Quel giorno avrei fatto di tutto per non essere a Milano.
Ferragosto. Un caldo che avrebbe fatto sciogliere anche il cuore di quelli che abbandonano i cani in autostrada. Anzi, li avrebbe così riscaldati che avrebbero adottato altri due cuccioli. Ma il caldo era il mio problema minore. Ciò che mi aveva fatto scoppiare in un pianto isterico era il Social Network del diavolo. Le storie Instagram delle mie amiche che si divertivano in Sardegna.
Non mi piaceva ammetterlo, ma tirando le somme era colpa mia. Anzi, era da attribuire alla me quattordicenne che aveva deciso, chissà per quale motivo, di frequentare il liceo classico. Avrei potuto fare lo scientifico come la mia migliore amica Emma, studiare economia alla Bocconi e aprire una StartUp di cocktail a domicilio, dove aveva conosciuto il suo attuale fidanzato.
No, io avevo preferito scegliere di studiare latino e greco per ben cinque anni, rimanere a studiare a Milano d'estate perché ovviamente io il latino lo odiavo e avevo preso per quattro anni di seguito il debito. Mia madre aveva cercato di convincermi a cambiare scuola, ma io avevo questo sogno così nobile di diventare una scrittrice, che non avevo sentito minimamene nessuno dei suoi ottimi consigli. D'altronde, chi non vuole finire sottopagata a scrivere articoli in uno stupido giornale di Gossip?
Giustamente avevo studiato lettere moderne. Anni e anni di sacrifici che mi avevano portato a dove ero ora: su un balcone grande come una lettiera per gatti, con in mano un bicchiere di Sangria sottomarca mentre cercavo di capire come avrei fatto a pagare l'affitto a fine mese.
Ero disperata, avevo appena finito di scrollare Instagram alla ricerca di qualcuno sfortunato quanto me con cui condividere un cocktail quella sera. Ma a quanto pare, se non erano le mie amiche a Porto Cervo, erano le mie colleghe in Toscano oppure mia sorella e il suo compagno al Lago Di Garda a grigliare le salamelle.
Mi ero asciugata le lacrime con il dorso della mano, perché non erano lacrime che si meritassero un fazzoletto (costano cari!) e avevo deciso che mi meritavo qualcosa di meglio della Sangria dell'Auchan. Aprendo l'armadio, avevo rischiato l'infarto: ogni mio vestito mi sembrava fuori moda, vecchio, brutto. Non avevo niente da indossare, niente da fare e soprattutto nessuno con cui condividere questa serata così allegra. Decisi così di accantonare l'idea di uscire. Ormai per piangere in un bar, tanto vale che piangessi a casa.
Penserete, che sfigata che sei Victoria, non ci interessa minimamente. Sei un personaggio noioso e patetico. Mi ricordi Zeno Cosini per caso? Dato che apparentemente sei un'inetta.
E invece no, cari lettori. Era solo un momento di sconforto. In realtà sono una ragazza attraente, intelligente e soprattutto molto fortunata. Solamente che in quel momento non lo sapevo ancora. Mi vedevo brutta, sfigata e senza possibilità di fare carriera. Sarei potuta tranquillamente finire sui ''Nuovi Mostri'' di Striscia La Notizia e non mi sarei affatto meravigliata.
Eppure è qui che inizia questa storia. In una calda, afosa giornata di Agosto. Con le zanzare che succhiavano il mio sangue amaro come la la mia vita in quel momento. Con il sudore appiccicaticcio sulla mia fronte e il mio smalto mangiucchiato sui piedi.
Dovete sapere che avevo una grande passione per le arance. Tutt'ora se le arance avessero dieci fan, io sarei lì con uno striscione facendo il tifo per loro. E soprattutto quando ero nervosa mangiavo arance a volontà, prendevo la buccia e le davo fuoco. Ma non tutte ricevevano questo simpatico trattamento, alcune bucce le lanciavo semplicemente dalla finestra, cercando di non colpire nessun passante. Che maleducata, che stupida, deve proprio odiare l'ambiente. E Greta Thumberg? In quel momento era l'ultimo dei miei pensieri, cari lettori.
E così dopo essermi gustata l'ultima arancia, lanciai la buccia per strada. E ovviamente colpii quello che sarebbe stato il mio futuro fidanzato. L'ho letteralmente aranciato.
YOU ARE READING
Arancia
RomanceVictoria è una giovane scrittrice milanese, squattrinata e molto molto sfortunata. Finché un giorno non conosce Marco, il tipico uomo di ghiaccio, scontroso e incredibilmente ricco. Ma non è tutto oro ciò che luccica...