C'era una volta una bambina gentile. Ogni giorno lanciava sguardi amichevoli alle persone e regalava sorrisi. E al parco «Vuoi essere mio amico?» chiedeva e sorrideva «no» rispondevano, continuava a sorridere.
C'era una volta una bambina gentile. Ogni giorno lanciava sguardi amichevoli alle persone e regalava gioiosi sorrisi. Poi un giorno si è stancata dei sorrisi e degli sguardi amichevoli. È diventata fredda ed indifferente. Ed ogni notte piangeva, la testa poggiata sulla stoffa del cuscino. Ed ogni giorno si feriva, con le parole e con le azioni. C'era una volta una ragazza non più bambina, una ragazza sola ed arrabbiata. Poi si è stancata del mondo, perché tutti si facevano la guerra. Poi si è stancata della pace, perché vivevano tutti troppo adagiati su un trono di cristallo pronto a rompersi. Poi si è stancata della gente, perché nessuno guardava oltre l'ombra del proprio naso. Poi si è stancata della vita, perché era troppo monotona. E quindi ha smesso di osservare il mondo, per non notare le battaglie. E ha smesso di cercare la pace, perché altrimenti sei troppo buono. Ha smesso di parlare con la gente, perché non voleva ritrovarsi in compagnie spiacevoli.
C'era una volta una donna non più ragazza, che aveva smesso di vivere e si era abbandonata all'esistenza.