiaffeggiò con la zampetta il visino.

*

Erano le nove e trenta di sera quando Adrien ricevette una telefonata di Marinette.

Il biondo si trovava al computer per ultimare una relazione di economia che entro la fine della settimana avrebbe dovuto consegnare al relatore per essere ammesso all'esame. L'ultimo per quell'anno accademico.

"Ho bisogno di un consiglio, sto venendo da te." Gli aveva detto semplicemente senza accennare ad altro.

Adrien attendeva il suo arrivo, rimanendo con i sensi allertati nel caso in cui decidesse di suonare il campanello.

Era da solo a casa perché suo padre era andato a Monaco per presenziare ad un convegno, anche se lui era convinto fosse semplicemente una fuga d'amore, e prima o poi avrebbe scoperto la donna che finalmente era riuscita a rubargli il cuore.

Nessun campanello trillò, ma il refolo d'aria che gli colpì la nuca gli annunciò il suo arrivo.

"Buonasera, milady." Le disse continuando a schiacciare i tasti della tastiera in maniera veloce.

"Buonasera a te." Lady Bug si sdraiò sul letto con le braccia aperte attendendo che terminasse il suo lavoro. Era sempre bello vederlo assorto nei suoi pensieri e lei si morse un dito iniziando a fare pensieri poco casti sul fidanzato.

Non era andata di certo lì per consumare un rapporto, diciamo pure l'ennesimo per quella giornata, l'ultimo era stato nel ripostiglio dell'Università prima di ritornare a casa, ma per avere la sua approvazione al progetto.

Mi fai impazzireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora