(2 anni prima)
Il rumore assordante della sveglia risuonò per tutta casa, facendo svegliare sia me che Argo, il mio pastore tedesco di quattro mesi; con gli occhi impastati dal sonno presi il telefono e lo infilai sotto le coperte, aspettando che si accendesse, e controllai tutti i messaggi:
ari🌻
io sono già in piedi
ei ci sei?
forse stai ancora dormendo
IISS
bella?
BELLA?
ISABELLA RISPONDIMI
ti prego, mi sto preoccupandoNon ebbi il tempo di finire di leggerli che la mia migliore amica mi chiamò
«SVEGLIATI DORMIGLIONA O PERDIAMO L'AEREO!!!!» la voce squillante di Arianna mi spaccò i timpani, tanto che gettai il telefono lontano da me massaggiandomi le orecchie
«Non starai ancora dormendo spero!»
«Se stessi ancora dormendo non ti avrei risposto, non credi?»c'era un pizzico di acidità in quella mia affermazione, ma la mia amica ci rise su
«Allora alzati dal letto perché so che sei ancora lì e preparati, tra meno di cinque ore abbiamo un volo che ci porterà dritte in paradiso» era entusiasta di partire, non vedeva l'ora di farmi questa sorpresa; aveva prenotato solo per noi due per due settimane sulla costiera amalfitana, il che significava festeggiare i miei diciotto anni in una città mai vista
«Pronto Bella, mi senti?»
«Si, si ci sono» stavo controllando dalla mia lista se avessi messo tutto in valigia
«Bene, ho detto che sono in viaggio e che tra un paio d'ore sono a Milano; preparati, ci vediamo direttamente in aeroporto»
«D'accordo» non appena la chiamata terminó controlli l'ora: le 6:34, dovevo sbrigarmi. Scesi le scale e corsi in cucina a fare colazione con il mio solito yogurt greco e una pesca, poi mi fiondai sotto la doccia: massaggiai con cura la cute e risciacquai con acqua fredda, lavai il corpo e infine lasciai in posa per qualche minuto il balsamo, risciacquando poi il tutto. Scelsi di mettere una tuta grigia, una maglietta a maniche corte bianca, infilai una felpa nera senza cappuccio e optai per le air force bianche. Asciugai con cura i capelli poiché fuori faceva fresco e pioveva, nonostante fosse giugno inoltrato. Poco prima di uscire chiusi la valigia e preparai la borsa con le cuffie, l'acqua, una barretta ai cereali, il caricatore, il telefono e un libro. Accolsi Giulietta, la ragazza che avrebbe tenuto con se Argo durante la mia assenza, che ormai il mio autista mi aspettava nel vialetto, così coccolai un'ultima volta il cucciolo e salii in autoArrivai in aeroporto che erano le 9:03, salutai William, il mio autista, e corsi dentro alla ricerca della mia amica. Quando la trovai era intenta ad osservare l'enorme tabellone degli aerei per controllare che il nostro fosse in orario
«Ari!» la strinsi forte a me in un caldo abbraccio che lei ricambiò con allegria
«Per tua fortuna non sono qui da molto, altrimenti avresti ricevuto un pizzicotto invece che un caloroso abbraccio» rise e io con lei, e fu così per quasi la metà del viaggio. Ascoltai musica guardando fuori dal finestrino per una buona mezz'ora, l'altra la passammo a ridere e scherzare, mentre i restanti quindici minuti li passai a sistemarmi prima dell'atterraggio. L'aria era calda, fin troppo per il nostro abbigliamento, perciò andammo a pranzo in un posto climatizzato, poi un taxi ci portò in hotel, a Positano: la struttura era bellissima, di un crema raffinato e dalle ampie vetrate; all'interno era modernissima e non appena trovata la nostra stanza rimasi letteralmente a bocca aperta, era immensa. C'erano due letti matrimoniali uno di fronte all'altro, un mini bar, una scrivania con un telefono, qualche rivista e dei regalini di benvenuto. La televisione era sopra la scrivania, a muro e non appena entrati sulla destra c'era il bagno: un'ampia doccia occupava la maggior parte dello spazio, i sanitari e il lavandino erano in ceramica bianca e lo specchio sopra quest'ultimo era rettangolare. Su un mobile, anch'esso bianco, c'erano degli asciugamani, delle ciabatte monouso e due accappatoi con lo stemma dell'hotel. Infine c'era un balconcino vista mare con un tavolino e delle poltroncine
«Wow Ari, è magnifico» ero senza parole, la mia amica aveva prenotato per due settimane in un albergo di lusso solo per noi due per festeggiare il mio compleanno. L'abbracciai distinto e lei ricambiò, crollando subito dopo stremate al letto
STAI LEGGENDO
SEI SEMPRE STATA TU || Arthur Leclerc
FanfictionIsabella, a soli diciannove anni, si ritrova a fare i conti con una situazione difficile. Su di lei gravano il giudizio altrui, il peso delle aspettative e la consapevolezza di non essere ciò che gli altri desideravano che fosse. Al suo fianco un...