Non pensavo in quel momento. Avevo la mente annebbiata dallo struggimento, da un'angoscia straziante. Era il mio cuore a dettare i movimenti veloci della lametta sulla pelle. Era il cuore che mi aveva gridato di ingerire tutte quelle pasticche. Erano solo antidolorifici, non mi avrebbero fatto poi così male. Era il mio cuore a urlare dal dolore. Era il mio cuore che spingeva fuori tutte le lacrime, che mi offuscavano e ottenebravano la vista. Era il mio cuore a sanguinare. Era il mio cuore ad essere lacerato, stanco di vivere in quell'eterna disarmonia. Era il mio cuore che, oppresso da quelle parole che gli pesavano addosso, aveva bisogno di un po' di pace, di trascinarsi dietro la mia anima, alla ricerca di un posto migliore.
Eppure le persone non lo capivano. Non lo capivano che ero morta dentro. Non lo capivano che se mi facevo del male lo facevo per uccidere il dolore che mi portavo dietro da tanto, troppo tempo. Mi facevo male per sentire meno male.
Non lo capivano che ero fragile, che ero troppo rotta per poter essere riaggiustata, che un "farò finta che tu non esista" feriva più di un calcio nello stomaco, di un coltello nel cuore. Proprio per quello cercavo di fare finta di nulla, di ignorare le umiliazioni, la voragine che avevo al posto del petto. Ma non ci riuscivo. Il mio cuore era colmo fino all'orlo di delusioni, amarezza, dolore. Emozioni accumulate nel tempo che mi pesavano sulle spalle come macigni.Il mio cuore mi diceva di continuare a farmi del male, invece la testa mi urlava che era un atto di egoismo allo stato puro, che facendo così sarei risultata più debole di quanto avessi mai voluto essere. Eppure non mi fermai. Non mi fermai perché non ce la facevo più. Avevo il cuore dilaniato dalle mille paranoie. Avevo il cuore dilaniato dai tormenti che mi perseguitavano. Avevo il cuore dilaniato dalla sofferenza. Ero stanca di soffrire per gli altri, ero stanca del mio stesso esistere. Perché io non vivevo, esistevo, come la maggior parte delle persone, a detta di Oscar Wilde. E mi ero stancata persino di quello.
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𝐄𝐓𝐄𝐑𝐍𝐀 𝐃𝐈𝐒𝐀𝐑𝐌𝐎𝐍𝐈𝐀 » one shot
Random𝐞𝐭𝐞𝐫𝐧𝐚 𝐝𝐢𝐬𝐚𝐫𝐦𝐨𝐧𝐢𝐚 , one shot ! ❜ ' Il mio cuore era colmo fino all'orlo di delusioni, amarezza, dolore. Emozioni accumulate nel tempo, che mi pesavano sulle spalle come macigni. ' © paranoicw, 2O22