Capitolo 1

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*POV'S VENERE*

Suonò la nostra ultima prima campanella di 5 anni insieme, vi starete chiedendo insieme a chi?

Insieme a quei odiosi dei miei ex compagni di classe,
insieme ai professori,
insieme ai quei banchi doppi tutti incisi da noi,
insieme all'ansia delle interrogazioni e delle verifiche,
insieme a tutto e tutti, dai bidelli, ai compagni di classe,ai professori, ai secchioni di turno, tutto mi sarebbe mancato, ogni singola cosa, ho passato la maggior parte della mia vita e della mia crescita lì dentro, e non me lo scorderò mai.

Tornando a noi però, poco dopo esser entrati in classe la nostra professoressa di Chimica cominció un discorso, che io non ascoltai minimamente essendo persa nei miei pensieri; però quando uscì dal mondo delle favole, notai che Bea non era seduta vicino a me, però lasciai perdere e portai attenzione al discorso della Monti;

"Allora ragazzi, siamo giunti al 5° anno di liceo insieme, quest'anno sarà quello più bello ma anche il più difficile perché avrete la maturità, quindi dovrete concentrarvi molto, ma anche divertire, ma. non troppo" la Monti è sempre stata una professoressa che svolge il suo lavoro, ma che non era sempre dura o severa, non era una di quelle professoresse che diceva che dovevamo sempre e solo pensare allo studio, ci diceva di fare ambe le cose, concentrandoci un po' di più sullo studio, ma senza metter da parte il divertimento;

"Però, oltre a questo, vorrei anche presentarvi un nuovo alunno, si chiama Valerio Moretti, ha 18 anni e viene dal liceo scentifico Augusto Righi, uno dei più importanti di Roma, spero che si integrerà bene nella classe" poco prima del discorso che fece la professoressa entrò Valerio, ebbene si, era il Valerio di cui tutte le ragazza della scuola parlavano, però non immaginavo Valerio Moretti, insomma, il figlio di un prestigioso architetto Romano, non lo avevo riconosciuto minimamente però quando ci feci più attenzione mi reso conto di averlo già visto in tv certe volte, al fianco del padre; era bellissimo, capelli castano chiaro, occhi verdi, era particolarmente alto, era vestito in modo molto.. classico e semplice, una felpa grigia della Nike, dei jeans neri e delle Jordan; insomma cavolo, era fantastico,

"Bene Valerio, puoi mettere vicino a De Rosa, la ragazza riccia all'ultimo banco" disse la Monti indicándome con l'indice, ma io ribbattei subito

"Scusi professoressa, però tra poco dovrebbe arrivare Santos, è andata al bagno" inventai una scusa, notando che quella deficente della mia migliore amica avesse il telefono spento,

"Stia tranquilla De Rosa, per ora non la vedo, quando arriverà si potrà sedere vicino a suo fratello senza problemi" rispose con sicurezza la professoressa, e allora io cedetti annuendo,

Nel mentre Valerio s'incammino verso il banco, e io prontamente mi sposta di sedia mettendomi vicino al termosifone, ma nonostante questo lui non si scomponne per niente, anzi, aumentò il passo e si sedetti vicino a me,

*POV'S VALERIO*

Mi sedetti vicino alla "signorina De Rosa" come la chiamò la professoressa, mentre mi avvicinavo al banco, lei saltò sulla sedia vicino al termosifone, e io rimasi leggermente confuso da quest'azione, ma non mi scomposi e mi sedetti vicino a lei osservando la professoressa parlare, sentivo il suo sguardo bruciare sul mio corpo, mi girai per guardarla, e finalmente incontrai i suoi occhi, erano un mix di sfumature, era semplice, non aveva nemmeno un po' di trucco se non uno strato leggerissimo di mascara, che si notava a mala pena;

"Tu sei Venere se non sbaglio, dico bene?" le domandai per aprire una conversazione con lei,
"Ebbene si, sono io la famosissima Venere De rosa, tu sei il famoso Valerio Moretti, figlio di Vincenzo Moretti, direttore dell'azienda di architettura più prestigiosa di Roma con la quale collabora mia madre giusto?" mi chiese i curando le labbra in su, e lasciandomi colpito dalle informazioni chi aveva, e sopratutto dal fatto che sua madre lavorasse con mio padre;

"E già sono io, toglimi una curiosità, come si chiama tua madre? magari mio padre me ne ha parlato" le domandai curioso di sapere chi fosse la madre;

"Mia madre si chiama Simona Colosso, per la precisione lei si occupa di architettura paesaggistica, ha progettato diversi giardini in Turchia, Egitto, Spagna e Canada, penso tu sappia chi sia" mi spiegò concludendo con un ochhiolino, girando si verso la professoressa che stava spiegando gli argomenti che avremmo trattato quest'anno, da quell'ultimo affermazione non mi rivolse più la parola per tutto il giorno, ma io continuai a osservare i suoi movimenti, il suo modo di parlare, e i suoi comportamenti.

spazio autrice🥀
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Ciauuu, questo è il primo capitolo della mia storia, per ora non ho orari e giorni stabiliti in cui pubblicare e penso che per ora non li avrò, mi scuso per gli errori che ci potrebbero essere, ma rivisioneró la storia una volta completata, per ora mi concentro sullo scriverla, e niente, come ultima cosa vorrei ringraziare la mia migliore amica, Roby che mi aiuta e consiglia cose fondamentali per la storia.
Notte amici❣️

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