A Special Anniversary

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Non lo vedeva da settimane, a malapena si scambiavano qualche messaggio durante il giorno ed era arrivato addirittura a pensare che si stesse innamorando di lei, dopotutto come non potrebbe, era tutto ciò che un uomo potesse desiderare in una relazione: era degna di fiducia, bella, molto più di lui, gentile e simpatica.

Gli mancava, gli mancava abbracciarlo, baciarlo, fare l'amore con lui, sentirlo suo, sentirsi suo, lo avevano costretto ad andare in vacanza con lei e davvero non capiva il perché, avevano dovuto mandare a monte la loro vacanza per uno stupido capriccio di quel coglione di Simon. Non odiava lei, anzi le stava anche quasi simpatica, quasi, ma lui era suo, non poteva permetterle di portarglielo via, ci aveva messo anni per convincerlo che non sarebbero stati sbagliati insieme e lo amava tanto, forse anche troppo, per permettere a qualcuno di portarglielo via.

...

Ci mise meno di cinque secondi per prendere quella decisione, forse era troppo azzardata? Non gli importava il giorno dopo sarebbe stato il loro quinto anniversario e sinceramente non aveva voglia di passarlo da solo.

Voleva stare con lui.

Voleva passare tutta la giornata chiuso in una dannata camera d'hotel abbracciato a lui, magari fare l'amore, magari restando sdraiati a coccolarsi tutto il giorno, voleva estraniarsi da tutto e da tutti e sperare che quel giorno durasse per sempre.

Sapeva che c'era la possibilità che si fosse arrabbiato con lui per non avergli detto del suo arrivo, ma niente di tanto grave che non si potesse risolvere con un bacio o nei casi più estremi con un pompino.

Preparò la valigia buttando a caso alcuni vestiti presi velocemente dall'armadio, cosa inusuale per lui che era preciso ed ordinato, ed uscì dal loro appartamento nel centro di Londra, chiamò un taxi e gli ordinò di accompagnarlo all'aeroporto, fremeva di felicità, lo avrebbe rivisto dopo tre settimane di scarsi messaggi e rare videochiamate, sorrise immaginando il momento in cui lo avrebbe abbracciato, il momento quando le sue braccia forti lo avrebbero stretto a se, il momento in cui gli avrebbe sussurrato di amarlo più della sua stessa vita, e lui gli avrebbe risposto che anche lui lo amava e che non l'avrebbe mai lasciato perché non avrebbe saputo come vivere senza.

Il tassista lo chiamò riscuotendolo dai suoi pensieri, gli porse i soldi sorridendo e si affrettò a scendere, non gli importava che ci fosse la possibilità che i paparazzi lo avrebbero visto, non gli importava che tutti venissero a sapere della loro relazione, anzi gli avrebbe fatto solo piacere, ne avevano parlato così tante volte, continuando a promettersi l'un l'altro che un giorno avrebbero mandato a fanculo Simon e tutta la Modest e detto a tutto il mondo, a tutte le loro fan che si amavano, che stavano insieme, e ci sarebbe stato chi lo avrebbe capiti, chi li avrebbe supportati, perché se davvero li amavano per quello che erano non doveva importare loro l'orientamento sessuale che avevano.

...

"I passeggeri per il volo Londra-Miami sono pregati di recarsi al gate 5" la voce metallica risuonò per tutto l'aeroporto e lui si affrettò a prendere la sua valigia e andò al gate, una volta arrivato fece i dovuti controlli e presa la sua valigia salì sull'aereo.

Una volta seduto cercò di mettersi comodo, lo aspettavano sei lunghissime ore di volo, ma per rivederlo avrebbe fatto qualsiasi cosa, mise il telefono in modalità aereo e poi lo spense, lui gli aveva detto tante volte che fosse inutile come cosa ma continuava a farlo.

"Buon pomeriggio a tutti, sono il capitano Smith e vi do il benvenuto sul volo Londra-Miami, si prega di allacciare le cinture che stiamo per decollare" queste parole risuonarono per tutto l'aereo, si affrettò ad allacciarsi la cintura, non c'era bisogno di vedere le indicazioni dell'hostess lo aveva fatto e visto così tante volte che, mancava poco, era più esperto di lei.

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