1. The new guy

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Mackenzie's POV

"Voglio guardare Mean Girls!" mi imbronciai.

"No, è un film da ragazze!" protestò Alex.

"Beh, tu sei un po' gay, no? Quindi va bene." scherzai.

Alex mi mostrò il suo bellissimo dito medio e io ammiccai, iniziando a guardare Mean Girls.

Alex ed io eravamo a casa mia. Dovevamo guardare un film tutti insieme oggi, ma Charlie non era potuta venire perché doveva uscire con Brad. Era il primo giorno d'estate, e ci stavamo già annoiando. È così che va ogni anno. La cosa più emozionante era il fatto che sarebbero arrivati dei nuovi clienti alla Rising Star Records. A volte incontro delle persone molto carine e simpatiche, e con un grande talento.

Mi rannicchiai vicino ad Alex e appoggiai la mia testa sul suo morbido braccio, misi le gambe sulle sue, e lui mi prese la mano. Delle piccole farfalle iniziarono a svolazzare nel mio stomaco, ma le scacciai via immediatamente. Da qualche mese avevo iniziato a notare che quando Alex era vicino a me, io ero una persona diversa: ero più felice, ridevo di più e mi sentivo meglio dentro. Quando lo dissi a Charlie, mi rispose che era perché Alex mi piaceva. All'inizio risi, ma poi iniziavi a pensarci e lei aveva ragione: lui mi piaceva. Non che avessi in mente di dirglielo, certo, avrei semplicemente aspettato fino a che i sentimenti non fossero svaniti e tutto fosse tornato come prima. E poi, lui mi vede solo come la sua sorellina... anche se io sono di qualche mese più grande.

"Lo odio" mormorò Alex sottovoce.

"Dai, è un bel film" dissi.

"Oh, s-si è q-quello che i-intendevo" balbettò, e il suo volto diventò paonazzo.

"Tu sei strano" ridacchiai.

Improvvisamente la mia tasca vibrò, annunciando che avevo ricevuto un messaggio.

"Eh già, ho degli amici!" esclamai, tirando fuori il cellulare dalla tasca.

Alex sbirciò "È da tua padre, sfigata".

"Okay, non ho amici" sospirai sorridendo, e lessi il messaggio. "Mio padre vuole che andiamo allo studio. I suoi nuovi clienti arrivano oggi e dobbiamo aiutarlo a fare qualcosa".

"Spero che i nuovi clienti siano delle ragazze carine" sogghignò Alex.

Lo schiaffeggiai sul braccio "Che pervertito".

Ci alzammo e prendemmo i nostri skateboard, con i quali arrivammo fino alla RSR.

"Gara?" mi chiese Alex con un gran sorriso.

"Ci puoi contare" risposi, e partii.

Aprii la porta del grande edificio e iniziai ad accelerare, mentre ero ancora sul mio skate. Eravamo all'interno e, cercando di schivare tutte le persone, sfrecciavamo per i corridoi. Alex era in testa, ma andò addosso ad una povera signora, facendole cadere tutti i documenti che aveva in mano. Ridacchiai, e andai avanti fino all'ufficio di mio padre. Avevo vinto! Mi fermai davanti alla porta e feci una piccola danza della vittoria, quando Alex arrivò con un'espressione indecifrabile sul volto.

"Ho vinto, stronzo!" esclamai.

"Voglio la rivincita" protestò Alex.

"Sei così maldestro... come sta la signora?" chiesi.

"Qualche ossa rotte, ma sta bene" rispose lui.

Spalancai la bocca e sgranai gli occhi, scioccata.

"Sto scherzando, Kenzie" rise Alex.

"Idiota!" gli colpii giocosamente il braccio. "E per la rivincita... tra mezz'ora"

Alex annuì ed entrammo nell'ufficio di mio padre, che alzò lo sguardo e ci sorrise "Mackenzie, Alex! Grazie per essere venuti"

Our summer song - italian translationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora