4800"

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"Il rugby è un gioco primario: portare una palla nel cuore del territorio nemico.

Era stato coraggioso Simone. Era stato coraggioso quando da bambino aveva visto la sua famiglia sgretolarsi al punto di rimuoverne parte dei ricordi. Era stato coraggioso quando si era trovato di fronte alla consapevolezza di non essere chi aveva sempre creduto di essere, privato del calore di un abbraccio materno, scaraventato tra le braccia di un padre che non aveva mai sentito suo.
Era sempre stato coraggioso Simone. Quando la persona che aveva insegnato al suo cuore a battere l'aveva frantumato in mille pezzi. Era stato coraggioso a tornare, ed ancora più coraggioso a lasciarsi cullare dalle braccia di un amore che sapeva non sarebbe durato.

Era stato coraggioso perché lo sapeva, ma nonostante questa consapevolezza, aveva voluto rischiare.
Aveva voluto rischiare immischiandosi negli affari di Sbarra con la speranza di poterle proteggere le braccia di quell'amore, di poterle – magari – meritare, senza sapere che l'amore non si merita.

Era stato ingenuo, perché l'amore non si conquista; l'amore non si può elemosinare, cercare di raccoglierlo e conservarlo in una scatola. La scatola resterebbe sempre ed inesorabilmente vuota.

Era stato ingenuo e coraggioso Simone a varcare la soglia di quel garage quel giorno, a portare tutto il suo cuore in quel territorio nemico.

Ha passato parte della vita a credere di poter resistere a tutto Simone, a definirsi – cercando di convincere più sé stesso che gli altri – il rugbista cresciuto tra le mischie.

Ha sempre creduto di non poter essere fermato, quando, di corsa, cercava di portare la palla nel territorio nemico, ed allora, che differenza avrebbe mai potuto fare un cuore?

Ci credeva davvero Simone che nulla l'avrebbe mai scalfito, che il mondo avrebbe potuto piegarlo, spingerlo con le spalle al muro, senza spezzarlo.
Ci credeva davvero. Ce l'avrebbe fatta, da solo.
Era deciso a prendersi l'amore che non aveva mai creduto gli spettasse, ma che un solo essere umano gli aveva fatto credere di poter meritare, riscaldandolo dal freddo di una notte.

Ma l'amore non si merita.

L'amore si dà e basta.

L'amore si riceve e basta.

Tu per me manco esisti.

L'amore è l'unica cosa in grado di porre fine ad ogni forma di esistenza senza uccidere.


Ma è fondato su un principio assurdo, e meravigliosamente perverso: la palla la puoi passare solo all'indietro.


Manuel non era mai stato coraggioso. Chi ostenta un livello di sicurezza sempre più elevato è sperimentalmente sempre chi ne subisce in modo inclemente la mancanza.

Aveva conosciuto la paura quando i suoi coetanei conoscevano l'amore, ché la paura non è sempre grida, panico, disperazione, smania.

La paura di Manuel ha più volte assunto le sembianze dell'angoscia, del silenzio assordante, della possibilità di restare solo, con i suoi pensieri.

La paura di Manuel, quel giorno, aveva preso le sembianze degli occhi di Simone, che restavano integri per una mera ragione fisica, che si sarebbero sgretolati come le macerie di un edificio demolito se solo fosse stato loro permesso, se solo quel briciolo di dignità che lo teneva eretto non l'avesse costretto a tenerli saldi, come un blocco di calcestruzzo più resistente farebbe durante un crollo.

Quello stesso giorno però Manuel aveva appreso una nozione che a Simone era stata inculcata sin da bambino: nel rugby, quando passi la palla ad un compagno, puoi farlo solo all'indietro.

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