Sapevo bene cosa volevo essere, CHI volevo essere nella vita, ripensai al mio distretto, al regno che sembrava avere la tecnologia migliore senza però evolversi completamente. Un regno bloccato in un secolo sbagliato, con abiti antichi e tecnologia moderna, con un re senza politica, pene di morte e schiavitù, strade sterrate senza macchine, con monitor e apparecchi elettronici ma senza metodi di comunicazioni. Dicevano che un tempo esistevano i 'telefonini', siamo nel 2123 e sembra essersi fermato tutto tanti anni fa, nessuno sapeva a che punto fossero arrivati con l'evoluzione, con il tempo chi era sopravvissuto all'invasione di mostri, morí, e noi ci ritrovammo in un secolo perso.
Troppo distratta per notare il pericolo.
Sentii il bruciore percorrermi fin tutta la schiena. Velocemente portai la mano alla spalla destra, stringendo la freccia conficcata nella pelle. Sapevo che non sarei riuscita ad estrarla ma l'istinto mi diceva di levare quel pezzo di legno fuori dalla mia carne.
Presto la mia mano diventò cremisi e capii che avrei perso i sensi, ma grazie all'addestramento, sapevo come guadagnare tempo.
Mi guardai intorno, imbarazzata dalla situazione, era l'ultima prova del campionato e non sarei riuscita mai a superarla con un braccio fuori uso.
Sapevo che mi stavano osservando, anche se quelle stupide micro telecamere erano ben mimetizzate tra le foglie, sentivo i loro occhi puntati su di me.
Forse anche i miei genitori erano nello studio a monitor ai piani alti, non voglio deluderli. Fin da bambina mi hanno insegnato a percorrere sempre la mia strada, dritta e a testa alta, non mi sono fatta un gruppo di amici, ne alleati, ma non rimpiango niente, ho passato momenti bellissimi con loro, con spada e arco, era un gioco per me, fino a quando capii che sarebbe stato tutto ciò a cui avrei ambito.
"Dove ti nascondi Ariel?"
Sentii la voce di Killian risuonare in tutta l'arena, ma capii da doveva arriva.
Il fango non mi avrebbe aiutata nella velocità, così decisi di nascondermi dentro un albero cavo.
Odorava di legno bagnato, così mi venne la brillante idea di strappare un po' di muschio e raccogliere un po' di fango per bloccare l'uscita del sangue.
Mi serve tempo per pensare, devo trovare una strategia, sono ferita e sono certa che se avesse voluto mirare alla testa, mi avrebbe presa in pieno.
Estrassi il mio arco e iniziai a guardare alle mie spalle, oltre l'albero in cui mi stavo nascondendo.
Killian è sempre stato il più bravo della scuola con arco e frecce, se avessimo lottato con delle spade sarei già a godermi il mio attestato da huntermonsters.
Purtroppo per me, l'ultima Arena, si vince solo con arco e frecce. È vero, lui è più bravo di me, ma io sono più furba.
Spezzai le parti sporgenti della freccia, in modo che non mi ostacolassero.
Mi aveva perforato totalmente.
'Non svenire Ariel, puoi farcela'
Strinsi un bastoncino fra i denti per non urlare, e staccai la parte posteriore con il nock.
Uscì un silenzioso lamento, ma potevo farcela, avrei battuto quel pallone gonfiato.
Iniziai a ricordare cose banali, come ai nostri vicini, a Grace quando mi portava il pane fino alla porta, la mia unica vera amica. 'Sono sicura che ce la farai', mi disse prima di partire. La conobbi durante un allenamento durante la sessione scolastica elementare, capii subito che sarebbe stata mia amica, ricordo ancora quando portava i capelli rosa, solo dopo qualche anno decise di lasciarli del suo color castano naturale, non capii mai perché volle cambiare.
Ripresi fiato ma presto mi resi conto che non riuscivo a rompere la parte cuspide della freccia.
'Merda.'
Qualche ramoscello si ruppe in lontananza, e non essendoci animali, non avevo dubbi: stava arrivando.
Sporcai la divisa bianca, con il fango per mimetizzarmi meglio. Di base si utilizzava una tuta intera rinforzata, completamente nera, ma nelle prove si usavano sempre divise bianche e meno protettive, per rendere difficile la battaglia.
Mi arrampicai velocemente sull'albero, l'adrenalina mi aiutava a non pensare al dolore, anche se iniziava a girarmi la testa.
Mi sedetti su un ramo robusto abbastanza in alto, presi una freccia e la preparai sull'arco.
Dopo aver scoccato di proposito nella sua direzione, aspettai impaziente con la mira puntata sotto di me.
"Arrenditi, sei ferita non puoi farcela, non obbligarmi a farti peggio." Gli scappò un risolino
Era lì, proprio sotto il mio albero.
La vista era annebbiata ma la sua chioma d'orata risaltava in mezzo a quel fogliame verde scuro, riuscivo a tenere la mira.
Inspirai a fondo ed espirai lentamente.
La mano iniziò a tremarmi.
'Non adesso dannazione!'
Quando stavo per scoccare, persi l'equilibrio e poggiai velocemente le mani al ramo per non finire di sotto.
Ovviamente feci rumore e lui alzò subito lo sguardo.
Il suo stupido sorriso mi stava minacciando, avrei voluto tirargli un pugno!
"Eccoti qua."
"Hai rovinato tutto!"
Gli urlai.
Lui fece un'espressione confusa, come se non sapesse quanto questa prova fosse importante.
Lentamente scesi dall'albero, il braccio continuava a bruciare ma per fortuna il sangue non scorreva più, se avessi estratto la feccia probabilmente mi avrebbero lasciata morire dissanguata.
"Puoi entrare nell'accademia anche con 12 punti, hai perso solo due prove."
Dice Killian per rassicurarmi.
"Stupido! Mi hai quasi uccisa."
Gli tirai un pugno sul braccio.
"Wow Ari, mi piacciono i capelli così."
Guardai la treccia bionda piena di sangue, aveva anche il coraggio di sdrammatizzare.
La testa continuava a girarmi troppo, così mi sedetti, non avevo le forze per litigare con Killian.
'12 punti'.
Dovevo vincere questa sfida, e ho fallito.
Sarei potuta entrare all'accademia senza costi, non posso permettermi una cifra così elevata, dovrò continuare a lavorare negli altri distretti con mansioni manuali per guadagnarmi l'accademia, o dovrò aspettare un altro anno per il campionato.
Ma non è colpa di Killian, si è sempre allenato duramente, si merita questa vittoria.
"Stiamo arrivando ragazzi. Ottima sfida." Sento bisbigliare al mio orecchio.
Tolsi l'auricolare e lo buttai per terra, mi sento così umiliata, mi sono allenata così tanto per poi arrivare alla sconfitta.
Killian si siede accanto a me poggiandomi una mano sulla gamba.
"Ti ho colpita solo perché non ci sono regole che lo vietano, scusami Ari."
Fissai i suoi occhi blu per qualche istante, non c'era nemmeno un minimo scintillio di felicità per aver vinto.
"Quindi se non ci fosse stata la regola che non si può uccidere, mi avresti fatta fuori?"
Chiesi a fiato corto. Non avevo più forze.
"Certo che no!"
Si affrettò a rispondere Killian, come se la mia domanda lo avesse offeso.
Eravamo abituati a ferirci anche negli addestramenti, questa non è la prima freccia che mi colpisce, ma è stata sicuramente quella più dolorosa, seppi di aver perso appena sentii il legno perforarmi.
"Non posso permettermi di entrare all'accademia." Uscì tutta d'un fiato.
"Ci sono altre Accademie che puoi scegliere", certo avrei potuto fare quella per il soccorso, caccia e sopravvivenza, e tante altre mansioni, ma io volevo combattere per il mio distretto.
Avevo bisogno di vincere questa borsa di studio.
"È da anni che non ci sono più mostri da uccidere, ci arruolano solo per mantenere l'ordine in città, non andresti a combattere comunque."
Lui non capiva, i miei genitori sono gli huntermonsters migliori qui da noi, fanno parte del consiglio, non voglio che quando parlino di me sentano umiliazione perché faccio L'infermiera sul campo di battaglia.
"Gli Anziani saranno delusi, avevano grandi aspettative su di me."
I miei genitori saranno delusi...
Killian alza gli occhi al cielo, stufo di sentirmi lamentare, ma lui non capiva, sarebbe andato all'accademia, passato un'anno di solo addestramento e battaglie, senza dover studiare. L'ho sempre visto girare nei corridoi della scuola, ma iniziammo a parlare solo 7 giorni fa quando iniziò la prima prova.
"Perché non ti fai trasferire i crediti dei tuoi genitori? Loro possono farti entrare all'accademia"
"Lo sai che solo i perdenti si fanno dare crediti dai genitori, è da quando ho 15 anni che non mi pagano qualcosa, ora che ne ho 20 sarebbe come insultarli."
Non volevo confessargli che sarebbe stato un costo troppo elevato anche per loro.
Voglio solo tornare nella mia stanza, sentire il profumo di lavanda delle piante che tengo appese alla finestra accompagnate da una fila di lucine intrecciate, ascoltare il legno scricchiolare ad ogni passo che faccio prima di buttarmi nella coperta di cotone azzurra, chiudere gli occhi e svegliarmi da questo incubo.
Guardai la ferita, per fortuna il sangue si è fermato, ma continua a bruciarmi, ho bisogno di soccorso, perché non arrivano?!
"Dovrò ripetere l'anno scolastico, e oltre ad allenarmi quindi, dovrò anche studiare cose stupide come storia e matematica."
Killian mi tira una gomitata, "almeno non ti arrendi, vedrai che farai tanti punti e potrai raggiungermi, anche se sarò già ormai un livello più del tuo." Sorride mentre mi da una pacca sulla spalla sana.
Faccio spallucce e annuisco, ha ragione lui, ho ancora tempo per recuperare.
"I mostri torneranno Kil", gli dissi a bassa voce, "torneranno e noi gli faremo il culo."
"Non torneranno, perché ci tieni tanto?", incrociava i miei occhi verdi con i suoi occhi blu, e sentii saltarmi un battito, ero così invidiosa di quel pensiero, lui non si è mai posto il problema, sapeva già che avrebbe vinto. "Perché è l'unica cosa che so fare, non sono brava nelle materie, non capisco niente delle mansioni degli altri distretti, voglio essere la migliore a Morketheim."
Sorride come incantato dalla mia determinazione.
"Forse potrei parlarci io con gli anziani."
Scoppiai a ridere dolorante, "secondo te gli anziani, i giudici dei campioni, ti ascolteranno? Non è mai successo negli anni che fossero due i campioni, perché dovrebbero stare a sentire proprio te."
"Non dico che sia per forza una risposta affermativa la loro, ma tentare non costa nulla."
I miei pensieri iniziarono a farsi più reali, stavo per perdere totalmente le forze e lo capivo, ma volevo continuare questa conversazione con Killian, mi rassicurava sapere che per lui, per il campione, ero degna di entrare all'accademia.
Prima che potessi rispondere, sentimmo il rumore meccanico delle porte aprirsi, d'un tratto la foresta umida in cui avevano combattuto, divenne una semplice e piccola Arena, rimasero le foglie, ma l'atmosfera forestale fu rovinata, e rese quella sconfitta più reale.
"Si sdrai sulla barella in modo laterale."
Mi ordinò un'infermiere.
"Non stringere troppo le cinte, non vado da nessuna parte." Il ragazzo sorrise "sull'ambulanza potresti cadere." Lui è del distretto uno, dove si studia per fare queste tipo di cose, magari è passato all'esame finale.
Mi caricarono, e dal finestrino potevo vedere l'anziano Gilbert, sulla quarantina, mentre si massaggiava il pizzetto nero abbinato al suo capello brizzolato muovere la testa in senso di negazione.
Killian ha vinto e io non posso far altro che accettarlo, non vivrò questa avventura con lui.
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LA REGINA DI GUERRE
FantasyAriel, una ragazza che si impegna a diventare membro dei huntermonsters, guerrieri addestrati in una battaglia che sembra essere infinita, contro creature demoniache, o così crede lei. Viene catapultata in una realtà diversa da quella che si aspett...