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Sofia's pov
Si sentiva che era mattina nella mansione dei Salvatore, non un singolo rumore.
Scesi le scale e andai nella cucina pronta a prepararmi dei pancake mentre fischietto una canzone fin quando non sentii la presenza di Damon alle mie spalle.

"Esattamente cosa stai facendo?" Chiese con tono saccente al quale alzai gli occhi.
"Sto preparandomi la colazione sai dovresti farlo anche tu, aiuta l'umore magri così sei meno stronzo con tutti" risposi sufficiente

"Non prenderti gioco di me Sofia, devi cercare Klaus" disse avvicinandosi velocemente
"Se con cercare Klaus intendi mangiare questi pancake allora si, è esattamente quello che farò" dissi girandomi di scatto leggermente irritata da tutta questa pressione.

"Non mettermi fretta Damon sono qua perché voglio e tu mi devi molti favori quindi non sei nella posizione per darmi ordini" dissi superandolo con una spinta di spalla con in mano il piatto pieno di pancake e sedendomi a tavola.

"In più sappiamo entrambi che klaus non è uno che trovi, lui trova te. Se vuole qualcosa si farà avanti" così chiusi il discorso fulminandolo con gli occhi.

***
La giornata la passai in fretta, a pranzo andai in città a comprarmi qualcosa di gustoso e passai l'intero pomeriggio a leggere un libro e a mangiare schifezze.

Arrivò sera quando sentii bussare allora invitai chiunque fosse ad entrare il quale si rivelò essere Stefan
"Ei Sofia io vado da Caroline ha bisogno di aiuto per una festa che sta organizzando per le bambine, Damon è con Elena, volevo avvertirti"

"Tranquillo Stefan penso uscirò anche io sono stanca di stare qua andrò al mystic grill forse a bere qualcosa" 
"Va bene se hai bisogno chiamami verrò subito" sorrisi alla sua preoccupazione
"Grazie me la cavo" dissi sogghignando

***
Si vedeva che era sabato sera al mystic grill, era pieno di persone pronte a divertirsi.

Andai dritta al balcone dove trovai uno sgabello vuoto in cui mi ci sedetti.
Il mio vestito lungo nero si posava delicatamente sulle gambe, una delle quali evidenziata dallo spacco laterale dal quale si intravedeva le mie scarpe vertiginose.

Ordinai un Martini al barista e nell'attesa controllai il mio telefono è notai un messaggio da parte di Nadine attraverso il telefono della madre il quale diceva che le mancavo molto e che dovevo tornare presto. Sorrisi talmente tanto da farmi male alle guance e risposi che sarei tornata a trovarla prima o poi; ed era vero, non avevo intenzione di non rivedere mai più quella bambina.

Sorseggiavo il mio Martini quando sentii una presenza accanto a me verso la quale mi girai.

Trovai un uomo alto probabilmente ubriaco e sulla 50ina che mi guardava intensamente.
"Cosa ci fa una signorina così bella e indifesa da sola in un bar, è pericoloso"
"Stia tranquillo so badare a me stessa" dissi ghignando a quei commenti puramente maschilisti
"Si si lo dicono tutte poi hanno sempre un uomo a difenderle com'è giusto che sia" disse abbassando gli occhi e fissando la mia gamba scoperta.
"E scommetto che lei sarebbe disposto a proteggermi in qualunque caso vero?" Dissi toccandogli il braccio e guardandolo in modo seducente.
"Ma certo tesoro io sono un uomo vero" disse poggiando la sua mano sopra la mia coscia
"E ho proteggerà lei?" Strinsi il suo polso così tanto da sentirlo rompere
"Ma cosa stai facendo mi fai male. Aiuto cazzo questa è pazz-" non finì la frase che gli presi le guance e lo guardai negli occhi
"Stai zitto, la prossima volta non azzardarti a fare questi commenti maschilisti del cazzo e tornatene a casa sfigato" dissi spingendolo per una guancia giù dalla sedia.

Mi rigirai e tornai a fissare le pareti al di là del bancone sorseggiando il mio Martini che non avevo finisco a causa di quel coglione.

"Impressionante" sentii dire dietro di me. La voce era dolce e graffiata da un accento inglese pungente per cui capii subito chi mi aveva rivolto parola.
"Credo tu abbia visto di meglio Niklaus Mikaelson" dissi non girandomi e continuando a bere.
"Forse, e forse era solo un pretesto per presentarmi ma vedo che la mia fama mi precede ma non posso dire lo stesso di te. Come ti chiami?" Disse sedendosi accanto a me e fu allora che mi girai a guardarlo e per un momento il mio cuore vacillò non appena vidi i suoi occhi, ma senza darlo a vedere risposi con prontezza
"Il mio nome è Sofia Ximenes" gli porsi la mano la quale lui baciò
"Incantato da tale bellezza Sofia, ma devo davvero chiederti cosa ci fa un vampiro sconosciuto in questa cittadina?" Disse con sguardo indagante
"Ho un debole per essere una novità per le persone" ghignai al suo sguardo divertito e poi guardai quelle labbra rosse aprirsi in un sorriso mostrando i denti.
"Solitamente non amo le novità ma ti trovo molto interessante" mi guardò le labbra e a quel punto sorrisi consapevole dell'effetto che avevo su di lui.
"Beh ne sono lusingata ma anche io devo chiederti, cosa ci fa l'ibrido originale in una cittadina dimenticata da dio?" Dissi poggiando una mano sul balcone mentre lui guardò con attenzione i miei movimenti
"Se pensi che rivelerò i miei piani ad una sconosciuta sei davvero ingenua, ma so che non lo sei poiché nemmeno te mi hai detto la ragione per cui sei qua"
"Touché"

Dopo questa conversazione ordinai da bere ancora e ancora, come fece Klaus che sorprendentemente lo vidi divertirsi ; sapevo poco di lui ma ciò che sapevo era che era un uomo freddo e senza cuore ma soprattutto uno stratega.

"Balliamo" dissi prendendogli la mano mentre lui rideva e notavo che l'alcol aveva iniziato il suo lavoro su di lui ma anche su di me poiché mi girava la testa e non poco.

Le sue mani sui miei fianchi erano come una doccia fredda per il mio corpo, solamente che ebbero l'effetto opposto e scaldarono il mio corpo più del dovuto.
Allora iniziai a muovere i fianchi sempre di più mentre lui mi guidava, le mie mani sfioravano il suo collo e il suo torace.
"Mi hai fatto ubriacare" urlo al mio orecchio e sentire il suo respiro affannato non aiutava certamente il fuoco acceso dentro di me
"Siamo in due tesoro dimentica tutto e divertiti" dissi al suo orecchio mentre scesi sul suo collo per fargli sentire il mio respiro.
E a quel punto la presa delle sue mani si fece più forte e capii di aver ottenuto l'effetto desiderato, era pieno di lussuria potevo leggergliela negli occhi.

"Vieni con me" disse e mi porto verso i bagni.
Mi spinse dentro un bagno e mi porto con la schiena alle spalle mentre mi prendeva il viso con le mani e mi guardò gli occhi
"Dimmi perché sei a mystic falls" e allora capii che aveva fatto il mio stesso gioco fingendo di essere ubriaco per scoprire i miei segreti persuadendomi.
Con forza invetrii le posizioni mettendogli un coltello alla gola
"Non funziona così Klaus" ghignai "bevo verbena ogni singolo giorno della mia vita non mi persuaderai così facilmente"
"Beh sarà divertente provarci" disse invertendo le posizioni di nuovo e mi trovai col coltello alla gola. Sentii il suo corpo possiate si sul mio e allora capii di non essermi immaginata la passione che provava prima.
"Oh andiamo sappiamo entrambi che non otterremo ciò che vogliamo" lo guardai negli occhi "o almeno non tutto ciò che vogliamo" spinsi il mio bacino sul suo e vidi i suoi occhi chiudersi per un momento
"Non giocare con me Sofia, ti posso uccidere in qualsiasi momento" tolse il coltello e mise al suo posto la mano a ricoprirmi il collo sollevandomi leggermente
"Continua pure mi piace violento" sorrisi nel vederlo in difficoltà perciò ne approfittai e tolsi il suo braccio da me e lo spinsi alla parete
"Klaus abbiamo 2 opzioni o io scappo e poi domani tu farai di tutto per uccidermi oppure..." gli toccai la parte inferiore del petto e sussurrai nell'orecchio "ti lasci andare e poi tornerai ad escogitare il tuo piano"

What is love after all- Niklaus MikaelsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora