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L’animale che egli cavalcava era un cavallo rovinato dall’aratro, che con l’età aveva perduto ogni bella qualità, ma conservato tutti i vizi; era magro e irsuto, con un collo da pecora ed una testa a forma di martello, la criniera spelacchiata e la coda erano tutte aggrovigliate con bacche spinose; un occhio era senza pupilla, e guardava fisso come quello di uno spettro, ma l’altro conservava un luccichio davvero diabolico. Pure, a giudicare dal suo nome, «Polvere da sparo», doveva essere stato un tempo un cavallo focoso e vivace;
Washington Irving

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