CAPITOLO VI

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Confessare a Lewis il nome del padre di El mi era sì stato di aiuto per liberarmi di un peso, ma d'altro canto avevo commesso un errore perché ora il mio amico non smetteva di farmi domande a riguardo
<Quanto è alto? Spero più di te> gironzolava per il suo motorhome come se nulla fosse mentre io giochicchiavo con la piccola
<Sai Lew, quando ci siamo conosciuti non l'ho misurato> piantai i miei occhi color nocciola nei suoi e lui fece lo stesso, sbuffando e roteando gli occhi al cielo come un bambino che non ottiene ciò che vuole
<Uffa Bella, non sai niente di lui, almeno è bravo a letto?> la porta fu spalancata da una sagoma imponente e quando Lewis sbiancò mi alzai di scatto anch'io; quando vidi mio padre con un sopracciglio alzato e dei fogli in mano strabuzzai gli occhi
<Chi è bravo a letto?> oh no, aveva sentito! Lewis era rosso di vergogna e farfugliava cose senza senso così sputai la prima cosa che mi venne in mente
<Tu!> mi tappai all'istante la bocca e mi girai verso il muro mordendomi così forte la lingua da farla sanguinare, non potevo averlo detto sul serio

Lewis's pov:
<Come?> urlò sconvolto Toto guardando prima me e poi sua figlia
<Bella!> strinse il pugno libero dai fogli e si rivolse minaccioso alla ragazza mora
<Si?> disse lei colpevole girandosi ed evitando lo sguardo del padre
<Sono cose da dire? In presenza di una bambina!> indicó El senza mai staccare lo sguardo da Bella e lei si fece piccola piccola
<È colpa mia!> dissi a Toto tutto d'un fiato, infondo era vero, io le avevo chiesto di Arthur
<Stavi chiedendo a Bella di come fossi a letto?> chiese incredulo e arrabbiato
<Beh, se fossi bravo più che altro...> scrollai le spalle e Toto continuò con un sorriso finto stampato sulle labbra sottili
<Se mi è concesso, posso sapere perché nutri questo interesse?> incrociò le braccia al petto aspettando una mia risposta; non avevo la più pallida idea di cosa dire quindi improvvisai
<Per avere una figlia così bella e intelligente mi chiedevo se avessi qualche...ehm...segreto?> Toto si allungò verso di me per tirarmi un ceffone, che effettivamente mi meritavo, ma mi nascosi dietro la scrivania e assorbii tutte le sue minacce
<Non permetterti di fare apprezzamenti su mia figlia Lewis! Puoi essere il miglior pilota della scuderia e mio caro amico, ma questo non te lo concedo!> trattenevo a stento le risate e Bella cercava di calmare suo padre rassicurandolo che fossimo solo amici, ma non potei fare a meno di fare una battuta
<Solo amici eh Bella> le feci l'occhiolino e lei mi fulminò con lo sguardo, poi suo padre sputò disgustato è arrabbiato
<Pervertito!> e come se non bastasse El peggiorò la situazione ripetendo ciò che disse il nonno, solo con un tono decisamente più allegro
<Peuetito!> rise di gusto come se qualcuno le stesse facendo il solletico e sbatteva le manine guardandoci con occhi sorridenti
<Okay, la bambina viene via con me e voi due, non fate niente, ci siamo capiti?!> ci fissò con gli occhi stretti in una fessura portando via con sé El e lasciando i fogli sulla mia scrivania
<Allora Bella, torniamo al discorso di poco fa?> le chiesi speranzoso, ma lei mi fulminò
<Non credo proprio!> disse uscendo dal motorhome e seguendo le tracce di suo padre andando a sbattere contro chiunque
<Scusi!> sorrisi scusandomi con tutte le sue vittime fermandola per un braccio
<Bella-> non riuscii a fermarla in tempo che andò a sbattere contro un ragazzo
<Scusami non ti ho visto> disse mortificata alzando lo sguardo sullo stesso aprendo leggermente la bocca per dire qualcosa
<Bella, grazie al cielo, ti stavo cercando; devi venire con me, subito!> la prese per mano e la tirò facendo scivolare il polso della bruna dalla mia presa, così mi
parai davanti a lui fermandolo
<Pierre, che stai facendo?> Pierre Gasly, di nazionalità francese e attivo in Formula 1 con l'AlphaTauri, stava mettendo a dura prova la mia calma e suscitando in me tantissime domande
<Lewis per favore spostati, devo parlare con Bella> me lo chiese con gentilezza ma io non ero intenzionato a spostarmi, la mia amica era troppo confusa da quell'incontro improvviso e io non volevo lasciarla sola con lui, anche se sapevo che Pierre era un ragazzo affidabile
<Prima lasciami parlare con lei> cercò di passare ma glielo impedii parandomi nuovamente dinanzi a lui, poi lei parlò
<Lewis, va tutto bene, torno presto> mi guardava con quei suoi occhi grandi e io non potei non farli passare perché era stata lei a rassicurarmi
<Hamilton> enunciò il francese come per salutarmi
<Gasly> dissi io ancora poco convinto spostandomi e lasciandolo passare. Bella mi sorrise appena e io feci lo stesso, seguendola con lo sguardo finché non sparì nel nulla

SEI SEMPRE STATA TU || Arthur Leclerc  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora