inizio e fine in un capitolo di 9863 parole

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Era una mattina come le altre, il caldo iniziava a sparire per far spazio al vento freddo e al sole tiepido, l'autunno stava arrivando e ciò significava che il mio compleanno era alle porte, quella mattina non avevo voglia di andare a scuola e naturalmente chiamai Michela
-pronto?-
-Buongiorno, sei già sulla corriera?-
-no, sono ancora nel letto, sono le 6.40-
-ah... pensavo fossero le 7.40, comunque... io oggi taglio, tu? vieni con me?-
-tutto il giorno o solo la prima?-
-bho, poi decido-
-no, decidi adesso-
-uff... allora... considerato che alla quarta ora abbiamo la cicciona comunista e alla prima il carlino schizzofrenico... direi che taglio tutto il giorno-
-Fra! l'anno è appena cominciato!-
-ti ho chiamato per sapere se vieni con me, non per sentirmi la predica, altrimenti l'avrei detto a mio padre, o alla Zia Anna-
-sempre la solita tu... e va bene, taglio anch'io, non ho voglia di vedere le facce di culo che abbiamo in classe-
-dobbiamo essere fiere di noi-
-per cosa?-
-l'anno è appena cominciato, ma che anno è?-
-il quinto-
-appunto!-
-che hai da essere così fiera? hai 20 anni... e sei ancora a scuola-
-e tu 19, quindi taci e muoviti, io sono a scuola tra poco-
-come tra poco!?-
-abito qui vicino...-
-ah già, non ci ho ancora fatto l'abitudine-
da un paio di mesi avevo comprato casa con un'amica, Ludovica, ma lei adesso era in Giappone, seguiva il suo corso di studi universitari li e intanto io tenevo a posto la casa e mi occupavo delle piccole cose oltre alla scuola
-bhe, non importa, riesci a prendere la prima corriera?-
-no-
-no non ci riesci o no non ne hai voglia?-
-la seconda-
-che pallosa, ti aspetto a casa mia allora, vedi di muoverti-
-si si, tu stai li e fai colazione, io intanto mi preparo e arrivo-
-brava ragazza, a dopo-
-a dopo-
chiusi la chiamata e buttai il cellulare sul letto, un vecchio coso nero odioso come pochi, lo avevo da circa 5 anni e non lo cambiavo perché non avevo voglia di entrare in un negozio e farmi trattare come una scema dal commesso o dalla commessa, accesi il computer e l'orologino sullo schermo mi avvisava che a Tokyo erano le 15.40, era il 16 e quindi il compleanno di Ludovica, la chiamai con Skype
-ciao Nekoooo-
-ciao Kelpie!-
-auguri!!! vecchiaccia!! ahahah fai 21 anni!-
-e tu ne fai 20 tra 17 giorni, hai un anno in meno di me, se io sono vecchia tu ti ci avvicini di molto-
-sempre a precisare, comunque io sono più giovane, con ciò ti porgo una domanda che necessita risposta immediata-
-dicame todo-
-ti è arrivato il mio pacchetto?-
-no-
-ma uffa! avevo detto che ti doveva arrivare entro e non oltre oggi a quelli delle poste! che cazzo! ho speso un capitale per la prioritaria e te la mandano quando vogliono loro comunque!-
il campanello suonò dalla Ludo
-chi è?-
-non lo so, vado ad aprire, aspettami-
-si signor capitano-
rimasi a fare facce buffe sul computer mentre sentivo parlare, ma non capivo bene, stava parlando con qualcuno alla porta, avevo capito solo "grazie mille" tornò con le mani dietro alla schiena
-allora? chi era? e cosa nascondi?-
-mi è arrivato il tuo pacchetto!-
-siiiiii! aprilo! subito! subitissimo!-
-va bene, va bene, calmati adesso-
-dai dai dai dai dai dai dai dai-
aprì il pacchetto e fece una faccia strana, le avevo regalato 9 manga bianchi, così lei avrebbe potuto disegnare la sua storia
-non ti piace! lo sapevo che avrei dovuto prenderti un'altra cosa...-
-no, aspetta! mi piace da morire invece! è bellissimo! ma io volevo regalarti la stessa cosa per il tuo compleanno...-
-non è possibile! ci divide un oceano! siamo ai lati opposti della terra e pensiamo le stesse cose!-
-non mi ricordare che siamo così lontane! mi manchi troppo!!-
-tranquilla, appena posso ti vengo a trovare-
-lo spero, ma dobbiamo organizzarci bene-
-lo faremo, devo ancora vedere il pokemon store-
-io non ci sono ancora andata, aspetto te per andarci assieme-
-brava Neko, come va a scuola?-
-bene, pensavo peggio, tu?-
-benissimo, oggi però non ci vado-
-Francesca! tu ci devi andare! finisci l'anno e te ne liberi-
-si, calmati! ci vado ci vado, ma oggi no, oggi è il tuo compleanno e quindi niente scuola-
-FRA! non usarmi come scusa, ci vai-
-sai che non lo farò, quindi è inutile continuare a discuterne, cambiando argomento, come va a fidanzati?-
-bene, ho iniziato ad uscire con un mio compagno di corso poi ti mando un paio di foto-
-uuuuuuuh la Neko colpisce ancora!-
-ahahahah, tu invece?-
-io morirò sola, anzi, con te, tuo marito e i tuoi figli-
-non è vero, tu dicevi sempre che ti vedevi single fino ai 20 anni, bene, tra 17 giorni voglio che tu inizi ad uscire con qualcuno-
-non puoi obbligarmi-
-lo so che non posso, ma fallo per me, per favore-
-ma sono tutti così... così stupidi!-
-Fra... da quando Marco è morto non hai avuto più nessuna relazione, devi darti una svegliata-
Marco è stato il mio ultimo ragazzo, è morto in un incidente e io non mi sono mai ripresa del tutto, nessuno riusciva a farmelo "dimenticare" e quindi continuavo a vivere la mia vita da single, ma parlare di lui non mi piaceva affatto
-lo so, ma se nessuno riesce a prendere il suo posto che faccio? mi sparo in mezzo agli occhi?-
-non ho detto questo e non cominciare con questa storia, non ci hai nemmeno mai provato ad avvicinarti a qualcuno!-
-perché nessuno mi interessa, non ci sono asiatici alti e fighi qui-
-allora vieni a trovarmi al più presto-
-yes, my love-
parlammo fino a che non arrivò Michela, le fece gli auguri anche lei e poi la Ludo dovette andare via, così la salutammo e ci concentrammo sul piano della giornata, naturalmente avremmo dovuto organizzarlo
-bene, che proponi?-
-ma che ne so... andiamo a fare colazione?-
-si, mi piace, andiamo dalla vecchia per le 9.30, poi andiamo in fumetteria?-
-va bene, devi prendere qualcosa?-
-yes, l'ultimo numero dell'ultimo shojo che ho di la-
-ci hai riempito una stanza con tutti quei manga-
-non è vero, ci sono anche gli anime e i film-
-se... poi cosa facciamo?-
-iper?-
-va bene, facciamo un giro fino a pranzo poi mec?-
-perfetto, poi vediamo cosa fare prima di riportarti alla fermata, ma tu la patente?-
-la farò, la farò, abbi pazienza-
-va bene, come vuoi, oggi naturalmete si va in giro con la mia macchinina-
-perché secondo te avrei preso il pullman? l'idea di tagliare è stata tua-
-lo so, che facciamo intanto che aspettiamo le 9.30?-
-possiamo andarci adesso-
-ma la fumetteria apre alle 10-
-rimaniamo al bar, semplice-
-va bene, andiamo-
seguimmo il programma e dopo pranzo andammo in un parco li vicino, poi la riaccompagnai alla fermata e tornai a casa, avevo lasciato il computer acceso, allora andai su FB, una notifica mi avvisava che sul gruppo VIXX's italian Starlight c'era un nuovo post, andai a vedere ed era l'ennesimo post che parlava del concerto, io non ci sarei potuta andare, volevo comprare il biglietto, ma la notizia mi era giunta troppo tardi, ero stata male, quindi quando andai per prenderli erano terminati, arrabbiata chiusi il portatile pensando "che palle! ci vanno tutte quelle che sono sul gruppo e io non posso... non è giusto, mannaggia a me e alla tonsillite!" andai sul balcone e mi accesi una sigaretta, mi arrivò un messaggio da Greta, una mia compagna, io e lei eravamo le rappresentanti di classe dal 2° anno, nel primo ero stata io con un altra ragazza, ma lei non era capace di far nulla, quindi l'anno dopo ci siamo proposte io e Greta, il risultato è stato migliore, quindi siamo rimaste noi fino all'ultimo, il messaggio diceva "stronza maledetta, domani dobbiamo andare ad una riunione con tutti i rappresentanti, quindi vedi di esserci" risposi che ci sarei stata e finì la mia sigaretta in pace, quando rientrai in casa lasciai la finestra aperta, odiavo il caldo e in autunno la mia casa si trasformava in un termosifone gigante, ma fortunatamente con le finestre aperte si stava bene, di sera andai a trovare mio padre che mi diede una pizza da portare via, mangiai la pizza a casa e poi andai a letto, mi svegliai stranamente riposata, mi preparai e alle 7.40 partì a piedi verso la scuola, arrivai alle 8 meno 10, così mi accesi la mia solita sigaretta davanti al cancello, salutai varie persone e aspettai Michela, quando arrivò entrammo e Greta mi disse che la riunione sarebbe stata dalle 11 alle 14, quindi avrei perso mezza mattina, la riunione fu noiosa come al solito e tutti i primini erano fastidiosi come pochi, quando finalmente tornai a casa decisi che era ora di mettere un po' in ordine casa, le giornate passarono lente, tutte uguali e noiose, poi arrivò il 28, io avrei fatto gli anni il giorno dopo e ci sarebbe stato il concerto dei VIXX lo stesso giorno, oltre tutto era anche il compleanno di HongBin, il visual dei VIXX, quel giorno ero scazzata, non sopportavo niente e nessuno, fumavo più del solito e come se non fosse sufficiente la professoressa di inglese aveva deciso che oggi doveva rompere le palle solo a me
-Francesca, correggi l'esercizio-
-ho dimenticato il quaderno prof. ma l'ho fatto-
-e io come posso esserne sicura-
-mi faccia una domanda e vedrà che le rispondo in maniera corretta-
-e no! tu mi hai stufata, in cinque anni quel maledetto quaderno non l'hai mai portato!-
-non è vero-
lo dissi con un tono piuttosto alto e innervosito
-scusa?-
-allora, punto primo, il quaderno lo porto di solito, punto secondo, le cose le so fare perché i miei voti non sono mai stati bassi e punto terzo di anni qui ne ho fatti sei, questo e il settimo-
-Francesca! vai subito dal preside e ti porti il registro con la nota!-
-yhawol! vado e gli porto i suoi saluti, nel frattempo mi fermo a prendere un caffè, lei lo vuole? però a lei niente caffeina-
-smettila, ti mando con la bidella, così ti controlla!-
-personale ata grazie, Antonella! mi accompagni dal preside?-
-ma che?-
-signora Antonella potrebbe cortesemente accompagnare la ragazza dal preside?-
-si, subito-
-grazie-
uscì dall'aula e scesi in segreteria
-c'è il preside?-
-si, come mai?-
-Invernizzi-
-ancora!? cosa vuole adesso?-
-chiedi a lei-
-che hai fatto tesoro?-
-ho lasciato a casa il quaderno-
-e ti manda dal preside?-
-è l'Invernizzi Anna, cosa ci possiamo fare?-
-e va bhe, andate pure, il preside è in ufficio-
entrai e mi misi sulla poltrona davanti alla scrivania, il nostro preside era una persona buffa, basso con più capelli che chili, sempre tranquillo con l'aria sorridente e ti dava sempre ragione
-allora signorina, cosa succede?-
-mi manda la prof. Invernizzi con la nota-
-come mai?-
-ho lasciato a casa il quaderno con i compiti e lei non crede che io non li abbia fatti-
-la nota dice che il quaderno non è mai stato portato-
-questo non è vero, se vuole domani lo porto a lei, così lo vede-
-non ti preoccupare mi fido, ma come mai ti ha mandato giù, di solito fa solo la ramanzina-
-perché mi ha detto che in cinque anni non lo avevo mai portato così io gli ho detto che di solito lo porto, che i compiti li faccio altrimenti non avrei i voti che ho e che io sono in questa scuola da sette anni e non cinque-
-quindi dopo queste affermazioni ti ha mandato da me-
-si, e io le ho detto che le avrei portato i suoi saluti e che mi sarei fermata a prendere un caffè, così le ho chiesto se ne voleva uno e mi ha mandato giù con la signora Antonella-
-ok, capisco, quindi in poche parole ha esagerato come suo solito, facciamo così, portagli un caffè e dille che è da parte mia, poi le chiedi scusa e finisce tutto così, d'accordo?-
-va bene, grazie-
-di niente, vuoi un dolcetto?-
-no grazie, arrivederci-
-si spera di no-
firmò la nota e io tornai in classe con il caffè per la Prof, ero ancora incazzata e ci misi qualche goccia di gutalax, un lassativo che mi portavo dietro per eventuali scherzi
-questo è da parte del preside, mi dispiace per come mi sono comportata, mi scusi, domani le porterò il quaderno con i compiti-
-benissimo, torna al tuo posto-
sorridendo tornai al mio posto e tutti mi chiesero cosa diceva il preside, lo scrissi sul gruppo di whatsapp della classe, ma del gutalax lo dissi solo a Michela, rise e dopo 10 minuti la Prof uscì di corsa
-ha fatto effetto!-
-lo so, funziona sempre-
-cosa?-
-nulla che ti riguardi-
-Bersezio fatti i cazzi tuoi-
-che bulle!-
-***dai che tra poco posso ucciderlo***-
-che hai detto?-
-ho detto quello che avevo voglia di dire-
Bersezio era un elemento difficile da sopportare, aspettavo la quinta con ansia, dopo gli esami avrei potuto prenderlo a sberle col permesso di suo fratello addirittura
la Prof non si fece viva per il resto della giornata e la mattina passò tranquilla, dopo scuola Michela venne da me, mangiammo e poi io andai in bagno, quando tornai c'era un pacchetto sul tavolo
-e quello?-
-quello è il tuo regalo di compleanno-
-ma io li faccio domani-
-lo so, ma devi aprirlo adesso-
-va bene..-
presi il pacchetto e lo aprì, dentro c'era un maglioncino leggero con scritto sopra Starlight un biglietto che diceva "segui la mappa, domani tagliamo e quando trovi il posto della mappa ti do il tuo regalo, metti il maglione, mi raccomando"
-ma che?-
-domani si taglia mia cara-
-si, ma qui dice Milano...-
-appunto, andiamo a Milano, alle 9 abbiamo il treno, quindi vedi di svegliarti in tempo, ci vediamo domani in stazione-
detto questo uscì senza darmi la possibilità di chiederle qualcosa, rimasi tutto il pomeriggio a pensare, poi alle cinque mi chiamò la Ludo su Skype
-ciao Kelpie! auguri-
-ma è domani-
-qui è mezzanotte, quindi è il 29, quindi auguri-
-grazie Neko-
-adesso devi solo uscire con qualcuno-
-domani esco con la Michi-
-qualcuno maschio-
-Neko che palle, finisci sempre su questo discorso!-
-sono passati 4 anni! devi uscire con qualcuno-
-ci proverò-
-brava, domani ti arriverà il mio regalo, non ti ho preso i manga bianchi, poi lo vedrai, bene, ora vado a nanna, a domani-
-a domani, notte-
spensi il computer e andai a dormire verso le 10, quando mi svegliai feci gli auguri di buon compleanno ad HongBin e mi preparai per andare in stazione, ma quando arrivai Michela non c'era così la chiamai
-pronto?-
-dove sei? il treno arriva tra 10 minuti-
-io sono a Milano, segui le indicazioni della mappa e quando mi trovi ti do il regalo, hai tre telefonate bonus, se hai bisogno chiamami e io risponderò a tutto meno se mi chiedi dove sono precisamente, a dopo, ciao ciao-
chiuse e io rimasi col telefono in mano come una cogliona, dopo poco vidi Lorenzo, un mio amico
-ciao!-
-ciao Fra! auguri-
-grazie, ma cosa ci fai qui?-
-vado a Milano tu?-
-pure io, devo seguire una mappa e trovare un posto, ma sono sicura che mi perderò-
-se vuoi ti accompagno, conosco Milano abbastanza bene-
-se non hai nulla da fare va bene-
-nulla, sto tagliando e ho pensato di andare a Milano-
-bene, allora grazie-
dopo poco arrivò il treno, una volta scesi seguimmo le istruzioni alla lettera e in meno di due ore arrivammo al posto dove si trovava Michela, ma non vedendola la chiamai
-dica tutto-
-sono al posto della mappa, ma non ti trovo-
-girati cogliona-
mi girai e la vidi che salutava
-ciao!-
-c'è anche Lore?-
-si, l'ho incontrato in stazione e mi ha accompagnata-
-ecco perché ci hai messo poco-
chiusi la chiamata e le andammo in contro
-tieni, ecco il tuo regalo-
-te l'ho portata come deciso, ora il mio compenso-
-portata? compenso? ma che?-
-lui ti doveva accompagnare e in cambio gli ho promesso che tu gli avresti dato un bacio-
-ma che!?-
-sulla guancia-
-ah, va bene-
mi avvicinai per dargli un bacio sulla guancia ma si girò e il bacio diventò a stampo, subito dopo gli lasciai le cinque dita sulla faccia
-ahi!-
-era sulla guancia!-
-va bhe! sono vicini-
-smettila schifoso-
-bhe, il mio bacio l'ho avuto, adesso vado, torno a casa prima di perdere il treno-
-ciao-
-ciao-
-ciao ragazze-
dopo che fu lontano Michela mi ricordò del regalo
-giusto, lo apro-
quando lo aprì non potei credere ai miei occhi, era un biglietto per il concerto dei VIXX di quella sera in prima fila! con tanto di pass per il backstage
-Michela! è vero? non è un sogno giusto?-
-è vero, non è un sogno-
la abbracciai fortissimo
-mollami! non respiro-
-scusa, quindi posso andare al concerto!-
-si esatto-
-e tu? ci vado da sola?-
-no, ci vengo anch'io, logicamente ho il biglietto anche per me-
-si! allora questa sera andiamo al concerto!!!-
-esattamente, auguri Fra-
-il compleanno migliore della mia vita!-
-ahahahahah ne sono contenta, dai andiamo dobbiamo prendere il tram-
-perché?-
-andiamo alla Yamato-
-cosa!? davvero!?-
-si, davvero-
passammo la mattina alla Yamato, mangiammo al giapponese e poi per tutto il pomeriggio camminammo per Milano comprando cose a caso, mancavano due ore al concerto e decidemmo di andare davanti al cancello, nessuno aveva il pass, solo noi, ci fecero passare davanti a tutti ed entrammo, ci dissero di aspettare in una saletta, così ci sedemmo e rimanemmo in attesa, eravamo emozionatissime, da quattro anni studiavamo il coreano, io studiavo anche il giapponese per la Ludo, ma in quel momento mi ricordavo a mala pena i saluti, appena li vidi arrivare la memoria si riaccese e tornò tutto di colpo lucido nella mente, entrarono in ordine d'età, ci inchinammo salutando per tutti e sei, poi si sedettero su un divanetto davanti a noi, arrivò anche un ragazzo che si presentò
-ragazze io sono il traduttore-
-noi parliamo un po' di coreano, lo studiamo da quattro anni-
-ok, se non capite qualcosa ditemelo-
-certo, grazie-
-di nulla-
disse ai ragazzi che li avremmo capiti e si spostò
-^voi siete le uniche ad aver preso il pass^-
-^si, sul sito non li vendevano, li ho trovati a fatica, per questo ci siamo solo noi^-
-^che peccato, gli italiani sono molto simpatici^-
-^grazie^-
-^comunque, noi siamo N, Ken, Leo, Ravi, HongBin e Hyuk, voi?^-
-^io sono Michela^-
-^e io sono Francesca^-
-^che bei nomi^-
-^quando avete imparato il coreano?^-
-^avete una bella pronuncia^-
-^è vero, parlate bene^-
-^lo studiamo da quattro anni^-
-^le lingue asiatiche sono la nostra passione^-
-^ne parlate altre?^-
-^io no^-
-^io so anche il giapponese^-
-^come mai?^-
-^perché una mia amica è li per studiare e ho imparato la lingua con lei^-
-^ti piacerebbe andarci un giorno?^-
-^dove?^-
-^in Giappone^-
-^ah, si certo, mi piacerebbe tantissimo, ma prima o poi ci vado, la mia amica è li e così la vado a trovare^-
-^anche a me piace, potrei accompagnarti^-
non ci potevo credere, Hyuk mi aveva appena proposto di andare in Giappone insieme, rimasi senza parole
-^Hyuk! ma ti sembrano cose da chiedere!? non la conosci nemmeno!^-
-^scusa N hyung e scusa anche tu, stavo scherzando^-
-^non preoccuparti^-
era troppo bello per poter essere vero, infatti non lo era, rimanemmo un ora e un quarto a parlarci e poi loro dovettero andare a prepararsi, facemmo gli auguri ad HongBin e poi andammo ai nostri posti, il concerto fu meraviglioso e verso la fine portarono la torta per HongBin, prima che HongBin spense le candeline Michela si alzò in piedi e urlò "è anche il suo compleanno!" i ragazzi ci riconobbero e mi fecero salire sul palco, avrei voluto sprofondare
-^anche tu fai gli anni oggi?^-
-^si...^-
-^e quanti?^-
-^20^-
-^sei più piccola di tutti noi^-
-^lo so^-
-^spegni le candeline con me?^-
-^va bene^-
soffiammo sulle candeline mentre alcune ragazze sbraitavano dicendo che non era veramente il mio compleanno, i ragazzi se lo fecero tradurre e mi chiesero un documento, gli diedi la patente e loro confermarono che era veramente il mio compleanno, dovevano fare ancora due canzoni e mi fecero rimanere sul palco, finito di cantare fecero un discorso, ma i ragazzi si sentivano a disagio per la mia altezza
-^è più piccola di noi ma ci supera tutti^-
-^non ci sono molte ragazze più alte di me senza tacchi^-
-^in effetti è strano^-
-^allora vieni qui, così smettono di lamentarsi^-
Hyuk mi prese sotto braccio e mi trascinò più lontano
-^ecco fatto, ora sembra alta come voi... in prospettiva^-
fecero il mega Selfie seduti sul palco e mi fecero sedere tra HongBin e Hyuk, quando il concerto finì definitivamente uscimmo e iniziai a urlare dietro a Michela, non so per quanto tempo le urlai dietro, ma passò un bel po' infatti due minuti dopo che ebbi finito uscirono tutti e sei i ragazzi con il manager
-^ciao ragazze!^-
-^ciao^-
-^ciao^-
-^come mai ancora qui?^-
-^mi stava urlando dietro^-
-^perché?^-
-^perché è salita sul palco per colpa mia^-
-^non ti sei divertita?^-
-^si, ma è stato imbarazzante^-
-^come mai?^-
-^non mi piace stare in mezzo alla folla o essere fissata da tutti^-
-^bhe, a me ha fatto piacere spegnere le candeline con te^-
-^anche a me, tantissimo, infatti è il compleanno migliore della mia esistenza, ma è stato imbarazzante lo stesso^-
-^noi stiamo andando a festeggiare HongBin, vi va di venire? così festeggiamo anche te^-
-^grazie, ma non siamo di qui e tra poco finiscono i treni per tornare in dietro^-
-^scusate solo un momento^-
-^fate pure^-
mi prese per un braccio e mi trascinò lontana
-ma sei cretina!? chi ti ha chiesto se può festeggiarti?-
-Hyuk-
-APPUNTO! e vuoi buttare via questa occasione!?-
-no, ma come facciamo a tornare poi?-
-a come tornare poi ci pensiamo poi, io ci vado, c'è Ravi, non so se hai capito e se tu non vuoi venire sono affari tuoi-
-e va bene, allora andiamo con loro...-
-brava ragazza, così si fa-
tornammo da loro e accettammo l'invito, ci portarono in una discoteca, posto che io detesto, non c'ero mai andata fino a quel momento, fortunatamente avevano un privè e non entrava nessuno, ero seduta vicino ad HongBin e ci portarono due bicchieri enormi dicendo che erano il cocktail del compleanno, chi lo finiva per primo vinceva, bere una quantità così immensa di alcool a goccia non era consigliabile, ma HongBin mi convinse, vinsi io e il premio era un moijto, stavo bevendo troppo, ma reggevo ancora, Michela parlava con Ravi e Ken, io mi alzai e vidi che Hyuk stava baciando una ragazza in pista, divenni gelosa, non ne avevo il diritto, non stavo con lui, ma uscì comunque dalla discoteca, lui mi vide e mi seguì, ero all'entrata e cercavo una sigaretta nella borsa
-^tutto bene?^-
-^benissimo. torna pure dentro. la tipa ti starà aspettando.^-
-^ma che ti prende?^-
ero ubriaca, ma ragionavo ancora, ragionavo, ma non mi controllavo
-^sono gelosa! lo so che non ha senso perché tu non stai con me, ma mi piaci e sono gelosa. ecco tutto, ora se non ti dispiace vorrei fumare... dove cazzo è quel coso di merda^-
trovato l'accendino mi accesi la sigaretta e compresi quello che avevo detto, mi cadde l'accendino e divenni bordeaux
-^l'ho detto ad alta voce!? merda! il mio zippo^-
-^si...^-
-^cancella tutto^-
-^e perché? me ne voglio ricordare^-
-^di quello che ho detto?^-
-^si, voglio ricordarlo, hai una sigaretta anche par me?^-
-^fumi!?^-
-^a volte^-
-^ok, tieni^-
-^grazie^-
gli porsi il pacchetto e prese la sigaretta, raccolse il mio accendino e dopo averla accesa me lo mise in borsa, fece il primo tiro
-^ti manca solo un tatuaggio e poi saresti il mio tipo ideale, anche se lo sei già^-
-^grazie^-
-^l'ho detto davvero!?^-
non era il momento di rompere il filtro cervello-bocca, ma a quanto pare era completamente in tilt, mi stavo maledicendo per tutto quello che avevo bevuto mentre lui se la rideva beato, un sorriso meraviglioso che per quanto mi sforzassi non riuscivo a trovare irritante
-^e non ridere! è un problema! continuo a dire quello che penso!^- cercavo di rimanere seria, ma iniziai a ridere anch'io
-^quindi sei gelosa, ti piaccio e sono il tuo tipo ideale giusto?^-
-^ti prego cancella quello che ho detto^-
-^ti ho detto che me ne voglio ricordare^-
ci sedemmo sul marciapiede e finimmo di fumare parlando di tutto quello che ci veniva in mente poi lui iniziò a fissarmi
-^che c'è? ho qualcosa in faccia?^-
-^no^-
-^allora perché mi fissi?^-
-^voglio farti un regalo di compleanno^-
-^cioè?^-
mi mise una mano dietro alla testa e si avvicinò piano, ero talmente ubriaca da non capire cosa volesse fare, mi baciò e io non mi ritrassi, sentì il suo braccio prendere possesso del mio fianco e le mie istintivamente finirono sui suoi, quando ci dividemmo sentimmo qualcuno alle nostre spalle che si schiariva la voce, ci girammo, era il manager
-^Hyuk, cosa stai facendo?^-
-cazzo-
-^cosa?^-
-^nulla nulla, torno dentro, così potete parlare^-
-^grazie.^-
-^stai qui, non preoccuparti^-
-^no, va dentro, ti devo parlare^-
-^ma..^-
-^vado vado, tranquillo, quando hai finito di parlare mi trovi dentro^-
entrai pensando che lo avrei rivisto poco dopo, invece entrò il manager che fece uscire i ragazzi e non tornarono più, avvilita presi Michela per un braccio e uscimmo per vedere se erano ancora fuori, ma non c'erano e non c'era nemmeno la loro macchina, il manager li aveva portati via per sempre, perfetto, mi accorsi di non avere più la borsa e non la ritrovai, tornai a casa la mattina dopo con Michela, trovai davanti alla porta il pacchetto della Ludo e lo portai dentro senza nemmeno aprirlo, ero stanca, per tutta la notte non avevo fatto altro che pensare a Hyuk e a quel maledetto bacio, mi addormentai sul divano con la TV accesa, quando mi svegliai decisi di aprire il regalo della Ludo, mi aveva regalato la collana di Black Butler in lingua originale, le mandai una mail per ringraziarla, le raccontai quello che era successo e poi cercai di distrarmi per il resto della giornata, quando andai a dormire non mi ricordavo nemmeno se l'indomani sarei dovuta andare o meno a scuola, la mattina suonò la sveglia, mi preparai e andai a scuola con meno voglia del solito, di pomeriggio andai a comprare un cellulare nuovo e cercai di recuperare più numeri possibili, passarono un paio di mesi da quel giorno, era arrivato dicembre e con lui il periodo natalizio, erano i primi giorni e mi arrivò un pacco, firmai e lo ritirai, era dalla Corea, non capivo chi me lo avesse mandato, lo aprì e ci trovai dentro la mia borsa, con tutte le mie cose e due buste, c'erano delle scritte su una dicevano "apri questa per prima" la presi e la lessi "ciao Francesca, ho un po' di tempo libero proprio quando tu hai le vacanze, vado in Giappone 10 giorni, nella seconda busta ci sono dei biglietti anche per te, spero tu venga, ti lascio anche il mio numero. HYUK" aprì freneticamente la seconda busta e vidi i biglietti, rimasi in catalessi per cinque minuti buoni, poi copiai il numero e chiamai
-^pronto?^-
-^stavi dormendo?^-
-^si, ma chi è?^-
-^sono Francesca^-
-^Francesca!? ciao! ti è arrivato il pacco alla fine^-
-^si, mi è arrivato adesso, ma che significa?^-
-^mi dispiaceva per come vi abbiamo lasciate quella sera e ho pensato di farti questo regalo per scusarmi^-
-^ma che era successo?^-
-^il menager ci ha visti e si è arrabbiato molto, ci ha proibito di rivedervi e ci ha portati via^-
-^e adesso puoi fare un viaggio con me?^-
-^no che non posso, ma lui non sa che lo faccio con te, non sai quanta fatica ho fatto per organizzare tutto e riuscire a rimandarti le tue cose^-
-^ah, grazie, ma perché hai fatto tutto questo?^-
-^per scusarmi, mi sono tenuto il tuo accendino^-
-^come il mio accendino! e va bhe, ma non credo di poter venire^-
-^ma come!? io mi sono fatto in quattro per organizzare tutto e tu non vieni!?^-
-^devo passare le feste con la mia famiglia^-
-^ma se vieni con me puoi salutare anche la tua amica^-
-^ti ricordi tutto?^-
-^tutto, pensavo di farmi un tatuaggio^-
-^mi prendi in giro?^-
-^forse, allora? vieni vero?^-
-^e va bene^-
-^perfetto, ci troviamo all'aeroporto di Tokyo, il mio aereo arriva dieci minuti prima del tuo^-
-^si ma per dieci giorni dove dormiamo?^-
-^ho già pensato a tutto, ho prenotato un hotel vicino all'aeroporto^-
-^quante stanze?^-
-^una^-
-^una!? dormiremo insieme?^-
-^si, nello stesso letto, è una matrimoniale^-
-^e perché?^-
-^così magari posso farti altri regali^-
-^cioè?^-
-^ci penserò, ora torno a dormire, ho sonno, ci vediamo a Tokyo signorina, stia bene nel frattempo^-
-^si... va bene, ciao^-
-^ciao^-
chiusi la chiamata e mi sedetti, chiamai Michela e le dissi tutto, poi mi chiamò la Ludo su Skype
-NEKO! VENGO A TROVARTI!-
-cosa!? quando!?-
-vengo 10 giorni durante le vacanze-
-davvero!? e perché?-
-perché Hyuk mi ha regalato i biglietti e ci viene anche lui-
-si! perfetto! Hyuk è una persona fantastica, state insieme vero?-
-ma scherzi!?-
-perché?-
-è un idol... e io sono... io, dai, non stiamo insieme, poi io non gli piaccio-
-ma ti ha baciata e ti ha preso dei biglietti per il Giappone-
-mi ha anche rimandato la borsa, l'avevo lasciata fuori alla fine e lui l'ha presa-
-gli piaci-
-smettila-
-è vero-
-no-
-invece si-
-va bene cupido, hai ragione tu-
-lo so, non vedo l'ora di vederti e abbracciarti-
-nemmeno io! mi manchi troppo!-
-ti manco come ti è mancato Hyuk?-
-la fai finita?-
-no, ho appena cominciato-
-bene, allora divertiti a parlare da sola, io vado a fare una doccia, ciao ciao, ci vediamo tra qualche giorno e non mi chiamare perché tanto non ti rispondo-
-stronza!-
-anch'io ti voglio bene, ciao!-
chiusi e spensi il computer, ero così felice che non mi accorsi nemmeno del passare del tempo, arrivò il giorno della partenza, Michela mi accompagnò in aeroporto e una volta sull'aereo realizzai che avrei rivisto Hyuk, ero convinta di non piacergli, ma vederlo era una cosa che mi rendeva euforica arrivata a Tokyo lo cercai con gli occhi, ma non lo trovavo, mi squillò il telefono
-pronto?-
-^cosa?^-
-^Hyuk! dove sei?^-
-^sono in aeroporto, tu?^-
-^anch'io, ma non ti vedo^-
-^aspetta^-
un attimo dopo qualcuno mi mise una mano davanti agli occhi, girai la tolsi ed era Hyuk, sorrisi e lo abbracciai istintivamente
-^ciao anche te^-
mi staccai subito
-^scusa, ciao^-
-^no, ma continua pure, non mi dispiaceva^-
visto che non lo riabbracciai lo fece lui
-^andiamo a riprendere le valige?^-
-^si^-
una volta prese le valige andammo in hotel col taxi, io parlavo e traducevo quello che voleva dire Hyuk, una volta arrivati mi ritrovai davanti un enorme palazzo con mille e più finestre
-^è questo?^-
-^si, è questo, entriamo?^-
-^va bene^-
un facchino prese le valige e le portò in camera, chiamarla camera era un insulto, Hyuk aveva preso una splendida suite matrimoniale all'ultimo piano, vedevamo tutta Tokyo dalla finestra, rimase in silenzio fino a che il facchino non uscì
-^ti piace?^-
-^è bellissima^-
-^bene, allora sono scusato?^-
-^non avevi niente di cui scusarti^-
-^ti ho lasciata li senza nemmeno salutarti^-
-^ma non mi ero arrabbiata per quello^-
-^allora torniamo alle nostre rispettive case e chi si è visto si è visto^-
-^ero arrabbiatissima! non ne hai idea, ma se torniamo in dietro adesso mi ritorna^-
si mise a ridere
-^non tornerei indietro nemmeno se mi pagassero^-
la dolcezza mi metteva a disagio e cambiai argomento
-^ora chiamo la mia amica, così te la faccio conoscere, d'accordo?^-
-^va bene...^-
-^che c'è?^-
-^niente^-
-^va bene^-
presi il telefono e chiamai la Ludo
-°pronto?°-
-Neko!-
-Fra!?-
-sono in Giappone!-
-cosa!? dove sei!? vieni subito da me, ti mando l'indirizzo per messaggio-
-va bene, aspetta ^Hyuk ti va di andare adesso dalla mi amica?^-
-^certo, dove abita?^-
-^mi manda l'indirizzo per messaggio^-
-^va bene^-
-ma con chi parli?-
-con Hyuk, naturalmente viene anche lui-
-giustamente, allora a dopo-
-a dopo-
chiusi e subito dopo mi arrivò il messaggio, distava due minuti a piedi, andammo e feci suonare a Hyuk, mi nascosi e quando lei aprì rimase un secondo sulla porta, poi si diresse verso di me
-vieni fuori, so che sei li-
-ma come hai fatto?-
-mi sarei nascosta li anch'io-
la abbracciai ed entrammo
-bene, ludo Hyuk, Hyuk Ludovica-
-^piacere^-
-^piacere mio^-
-^anche tu parli coreano^-
-^si^-
-^bene, così sarà facile capirci^-
rimanemmo tutto il giorno da lei, poi io e Hyuk andammo a cambiare i soldi e tornammo in albergo, eravamo un po' stanchi per il viaggio, quindi ci facemmo una doccia veloce e andammo a dormire, la mattina dopo quando mi svegliai lui non c'era più, trovai un biglietto sul cuscino "ti aspetto di sotto per la colazione" mi preparai e scesi
-^buongiorno bella addormentata^-
-^buongiorno, mi aspetti da tanto?^-
-^no, 20 minuti, pensavo di doverti aspettare di più^-
-^il fuso orario è un problema per me, probabilmente alle 4 di mattina sarò ancora sveglia^-
-^e perché ieri no?^-
-^il viaggio è stato più lungo per me, mi ha stancata tantissimo^-
-^capisco, cosa vuoi per colazione?^-
-^il the^-
-^bene, perché ho ordinato quello^-
-^perfetto^-
dopo aver fatto colazione girammo per Tokyo, con la neve era meravigliosa
-^il mio sogno era quello di vedere i ciliegi in fiore^-
-^allora ho sbagliato periodo dell'anno!^-
-^ma anche con la neve va bene^-
-^sicura? perché ti ci riporto in primavera^-
-^sicura, va benissimo con la neve^-
-^domani è la vigilia^-
-^si, è vero^-
-^ti va di passarla con me?^-
-^e con chi dovrei passarla altrimenti scusa?^-
-^con la tua amica^-
-^no, lei esce col suo ragazzo^-
-^allora passerai l'intera giornata con me?^-
-^si^-
-^bene... che regalo vuoi?^-
-^non lo so, anche se non mi regali niente andrà benissimo, mi hai portata in Giappone, è più che sufficiente, tu invece? che regalo vuoi?^-
-^domani te lo dico^-
-^come domani!? devo saperlo ora, così domani te lo do^-
-^no, se lo saprai domani andrà bene lo stesso, fidati^-
-^va bene^-
di pomeriggio andammo a prendere la Ludo e entrammo nel pokemon store, Hyuk mi regalò un peluches di Umbreon e io a lui uno di Evee
-vedi che gli piaci?-
-Neko falla finita, non gli piaccio-
-come no... e io allora mi chiamo Geltrude-
-ok Geltrude-
-^posso sapere di che parlate?^-
-^nulla nulla, mi stava chiedendo cosa voglio per natale^-
-^ma naturalmente non vuole niente^-
-^come al solito del resto^-
mangiammo fuori, il sushi in Giappone è totalmente diverso da quello in Italia, era molto meglio
-^wow, è fantastico^-
-^vero? penso che quando tornerò in Italia non riuscirò a mangiarlo di nuovo^-
-^in Corea lo fanno così^-
-^in Italia no, è buono, ma non così tanto^-
di sera accompagnammo la Ludo a casa e poi tornammo in Hotel
-^è divertente il Giappone^-
-^si, ma con te diventa divertente anche una chiacchierata fuori da una discoteca^-
-^semplicemente perché io ho sempre voglia di ridere^-
-^dicono che le persone più simpatiche siano le più tristi^-
-^perché secondo te sono triste?^-
-^no, ma hai qualcosa di strano^-
-^tipo?^-
-^non lo so, qualcosa, andiamo a dormire?^-
-^va bene... io dormo con Umbreon^-
-^e io con Evee^-
entrammo nel letto divisi dai due pokemon e ci addormentammo, mi sveglia di nuovo da sola con il bigliettino a farmi compagnia "dopo pranzo vieni nella piazza prima di arrivare a casa della tua amica, quella con l'albero gigante" non avevo idea di cosa avrebbe combinato, ma ci andai lo stesso, lo trovai che mi aspettava su una panchina con il naso e le orecchie rosse per il freddo
-^Hyuk! ma da quanto sei qui!?^-
-^un paio d'ore^-
gli misi le mani sulle orecchie, sono sempre stata un termosifone
-^grazie, hai le mani belle calde^-
-^sei pazzo, due ore al freddo?^-
-^si, ti aspettavo^-
-^ma non potevi rimanere in Hotel?^-
-^no, non ti avrei vista preoccupata per me^-
-^quindi era questo il tuo intento?^-
-^no, ma è successo, sei così carina con l'espressione preoccupata, me la ricordavo bene^-
-^me la ricordavo?^-
-^si, avei la stessa faccia quando sei uscita dalla discoteca e non mi hai visto, io ero in macchina, ti ho chiamata, ma tu non mi hai sentito^-
-^ah... bene^-
-^ho freddo, mi abbracci?^-
lo strinsi alla vita e sentì che il suo viso sprofondava nei miei capelli
-^come fai ad essere così calda?^-
-^non soffro il freddo^-
-^adesso sto meglio^-
-^posso lasciarti?^-
-^no che non puoi^-
rimasi abbracciata a lui per circa tre minuti, poi mi staccai
-^non ti ho detto che potevi lasciarmi^-
-^non ti ho mai detto che non seguo gli ordini vero?^-
-^no^-
-^bhe, ora lo sai, cambiando discorso, che regalo volevi?^-
-^io volevo una cosa, ma ti dico dopo, adesso è presto^-
-^tu sei strano^-
-^ma ti piaccio lo stesso, anche senza tatuaggio^-
risi inconsapevolmente mentre lui mi guardava sorridendo
-^allora ti piaccio ancora^-
-^si, mi piaci ancora... cavolo! ma perché non sto mai zitta!^-
-^bene, allora posso chiederti il mio regalo^-
mi prese la mano e mi fece sedere per poi mettersi di fianco a me
-^e di cosa si tratta?^-
-^di questo^-
la scena si ripeteva, solo che questa volta non ero ubriaca e come sfondo non avevo una squallida discoteca, ma Tokyo innevata e un alberone gigante e bellissimo, mi baciò per la seconda volta e io come la prima smisi di ragionare per qualche istante, questa volta nessun manager ci interruppe e potei assaporare quel momento meraviglioso fino alla fine
-^buon natale Hyuk^-
-^grazie, anche a te, ora avrei una proposta^-
-^dimmi^-
-^pensavo che in questi giorni potremmo conoscerci meglio e poi magari potremmo tipo... metterci insieme-
-^mi sembra una buona idea^-
-^perché anche tu mi piaci e, mi sei mancata molto in questi due mesi^-
-^anche tu mi sei mancato^-
questa volta lo baciai io e quel contatto caldo mi si impresse nella mente, i giorni passarono e arrivò capodanno, festeggiammo dalla Ludo e a mezzanotte capì che io e Hyuk stavamo insieme, il primo di gennaio mi svegliai tristissima
-^buongiorno^-
-^'giorno...^-
-^che hai?^-
-^domani si torna a casa, ognuno riprenderà la propria vita^-
-^ma tu sarai comunque mia^-
-^e comunque saremo lontanissimi^-
-^una soluzione si trova^-
-^esprimi le tue idee^-
-^potrei venirti a trovare e viceversa^-
-^e il tuo manager?^-
-^non ci avevo pensato...^-
-^appunto^-
iniziai a pensare a qualche possibile soluzione, ma la conclusione era una, non potevamo stare insieme, non così, mi lasciai cadere seduta sul letto colta dalla consapevolezza del mio pensiero e iniziai a tormentarmi le unghie con i denti
-^Francesca, va tutto bene?^-
-^no... non va affatto bene^-
-^cosa?^-
-^l'unica soluzione che mi viene in mente^-
-^cioè?^-
-^noi non possiamo continuare così... e io non voglio dovermi nascondere, il tuo manager non mi vuole tra i piedi e forse ha ragione... tu sei un idol del resto, mentre io... bhe io sono una studentessa sconosciuta^-
-^ma il mio manager non decide il mio futuro! e tu sarai anche una studentessa sconosciuta, ma sei mia, forse ci dovremmo nascondere all'inizio, ma per me ne vale la pena, ora devi solo dirmi se anche per te è lo stesso^-
volevo urlargli in faccia che era lo stesso, che non avrei mai nemmeno sperato in una cosa del genere, che stare con lui era come un sogno, ma non lo feci, pensai che sarebbe stato meglio per lui se lo avessi lasciato ora, pensai che così non avrebbe avuto problemi una volta ritornato a casa e che piano piano si sarebbe dimenticato di me e dei giorni precedenti, così finsi
-^no, per me non è così... non ci riuscirei^-
la sua espressione cambiò, sorrideva convinto che io gli avrei detto di si, ma appena assorbì le mie parole divenne quasi incredulo
-^quindi per te non sono nulla?^-
lo stavo facendo soffrire, mi odiavo da morire, ma non smisi
-^no^-
la voce che uscì dalla mia bocca non mi apparteneva, avevo dato fondo a tutte le mie capacità recitative per trattenermi dal dirgli la verità, continuavo a ripetermi "è meglio così, non avreste comunque un futuro" ma non ci credevo, lo vidi abbassare il volto e una lacrima cadde dalla punta del suo naso, non sarei riuscita a sopportarne una seconda, presi le valige e uscì di corsa, il mio volo era fissato per il giorno dopo, così andai dalla Ludo e le dissi tutto, mancò poco che mi prendesse a sberle
-sei una cretina-
-lo so-
-perché l'hai fatto?-
-non lo so-
-Fra... ma come fai a mentire così? chissà Hyuk come stà-
-sta male, piangeva e io l'ho lasciato li, è meglio per lui, prima o poi mi dimenticherà-
-ma falla finita, ci credi meno di me alle cazzate che stai dicendo, torna subito in Hotel e digli la verità-
decisi che aveva ragione e tornai in Hotel, quando arrivai alla camera la porta era socchiusa, entrai, ma lui non c'era più, sul letto erano rimasti i peluches e sul comodino trovai il mio accendino
-^Hyuk?^-
nessuno rispose, chiesi alle cameriere del piano se lo avevano visto, mi dissero che era uscito pochi minuti prima e che sembrava molto triste e arrabbiato, le ringraziai presi le cose che lui aveva lasciato e uscì, non lo vedevo, provai a chiamarlo, ma naturalmente non rispose, non sapevo dove cercarlo, andai in aeroporto ma non era nemmeno li, lo avevo perso di nuovo, ma questa volta era solo colpa mia, mi sedetti sulla panchina dove mi aveva aspettato il giorno della vigilia con l'accendino in tasca e i peluches in mano, i piccoli occhietti di plastica sembravano volermi accusare e farmi sentire in colpa, ma io mi sentivo già così... li appoggia sulle gambe e cercai una sigaretta, trovai solo un pacchetto vuoto, così presi la borsa e ci trovai dentro il pacchetto da cui Hyuk prese una sigaretta quella sera, sorrisi al ricordo di lui che mi prendeva in giro appoggiato alla parete, non sapevo nemmeno di aver conservato quel pacchetto, presi una sigaretta e l'accesi, mai più un tiro ebbe quel sapore amaro, tossì, cosa che non mi capitava dai tempi delle medie e buttai la sigaretta intera per terra, guardai il tizzone sciogliere la neve intorno a se fino al marciapiede per poi affogare nell'acqua che aveva creato, mi sentì veramente triste e sola, mi appoggiai allo schienale della panchina lanciai indietro i peluches e poco dopo un gruppo di ragazzi si avvicinò
-°ehi°-
-°e tu saresti?°-
-°un amico°-
-°perfetto, allora fai una cosa amico, gira al largo°-
-°perché mi tratti così?°-
-°non è giornata, sparisci, tu e la tua gang della caramella li dietro°-
-°così mi offendi e smettiamo di andare d'accordo°-
-°dopo questa affermazione inizierò a piangere e dimenarmi battendo i piedi perché non siamo più amici°-
-°e dire che volevo solo invitarti a bere qualcosa°-
-°sono astemia°-
-°in tal caso ci divertiremo in maniera diversa°-
fece un cenno col capo e i tizi alle sue spalle mi bloccarono sulla panchina, si sedette vicino a me e mi mise una mano sulla coscia
-°leva quella mano da li se la vuoi riportare a casa°-
-°la gattina graffia°-
-°odio i gatti, ora lasciami andare°-
-°e perché dovrei?°-
-°perché altrimenti smetto di usare le buone maniere°-
mi strinse il viso con una mano e io lo morsi, per quel gesto ricevetti un pugno
-°bastardo! colpire una persona che non si può difendere è da codardi! LASCIAMI!°-
-°no, non ti lascio, mi fai divertire, perché farti andare via?°-
-^lasciatela immediatamente^-
la persona che parlava era alle mie spalle ma la riconobbi
-^Hyuk!^-
-°che cazzo state dicendo?°-
-°ha detto lasciatela immediatamente°-
-°altrimenti che mi fa?°-
-°non lo so, ma nulla di buono°-
si avvicinò, il suo naso sfiorava il mio e mi guardava dritta negli occhi
-°non mi fa paura°-
appena finì la frase lo vidi spostarsi bruscamente di lato i ragazzi mi lasciarono e saltarono addosso a Hyuk, fu tutto troppo veloce, non capì cosa succedeva fino a quando finì, il gruppetto si dileguava e Hyuk in ginocchio si reggeva sulla panchina, non riusciva a rialzarsi e del sangue gli sporcava il viso, non capivo se era suo o di uno di quelli, lo aiutai ad alzarsi e lo portai in Hotel, in camera lo riempì di pomate e cerotti, aveva il labbro spaccato e alcuni tagli sulla fronte e sul collo, per il resto era tutto un livido, soprattutto il torace, il pugno che avevo ricevuto non mi causò fastidio fino a quando non finì con Hyuk, presi uno specchio e mi guardai, sembravo per metà un panda, mi aveva preso bene, il mio povero occhio sinistro era diventato viola e grosso come un uovo "passerà" pensai, lo coprì con i capelli e tornai da Hyuk
-^come stai^-
-^bene.^-
-^grazie per prima^-
-^non preoccuparti.^-
-^mi odi non è vero?^-
-^non ancora, ma ci sto riuscendo^-
-^Hyuk... non sono stata sincera con te^-
-^quando? quando mi hai detto che ti piacevo? perché me ne sono accorto da solo.^-
-^no, prima, quando ti ho detto che non eri nulla e che non ne valeva la pena^-
-^ebbene? la verità quale sarebbe?^-
-^la verità è che tu sei importante e che ne vale la pena, ne vale la pena anche se significherebbe vederti pochissimo^-
-^mi dispiace, ma non credo più alle tue parole^-
-^capisco... bhe, io vado a vedere se posso prendere un aereo prima di domani... addio Hyuk...^-
-^ciao^-
il suo tono freddo mi uccideva, ma non mi permisi di piangere, andai dalla Ludovica, la salutai e ripresi le valige, poi mi diressi in aeroporto e fortunatamente trovai l'aereo, mi imbarcai due ore dopo, misi le cuffie e feci partire la musica naturalmente partì ETERNITY giusto perché non era sufficiente la dose di tristezza che mi ero tirata addosso durante una sola giornata, quando arrivai in Italia entrai a casa e tutto sembrava come prima "cancella tutto, era solo un sogno, non poteva durare per sempre... non poteva" la scuola ricominciò, soliti noiosi professori, solite noiose lezioni, ogni tanto provavo a scrivere a Hyuk, su Twitter o per messaggio, ma non ottenevo mai risposta, i giorni passarono e divennero mesi, arrivò giugno e la fine della scuola, insieme a giugno arrivarono caldo, esami, estate e la bolletta del condizionatore, tutti i giorni mi chiedevo come stava Hyuk, inizialmente gli mandavo tutti i giorni il buongiorno e la buonanotte, ma non rispondeva, smisi dopo qualche settimana ma continuavo a pensarci, mi chiedevo "dove sarei ora se gli avessi detto subito la verità? dove saremmo?" passai gli esami e finalmente mi liberai della scuola, festeggiai il diploma con amici e parenti, Ludovica tornò finalmente in Italia e rinnovammo la casa, verso Luglio ci fu un altro concerto dei VIXX in Italia
-ci andiamo?-
-io non ci vengo-
-e ci dovrei andare da sola?-
-vai con la Michela, lei verrà di sicuro-
-non vuoi vedere Hyuk?-
-no.-
mentivo, come tutte le volte che me lo chiedeva, in realtà l'unica cosa che avrei voluto era vederlo, ma lui non voleva vedere me
-quando ero in Giappone sono andata ai loro concerti-
-cosa?-
-sono andata ai loro concerti... e li ho anche visti nel backstage un paio di volte-
-e perché non mi hai mai detto niente?-
-tu non mi hai mai chiesto nulla-
-giustamente-
-ho parlato con Hyuk in quelle occasioni-
-non voglio sapere di cosa-
-di te-
-ma cristo! ti ho detto che non lo volevo sapere-
-allora non ti dirò quello che mi ha detto e nemmeno quello che gli ho detto-
-perfetto-
-comunque io ci vado lo stesso-
-benissimo, io vado a fare un giro-
uscì e andai da mia zia, c'erano anche mio cugino la sua ragazza e i suoi tre figli, la prima volta che vidi quei bambini avevano 8 anni Medea e 18 mesi Carolina e Tommaso, ora Medea ne aveva 12 e i gemelli 6, rimasi li tutto il pomeriggio e di sera mi fecero rimanere per una grigliata, quando tornai a casa vidi che Ludovica aveva preso il biglietto e lo aveva lasciato sul tavolo per farmelo vedere, era ancora sveglia
-ben tornata-
-ciao-
-ti sei divertita?-
-si, tantissimo-
-ma dove sei stata?-
-da mia zia-
-aaah, ma potevi anche rispondermi sai?-
-ho lasciato il telefono a casa-
-ok, allora sei perdonata-
-bene, io vado a dormire, sono stanca-
-notte-
-notte-
in realtà non avevo per niente sonno, mi misi nel letto pensando a Hyuk e a quel maledetto bacio che aveva dato inizio a tutto, quella notte non dormì, mi addormentai con l'alba e mi svegliai per il campanello, assonnata misi un camicione che mi copriva fino a metà coscia e andai alla porta
-chi è?-
-il postino, c'è un pacco da ritirare-
aprì la porta
-per chi è?-
-signorina Francesca Galuppini-
-sono io, dove devo firmare?-
-qui-
firmai e ritirai il pacco, poi mi consegnò anche una grossa mole di lettere, salutai e chiusi la porta, mi accorsi di un biglietto sull'occhiello "io esco, torno per pranzo ciao Neko:3" buttai
tutto sul tavolo e tornai nel letto, non avevo la minima curiosità per il pacco, non guardai nemmeno il mittente, mi svegliò Ludovica quando tornò
-sei rimasta a letto tutto il giorno!?-
-no, mi sono alzata e ho ritirato la posta-
-e poi sei tornata a letto-
-si-
-che è arrivato?-
-non ne ho idea, ho buttato tutto in sala-
uscì e tornò in camera mia col pacco e le lettere
-allora che è? bollette?-
-una si-
-e le altre?-
-due sono lettere per me-
-e il resto?-
-sono tutte per te e anche il pacco-
-chi le manda?-
-non c'è scritto-
-che palle, devo aprirle per forza adesso-
-apri il pacco? voglio vedere che c'è dentro-
-è una mano mozzata-
-cosa!?-
-mi odiano in tanti, prima o poi mi arriva-
-ma smettila-
-facciamo una bella cosa, aiutami ad aprire le lettere-
-perché?-
-ho voglia di leggerle-
aprimmo tutte le lettere, i fogli piegati che contenevano avevano tutti delle date, li misi in ordine cronologico e iniziai a leggerle, presi la prima, risaliva a metà gennaio, io dico sempre che le poste fanno schifo, ogni lettera aveva la distanza di una settimana dalla precedente, mentre leggevo mi resi conto di che le aveva scritte e mi portai una mano alla bocca, erano tutte di Hyuk, le lessi tutte velocemente, l'ultima risaliva a una settimana prima del giorno in cui mi trovavo, in ogni lettera mi chiedeva scusa e pensava che io non gli volessi rispondere, mi diceva anche che avevano scoperto del viaggio e che gli avevano fatto cambiare numero, in più il suo manager mi aveva bloccata su Twitter, diceva che dopo aver parlato con la
Ludovica aveva capito che la verità erano le ultime cose che gli avevo detto, che si sentiva stupido per non averci creduto e per avermi fatta andare via, poi presi il brutto pacco giallo
delle poste e lo pesai tra le mani, sembrava vuoto, lo aprì e dentro c'erano una busta, Umbreon, Evee e una specie di quadernetto, mi commossi alla vista dei peluches, li avevo buttati in mezzo alla piazza e lui li aveva raccolti, presi la busta e la aprì, dentro c'erano due biglietti e due pass per il backstage, nella lettera mi chiedeva di andare al concerto, di arrivare cinque ore prima che aprissero i cancelli e di aspettarmi in un punto preciso e di farlo solo se questa volta non gli avrei mentito, il secondo biglietto era per Ludovica, ma dato che lei lo aveva già lo diedi a Michela, inizialmente non volevo andarci, ma mi convinsero e il giorno del concerto quando arrivai li vidi nella loro macchina, non mi feci notare dal manager e aspettai nel posto in cui mi aveva detto Hyuk, 10 minuti dopo sentì dei passi avvicinarsi, il cuore batteva talmente veloce che sembrava volesse scappare, più i passi si avvicinavano più io mi agitavo, poi sentì due persone parlare, una era Hyuk e l'altra era il manager, avrei riconosciuto quella voce fastidiosa ovunque, non sapevo cosa fare, se quel malefico nano mi avesse vista Hyuk sarebbe finito di nuovo nei casini, cercai un posto in cui nascondermi, ma non ne trovai, mentre impazzivo sentì una terza voce, Ken, urlava al manager di tornare in dietro perché un organizzatore voleva parlargli, ringraziava con tutto il suo cuore l'uomo che nemmeno conosceva
-^tu aspettami qui^-
-^inizio ad uscire, tanto so dove hai messo la macchina^-
-^appena trovi quelle maledette lenti torna dentro, hai capito?^-
-^si, mi devi controllare a vista come un cane!?^-
-^se appena ti do un po' di libertà fai quello che vuoi cosa posso farci?^-
-^non ho ucciso nessuno^-
-^smettila di fare il bambino e muoviti^-
sentì i passi che si allontanavano e quelli di Hyuk che si avvicinavano, quando uscì non mi vide perché ero appoggiata alla parete, così lo chiamai, si girò di scatto e mi guardò con un espressione infuriata, mi chiesi che avevo fatto questa volta e la mia preoccupazione si dipinse sul mio volto, si fermò a pochi passi da me con le braccia conserte, poi sorrise
-^sei così carina quando ti preoccupi^-
lo abbracciai ridendo e lui mi baciò una guancia, notai che gli era rimasta una piccola cicatrice sul collo
-^pensavo non saresti venuta... non mi hai mai risposto^-
-^non ti ho mai risposto perché le tue lettere mi sono arrivate tutte insieme pochi giorni fa^-
-^ma ho iniziato a mandarle a gennaio^-
-^le poste fanno schifo, non preoccuparti, comunque io provavo a scriverti o a mandarti tweet, anch'io pensavo che tu non mi volessi rispondere...^-
-^è stato il mio manager! dopo aver parlato con la tua amica mi sono sentito così stupido, ho raccontato tutto ai ragazzi, nessuno di loro si era arrabbiato, anzi al contrario, erano dispiaciuti per noi, ma il manager aveva ascoltato tutto, mi ha fatto cambiare numero e ha bloccato tutti i siti dove c'eri anche tu^-
-^ma che gli ho fatto!?^-
-^non lo so... ma non mi importa, starti lontano è stata una tortura, mi sei mancata così tanto^-
-^anche tu mi mancavi, ma ora? voglio dire adesso come facciamo?^-
-^tu pensa solo a venire al concerto, per il resto ci penseremo dopo^-
-^dopo?^-
-^si, non preoccuparti, vieni al concerto e divertiti, promettimelo^-
-^promesso^-
si avvicinò per baciarmi, ma il manager arrivò urlando
-^dove sei finito?^-
-^***vai!*** sono qui! le lenti non ci sono in macchina^-
-^e allora torna dentro!^-
-^arrivo^-
mi salutò con la mano ed entrò, rimasi ad aspettare il concerto con Michela e Ludovica, ci fecero entrare nel backstage, questa volta erano di più le ragazze con il pass, entrando Hyuk sussurrò una cosa hai ragazzi che mi fecero l'occhiolino subito dopo, risposi con un sorriso e parlammo fino al momento in cui loro andarono a prepararsi, il concerto fu meraviglioso e dato
che erano gli ultimi giorni di giugno festeggiarono N e Hyuk, ad un certo punto Ravi prese parola
-^allora, per il vostro compleanno volete qualcosa in particolare?^-
-^si, finire candy crush^-
si alzò una risata generale
-^e tu Hyuk?^-
-^io voglio una cosa sola^-
Ravi e gli altri spensero i microfoni e si avvicinarono per parlare, non si sentiva niente, poi riaccesero i microfoni
-^scusate, piccola riunione privata... bene, continuiamo, Hyuk vuole una cosa sola, quale?^-
-^prima di tutto mi dispiace miky-manager^-
-^per cosa?^-
era salito sul palco
-^per quello che succederà tra poco^-
il manager li guardò interrogativo, HongBin e N fecero scendere due "muri" ai lati del palco chiudendolo fuori e facendo rimanere i sei membri in una specie di stanza chiusa, si sentiva
bussare su una parete
-^si arrabbierà moltissimo, sei sicuro di quello che fai?^-
-^sicurissimo^-
nessuno parlava, lui scese e si diresse verso di me pensai "o no, ti prego dimmi che non mi vuole portare su quel palco" mentre camminava la gente apriva un varco per farlo passare, si
formò una bolla vuota intorno a me quando si fermò
-^ciao Hyuk^-
-^ciao^-
-^non mi vuoi portare sul palco vero?^-
-^no^-
-^e allora che vuoi fare?^-
riaccese il microfono
-^lei è quello che voglio per il mio compleanno, voglio che tutti lo sappiano, voglio che tutti sappiano che lei è solo mia^-
diventai bordeaux, ma quando mi porse la mano nemmeno mi accorsi che stavo andando sul palco di mia spontanea volontà, una volta sul palco tutti iniziarono a gridare
-^lei ed io stiamo insieme, abbiamo fatto un viaggio bellissimo a gennaio e non abbiamo potuto vederci da allora per uno sbaglio^-
io capivo la maggior parte delle cose che dicevano le ragazze sotto al palco e la cosa mi irritò parecchio, persi la pazienza, strappai il microfono dalle mani di Hyuk e iniziai a parlare
-si può sapere cosa vi ho fatto? perché mi urlate contro insulti e minacce? vi sembra normale? se ci foste voi al mio posto? vi piacerebbe essere insultate perché siete riuscite e stare con il vostro bias? forse siete gelose o forse siete solo stupide, presumo la seconda, ma lasciatemi in pace, perché non ho deciso io di innamorarmi di lui, mi è sempre piaciuto, ma un giorno per colpa di un maledetto bacio mi ha fatta innamorare, ora, dato che io non vi devo nulla direi che potete continuare a dire e\o pensare quello che volete, a me non interessa, nel frattempo io mi godo la mia vita con Hyuk e se io non vi piaccio sappiate che nemmeno voi mi piacete, ciao a tutti#.-
il traduttore alle mie spalle spiegava ai ragazzi quello che avevo appena detto e una volta che ebbe finito Hyuk mi abbracciò e mi sollevò a mezz'aria per poi baciarmi e rimettermi giù
-^ti amo^-
-^anch'io, tanto^-

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-^wow che bella storia!^-
-^papà!^-
il piccolo BaekYeol gli corse in contro e lo abbracciò
-^ciao amore^-
-^la mamma mi ha raccontato la storia di come vi siete conosciuti^-
-^ti è piaciuta?^-
-^si, il signore cattivo non voleva farvi stare insieme^-
-^ma noi non ci siamo arresi^-
-^e se vi foste arresi?^-
-^non saresti nato tu^-
-^no! allora avete fatto bene^-
mi alzai e abbracciai orgogliosa mio figlio e mio marito, BaekYeol iniziò a sbadigliare e lo misi a fare il pisolino, quando tornai in sala Hyuk si stava riposando sul divano, così mi misi di fianco
a lui
-^alla fine gli hai raccontato la nostra storia^-
-^si, si è divertito, prima a detto che ci avrebbe fatto un disegno^-
-^non vedo l'ora di vederlo^-
lui andò a fare una doccia e io accesi la TV, pensando a dove eravamo arrivati adesso io e lui, non avevo avuto i miei gemellini, ma avevo BaekYeol da tre anni, vivevamo in Giappone, la nostra vicina di casa era Ludovica, zia, per BaekYeol, eravamo sposati da 13 anni e lui continuava ad essere un idol, il manager non poteva più metterci i bastoni tra le ruote e io gli potevo dire tutto quello che volevo, la fortuna aveva girato a mio favore e quel maledetto bacio mi rimase impresso per sempre come il momento più bello della mia vita.

Quel Maledetto Bacio 《Vixx》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora