capitolo 1: brutto inizio.

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"ed è così che furono felici e contenti." così l'ultima frase mi rimase impressa, perchè felici e contenti? ma sopratutto, dove c'è scritto 'insieme'? forse era il momento di smetterla di credere nella felicità e nell'amore e pensare di più allo studio e dove mi avrebbe portato. "Lola, la cena è pronta" urlò mia madre. Certo, sarà la solita scusa per farmi apparecchiare. Scesi le scale pensando al mio ragionamento: in tutte le favole c'è sempre la solita frase, senza specificazioni. cenerentola e il principe vivono felici e contenti insieme?
"stasera pizza fatta in casa!"
"mamma, ti posso chiedere una cosa?" chiesi.
"certo, pur chè non si tratti di paghetta."
"nono, tu e papà come vi siete conosciuti?"
"ahaha, è stata davvero difficile la nostra storia. Mangia che è meglio" rispose.
Sempre la solita risposta, evidentemente è successo qualcosa di grosso fra di loro. Finì di mangiare dopo soli 20 minuti, così sparecchiai, diedi un bacio sulla guancia a mia madre e corsi in camera. "è ora di guardare più film horror che fantasy." dissi tra me e me. Dopo una bella mezz'oretta mi addormentai di colpo. Arrivò anche il mattino, stranamente mi sentivo meglio del solito...infatti stava piovendo. Mi preparai, presi lo zaino, scesi le scale e..."ciao mamma, vado a scuola"
"vuoi un passaggio? ti bagnerai tutta!"
"ho una scusa per il ritardo".
Ed eccomi arrivata anche alla fermata, dove ovviamente il tram non passò, quindi camminai fino a scuola. Arrivata mi diressi verso l'armadietto e ci posai i libri di tutte le lezioni di oggi. "Mitchell hai la giustificazione?" chiese il professore.
"Il tram non è passato, le basta?" e mi misi a sedere.
L'ora di letteratura incominciò e, come ogni lunedì, la stanchezza non mancava. A me piace la pioggia, fino ad un certo punto: la sua acidità è pari a 1.000, riesce a farti stare male, ma come semplice acqua cadente dal cielo può farti star male? "Driin-n-n" suonò la campanella nel cambio d'ora. Andai fuori a prendere una cioccolata calda alle macchinette, non mi piace tanto ma mi tiene calda visto il freddo di questa scuola. mentre mescolai con delicatezza la cioccolata, vidi un cartellone attaccato al muro: ballo di metà anno in corso..." quel cartellone mi fece stare peggio. Non avrei mai avuto un accompagnatore vista la mia scarsa socialità con le persone, poi vidi una maschera disegnata nel cartellone. E se, per una volta, fossi piaciuta a qualcuno? come sarebbero state le brezza dell'amore, dell'amicizia, dell'essere accettati? una folle idea mi girò in testa più e più volte: mascherarmi al ballo e far finta di essere qualcun altro. Con tutte queste favole lette e rilette, senza un giusto lieto fine, volevo crearmelo io il lieto fine della mia vita. La giornata scolastica era ormai finita così me ne andai a casa, camminando tra le strade bagnate ma profumate di tranquillità. "Ciao mamma, sono io"... nessuna risposta. "Mamma! ci sei?" non è mai capitato che mia madre fosse fuori casa dopo la scuola. Trovai un biglietto sul tavolo: "non sarò a casa tutto il giorno, non aspettarmi sveglia -mamma" c'era qualcosa di strano in quella frase. Mi rifugiai in camera e mi buttai sul letto. Suonò il telefono, non mi andava di rispondere ma lo feci comunque, anche se controvoglia. "ti va di uscire, Lola?" era Sam, la mia migliore amica.
"Scusami, non mi sento molto bene, facciamo un altra volta". Sembrò offesa, ma quando è no, è NO! Arrivò una seconda chiamata : "mamma"
"Pronto, perchè non sei a casa?" chiesi stupita.
"Non mi cercare, non aprire a nessuno e non uscire di casa se non per andare a scuola. ti ho lasciato parecchi soldi nel davanzale, ti basteranno per fare la spesa e svagarti un po, anche se conoscendoti non lo farai. cercati un lavoro perché quei soldi non ti basteranno per tutta la vita, ovviamente. tranquilla, per la scuola ci penserà la nonna, firmerà lei quello che c'è da firmare. non ti mancherà niente promesso. ti voglio un mondo di bene lo sai, io starò bene, come sempre. Ti starò accanto col cuore, promesso. non mi cercare!".
No, no no no! Non mi spiegò neanche il perchè di tutto questo. Quale madre abbandona una figlia senza dire il motivo? anzi, non ci dovrebbe essere un motivo. ero sconvolta, piangevo e piangevo. mia nonna? ma cosa vuole fare che se si alza dal divano diventa polvere! Quello si che fu davvero un brutto inizio.

Diversamente Cinderella : un perfetto lieto fine.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora