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🎧to build a home, the cinematic orchestra

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🎧to build a home, the cinematic orchestra

Il sabato era il giorno preferito della settimana di Clarice, forse perché il sabato poteva stare finalmente con la sua famiglia o forse perché finalmente aveva un giorno libero.

E Clarice si sentiva proprio così, libera. Era libera di non suonare, di non andare al conservatorio, di non preoccuparsi dell'Accademia a cui aveva fatto domanda di iscrizione ma che non aveva ancora mandato risposta.
Sua madre gliel'aveva detto "non ti impegni abbastanza Cla, devi suonare e suonare quel maledetto pianoforte finché le tue dita o la tua testa non chiederanno pietà, se continui così non arriverai da nessuna parte"

Nessuna parte non era ammissibile per lei, aveva sacrificato troppo per rinunciare a questo. Non c'era amore, amicizia, viaggio, niente che potesse compensare o paragonarsi a ciò che aveva ora con il pianoforte.

Il piano era sempre stato il suo punto di forza e il suo punto debole, era l'unica cosa che la rendeva orgogliosa di se stessa ma che poteva ferirla e che non la faceva sentire mai abbastanza, a questo stava pensando mentre lo fissava appoggiata alla parete.

Clarice si era preparata per la cena di stasera, e per preparare non intendeva solo indossare il vestito verde che le fasciava ora i fianchi, ma si era preparata mentalmente per le domande dei suoi genitori.

Durante la settimana si vedevano poco e niente, sua madre era un giudice e suo padre un meccanico occupato a fare sempre doppi turni, non c'erano mai, per lei c'era sempre stato suo fratello Trevor.

Clarice e Trevor c'erano sempre stati l'uno per l'altro. Quando Trevor aveva paura dei fulmini a sette anni andava nel letto di sua sorella e l'abbracciava talmente forte da farle mancare il fiato ma questo lei non gliel'ha mai detto.
Ed ora ogni volta che c'è una tempesta corre sempre Clarice nella stanza di Trevor e lo trova seduto in mezzo al letto, pronto a dormire con lei ed ogni volta le dice "smetterai mai di avere paura?" , entrambi pensano che sia Clarice quella terrorizzata e va bene così.

Alcune volte vorrebbe essere come Mason, lui non ha mai paura di niente mica come lei che di paura si nutre.

Mason e Clarice si sono incontrati tre anni fa nella aula sei del conservatorio, Mason aveva sentito una dolce melodia provenire da quell'aula e vide Clarice per la prima volta, stava suonando in un modo così intimo che per un momento pensò di scappare ma non riusciva a distogliere lo sguardo da lei, era una meraviglia troppo grande.

Clarice quando suonava riempiva tutto, non ti faceva ascoltare una semplice melodia, lei ti prendeva cuore e mente e li rendeva suoi.
Quando suonava tutto taceva, il battito del cuore, il rumore dei pensieri o anche solo il fruscio delle foglie ed è come se tutti fossero concentrati solo su di lei.

Mason con il tempo aveva amato tutto di lei, come i suoi ritratti fatti con una matita 2B scarabocchiati durante l'ora di storia della musica, o il suo mp3 viola che portava sempre con lei e sopratutto amava le sue lentiggini che non nascondeva mai. Ciò che non sapeva è che prima di lui c'era stato un altro.

Lando e Clarice si erano amati in silenzio, quasi sussurandoselo per sedici lunghi anni.

Lando aveva insegnato a Clarice come si andasse in bicicletta, le aveva regalato un set di matite 2B dopo averla vista disegnare il suo volto così tante volte, le aveva comprato l'mp3 per il suo quattordicesimo compleanno e le aveva inserito un'unica canzone, la stessa che Mason aveva ascoltato la prima volta che l'aveva vista in quell'aula. Era sempre Lando che le diceva di non nascondere le lentiggini perché sembrava che le stelle lei c'è l'avesse sul viso ed ogni volta lui tracciava le costellazioni sfiorando la sua guancia fino a salire sul suo naso.

"Vedi questa è l'Orsa Maggiore, la senti?" Lando rideva mentre le diceva queste parole. Lando rideva sempre, ogni volta che lui rideva gli si illuminavano gli occhi e gli usciva una fossetta appena sotto la guancia sinistra e allora sorrideva anche lei.

Per questo Clarice era così preoccupata quella sera, far conoscere Mason e Lando non pensava fosse una buona idea, saper mentire le riusciva bene con i suoi genitori ma lei a Lando non sapeva nascondere niente e non voleva che Mason o i suoi genitori le chiedessero cose inopportune.

- Smettila di mangiarti le unghie Clary, ti stai rovinando lo smalto - sua madre subentrò nel suo raggio visivo togliendole la mano dalla bocca con un buffetto.

Helen era stata una madre rigida, se ne stava per gran parte della giornata chiusa nel suo studio a lavorare, ma il weekend era tutto dedicato ai figli e al suo figlio adottivo Lando che non sopportava dovesse correre così veloce.

Il suono del campanello interruppe lo sguardo di rimprovero di Helen e risvegliò Clarice dal sogno.

- Che aspetti, vai ad aprire su - disse Helen dando una spinta a Clarice che si ritrovò davanti alla porta d'entrata immobilizzata, non sapeva perché ma non voleva aprire quella porta. Ma il secondo suono del campanello le fece girare lentamente la mano sulla maniglia.

- Cla ti ci voleva tanto? - Mason era simile a Lando con i suoi modi di fare e con l'ironia che usava. Entrò in casa e le strinse dolcemente il fianco mentre poggiava le labbra sulle sue.

- Mason vacci piano, te ne sarei grato - interruppe il bacio Trevor scendendo le scale e vedendo quella scena pietosa ai suoi occhi.

Clarice quella sera sembrava non avesse parole, era più silenziosa del solito. Non faceva che pensare a Lando che sarebbe arrivato da lì a poco.

- Signora Michigan le ho portato un pensiero, lo poggio lì? - riusciva a sentire la voce di Mason dal corridoio dell'ingresso dove lei sembrava non volesse muoversi. Mason ora era in cucina con Helen e sperava non ci fosse anche suo padre, lui odiava Mason per nessun motivo in preciso ma Clarice ci era abituata ormai.

Il campanello suonò di nuovo e insieme a lui sussultò anche il suo cuore, non era pronta.

Suo fratello la superò a grandi falcate, correndo quasi e aprì la porta con tutta la forza che aveva e ne era veramente tanta.

Trevor e Lando si abbracciarono subito, quasi erano fuori casa mentre si spingevano uno nelle braccia dell'altro ma nonostante ciò lui la vide subito e le sorrise da sopra la spalla di suo fratello.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 29, 2022 ⏰

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eighteen; lando norris Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora