Chapter one

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Era una giornata di neve, siamo nel periodo natalizio e io stavo sistemando degli scatoloni nella soffitta che successivamente sarebbe diventato il mio rifugio. Il piano era semplice, pulire la soffitta, vendere gli oggetti che erano messi dentro gli scatoloni ed successivamente avere una stanza vuota così che potessi crearci il mio rifugio. Mi compiacevo della mia idea mentre sistemavo gli oggetti dello scatolone, ma, qualcosa attira la mia attenzione. Una scatolina piena di polvere, l'ho trovata tra le cianfrusaglie di mia nonna, ma non ho idea di come ci siaarrivata dentro. Per comodità metto la scatolina da parte, mi inquieta ma mi attira allo stesso tempo, una strana forza mi attrae ad essa .Continuo a sistemare le robe, tra vestiti di poco conto e giocattoli ormai rotti, ho deciso che la maggior parte delle cose o le metterò in vendita oppure le donerò a persone piu' sfortunate di me, mi ricorda quando da piccola dormivo dentro la macchina inisieme a mio padre, in quel periodo non eravamo proprio messi bene, infatti ci è stata tolta la casa e per un po' ci misimo a fare l'ememosina. Scaccio i pensieri e controllo la soffitta, ancor piena di polvere e ragnatele varie, dovrei dargli proprio una ripulita, mi prendo di coraggio e mi metto a pulire la soffitta, dopo inizio a decorarla. Mi piace molto come l'ho trasformata. Mi son ricordata della scatolina e decido di dare priorità alla scatolina, la analizzo con attenzione. Noto delle decorazioni colorate ma poco visibili per via della polvere, ho bisogno di sapere cos'è, un'altra cosa che rende particolare questa scatola è la manovella alla sua destra, ho paura che ruotando la manovella questa in un modo o in un altro si rompa.

Decido di chiedere a mia nonna, scendo dalle scale della soffitta per poi fiondarmi in cucina, vedo che è indaffarata, la disturbo lo stesso poiché la mia curiosità va oltre al non distrìurbare le persone mentre fanno altro. "Nonna, sai, stavo sistemando la soffitta per farci quella mia stanza, te ne avevo già parlato" smetto di parlare per vedere se mia nonna mi stesse ascoltando e vidi che fece un piccolo cenno come se dicesse che mi sta ascoltando "Ho aperto la tua scatola sai, quella che mi avevi detto che potevo tranquillamente sbarrazzarmene?" Mi guardò e fece "e con ciò? l'hai buttata, no?" La guardai con un sorrisetto e tirai fuori la scatolina "Potresti dirmi cos'è?" Lei osservò la scatolina, ci volle un po' prima che mi rispose "La trovai in una vecchia casa del 1800 che stava per esser demolita, mi piaceva esteticamente anche se questa era rotta, non riuscì mai ad aprirla penso per via della manovella ormai arrugginita, puoi tenerla se vuoi e se riesci ad aprirla dimmi cosa contiene il suo intero." Annuì, me ne andai senza dir nulla.

Torno nel mio rifiugio, iniziai a fissare intensamente la scatolina e a pensare cosa fare per aprirla.
Dopo un paio di secondi mi arresi e pensai di provare a girare la manovella, e così fece, la manovella non ebbe alcun problema e girò senza alcun tipo di cedimento. Ho pensato che fosse strano visto che la manovella sembrava si potesse rompere da un momento all'altro. 
Dopo un po' spunta una canzoncina da carion, appena essa finisce di scatto la scatola si apre, guardo dentro ma è completamente vuota. "Cavolo che delusione" richiudo la scatola e la poggio di un angolo della stanza per poi andare a dormire.

Mi sveglio verso le 3,30, non riesco piu' a dormire, sento degli occhi addosso su di me. Alzo solo il busto e mi guardo intorno, nulla, l'unica cosa che attira la mia attenzione è quella maledetta scatolina. Sospirando, faccio per avvicinarmi quando, all'improvviso, una nube coloratga esce da quella scatolina, facendomi tossire pesantemente "è da tanto che non vedo un essere umano" questa voce allegra mi spaventa e per esso,cado, alzo gli occhi e mi ritrovo davanti un enorme pagliaccio colorato che mi sorride, ma non un sorriso spaventoso, uno di quelli che ti rassicura. "C-Chi sei e soprattutto COME sei entrato a casa mia?" chiesi balbettando, diciamocelo, non era normale ritrovarsi un enorme pagliaccio nella propria stanza "SONO LAUNGHING JACK, IL TUO NUOVO MIGLIORE AMICO! Mi hai chiamato tu..." indica la scatola "Con quella!" guardai la scatola per un momento, cercai di rimanere il piu' calma possibile "Penso ci sia stato...Un malinteso ecco!" faccio per prendere il cellulare ed accenderlo ma me lo ritrovo subito dietro di me "cos'è?" lo scippa dalle mie mani e clicca dei numeri totalmente a caso "Non-Non hai mai visto un cellulare?" "Un cellu-che? A che serve?" Guardando i suoi atteggiamenti sembra di star con un bambino piccolo "serve per chiamare le persone e tanto altro" gli mostro dei video stupidi su youtube e lui li guarda come affascinato. 
"Bene, penso che tu debba andar via" dissi con fare annoiato "Ma io non voglio! Sono stato troppo tempo chiuso in quella scatola" Sentii bussare la porta, era mia madre "Emily? Tutto ok? Che succede?" Fa per entrare ma nemmeno il tempo che il clown era già sparito "Perché tutto questo baccano? Domani devi andare a scuola, torna a dormire" Dopo ciò chiuse subito la porta alle sue spalle e tornò anche il clown.

"Senti, devi andar via di qua" prendo la scatolina e gliela do. "Ma...Sono il tuo migliore amico, non puoi abbandonarmi così!" Disse con fare dispiaciuto il clown. Lo guardai con fare un po' dispiaciuta, era pur sempre una persona strana entrata in casa mia, ma ero già troppo grande per i clown, insomma, avevo già 12 anni! "No, non puoi rimanere qui! E poi sono grande per i clown" Il clown la guarda con sguardo arrabbiato "Non mi importa, voglio rimanere con te" Prendo la scatolina e la lancio dalla finestra con gran rabbia, un lancio del genere distrusse la scatolina e fece sparire il clown "Bene" dopo quel gesto tornai a dormire, finalmente avendo un po' di pace, ma per poco visto che nel mentre si fecero le 7.


Laughing Jack.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora