Quarta Viola.

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Non dimenticherò mai quel reggiseno viola in pizzo che scegliemmo assieme, quello che solo una ragazza avrebbe dovuto indossare, per coprirsi direbbero tutti, per aumentare il desiderio di riempire col mio piacere ogni parte della sua quarta abbondante dico io; ma il giorno in cui l'avrebbe indossato, sarebbe anche stata per entrambi la prima volta in cui saremmo andati fino in fondo.
Quella volta non arrivò mai. Chissà se, a oggi, qualcuno ha potuto godere della gioia che pensavo ormai mi spettasse quasi di diritto fino a un anno e mezzo fa.
Ormai mi perdo nel sudore di muse che neanche arrivo a sfiorare, al massimo mi deliziano con le note che dalle loro corde vocali si fanno strada fino a mischiarsi con l'aria che respiro e coccolarmi i timpani con le loro dolci melodie spesso invisibili a chi le emana.
Ma quel reggiseno ancora mi chiama, quel ferretto che non ho ancora imparato a togliere, perchè non ho mai avuto l'occasione di impararlo e perchè sarà sempre più sensuale una donna che lo toglie da sola e lo lascia cadere nel modo che preferisce, rispetto a qualcuno che lo slaccia al suo posto. Sarà forse anche la mia ignoranza o i miei gusti elevati ad avermi fatto sviluppare un debole per i reggiseni a fiocchetto? Quelli slacciabili da davanti come se si dovesse slacciare una scarpa: semplice per entrambi, sensuale anche se lo fa il partner e una rivelazione elegante della morbida pelle che poi si andrà a strizzare, baciare, succhiare, mordere per chi lo volesse.
Tante volte, la mia mente, ha bramato di possedere reggiseni di ogni colore, tipologia e marca: cotone, raso, pizzo, seta,  merlettati e di ogni dimensione; ma non avrebbe senso prenderli in un qualunque negozio, voglio che siano trofei lasciati spontaneamente dalle fanciulle che faccio godere.
Ciò che mi resta adesso, se va bene, sono messaggi vocali che da soli potrebbero portarmi all'orgasmo, anche più di certe foto che esaltano le grazie delle muse che affidano alla mia voce e alla mia cultura il loro piacere, salvatrici della mia anima ormai sprofondata in un baratro, un tornado erotico dal quale non voglio più uscire.

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