Gang Addicted

Introduzione

Giacomo stava tornando da scuola per le vie di Milano. Faceva l'ultimo anno di liceo in un liceo classico, prendeva dei voti più o meno buoni e il pomeriggio usciva per poi tornare verso le 02:00 di notte. 

Quel giorno stava tornando da solo, cosa che solitamente non succedeva. Di solito infatti tornava da scuola con un paio di amici, che però gli avevano dato buca. Lui era incazzato nero e camminava spedito nei vicoli senza mai fermarsi. Aveva provato a chiamarli, uno per uno, ma nessuno voleva, o poteva, rispondere. 

Giacomo girò a destra, poi a sinistra e poi di nuovo a destra, finendo così per sbucare in un vicoletto ancora più stretto dei precedenti. Non si preoccupava di essere rapinato o aggredito, conosceva la zona e tutti conoscevano lui come il fratello di Tony, capo della baby gang criminale "Cobra". Svoltò ancora una volta a destra, e senza accorgersene s'imbatté in un ragazzo. Era alto circa quanto lui, ma era chiaramente più palestrato. Giacomo alzò lo sguardò dall'asfalto e lo guardò storto. Il ragazzo ricambiò lo sguardo torvo e ghignò alla vista della bandana che Giacomo portava a mo' di bracciale. La bandana era verde, verde scuro, colore che faceva da logo ai Cobra. Giacomo si chiese perché mai stesse ridendo guardandolo, ma guardando un po' più attentamente si accorse della bandana che il ragazzo portava sulla spalla. La bandana era nera, colore utilizzato dal gruppo delle "Pantere". Fu la voce del ragazzone che gli diceva "Cosa ci fai qua ragazzino?" a distoglierlo dai suoi pensieri. Giacomo mise la mano in tasca ed estrasse una pistola, rispondendo, alzando la pistola, "Porto onore alla unica vera gang di Milano.", e sparò. Il ragazzo urlò e si afflosciò su un muro tenendosi una mano sulla spalla, dove il proiettile lo aveva perforato. Il ragazzo afflosciandosi fece cadere la bandana per terra, e si poteva chiaramente notare il buco nella bandana e il sangue versato dal membro delle Pantere. Giacomo soffiò sulla pistola e riprese a camminare...