Capitolo 2

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Torna da me

Lei è come un usignolo rinchiuso
in una gabbia di cristallo,
che non aspetta altro di
essere liberato.
(Ci volevamo noi)

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Le parole della vecchietta continuano a ronzarmi in testa mentre attraverso il bosco, cercando di non fare troppo rumore.

Seppur il sole non sia ancora tramontato, gli animali iniziano a girovagare da queste parti, anche a quest'ora e l'ultima cosa che voglio è proprio attirare la loro attenzione.

Già avrò molti problemi una volta tornata a casa, una volpe o un cerbiatto che mi assalgono non migliorerebbero di certo la situazione.

Nonostante l'ora il bosco continua ad essere austero, non si sente alcun rumore, come: uccellini che cinguettano, grilli che trillano o lo zampettare dei conigli. Sembra tutto così innaturale e inumano. Vivremo pure in un mondo abitato anche da creature fatate ma, sulle nostre terre, non sono presenti da secoli.

Questa tranquillità è molto insolita.

Inoltre non è la prima volta che passo per il bosco eppure oggi mi sento più inquieta, forse sarà la paura alla possibile sfuriata di mio padre. Almeno questo è ciò che spero. Non mi sento per niente a mio agio.

Non che in un bosco io debba sentirmi rilassata, ma questi brividi mi rendono ancora più inquieta.

Zia Morgan e Vanessa mi ripetono sempre di uscire con arco e freccia, in caso fosse necessario ricorrere all'autodifesa, ma non le ho mai ascoltate, considerandole troppo esagerate. Tutt'ora sono della stessa opinione, portarmi qualcosa per difendermi aumenterebbe le possibilità che mio padre mi chiuda in casa: "Non solo maldestra, ma pure ladra. Sei proprio una delusione". Credo mi direbbe proprio una cosa simile.

Preferisco risparmiarmi insulti gratuiti e del tutto infondati, a costo di rischiare.

Sono consapevole sia una decisione molto immatura da parte mia, inoltre mi alleno, anche se da sola, qualcosa lo avrò pure appreso. Non sento mai la necessità di dover uscire armata nell'eventualità in cui io debba difendermi.

Di certo non mi ritengo nemmeno molto astuta, poiché avrei potuto raggiungere la tenuta passando per la strada principale, piuttosto che per il bosco, ma le cose semplici a me non piacciono e cerco in ogni modo di complicarmi la vita.

Mettendola a rischio?

Avvolte mi capita di non riflettere abbastanza, minando alla mia vita, ma è un riflesso involontario.

Sono fatta così. Sbagliata? Forse.

Ma questa sono io.

Non piaccio a tutti, mi va bene così e a quanto pare anche la natura è della stessa opinione.

Sono quasi al confine fra il bosco e il vialetto che conduce alla villa, quando sento un rumore sospetto.

Non mi è sembrato né un rametto che si spezza, né il fruscio delle foglie degli alberi. È stato un rumore più silenzioso ma al contempo acuto, simile ad un fischio. Molto tetro.

Mi guardo intorno mentre i miei sensi si attivano. Una caratteristica che mi ha sempre distinto dalle mie sorelle è questa mia innata capacità di riuscire a percepire anche i rumori più bassi, quasi inesistenti. Però non definirei questa cosa come una fortuna, a volte mi sembra di riuscire addirittura a sentire i lamenti delle anime o i pensieri delle persone.

Continuo ad osservare i paraggi mentre cammino lentamente, proseguendo verso dove ero diretta prima di distrarmi.

Riesco a percepire nuovamente lo stesso rumore, che mi fa sussultare, ma questa volta molto più vicino rispetto a prima. Qualsiasi cosa sia si sta avvicinando.

Lost Secret -I Sette Peccati Capitali Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora