Il cielo di Ostia - parte ii.

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Le persone quando si svegliano sono così carine, sul serio. Pure un dannato clown con la cipria, il naso rosso e tutto sarebbe carino con l'aria arruffata e confusa che ha la gente appena si sveglia.

Ho aperto lo sportello. «Te volevo fa' vede' na cosa. Scendi.» Si sentono i grilli cantare, non credevo che i grilli cantassero ancora, ad ottobre.

«Ma... ma che ore so'?» Mi fa. «Dove...»

«Che matto. Nte ricordi? Siamo bloccati qui perchè la macchina s'è rotta. Stavamo tornando dalla festa di Chiara. Ma volevo farti vede' na cosa. Dai, scendi.» Ho cercato di parlare piano. Gli danno un casino di fastidio le persone che urlano e lui si è appena svegliato.

«M'hai svejato.»

«Sì, per farti vedere... dai, Adria', ormai sei svejo, su.»

Alla fine è sceso da quella stupida macchina, si è stiracchiato ed è venuto a sedersi con me sul cofano. Il parafango è un po' ammaccato, ha sbattuto contro il tronco di uno stupido pino romano. I pini romani fanno sempre così, accidenti a loro.

«Quindi?» Mi ha chiesto. Ho indicato col mento il cielo. Ragazzi, dovreste esserci. Senza luci e smog e tutto, di stelle ce ne sono davvero un sacco. Ma la cosa migliore è che Adriano, che stava tutto col muso e via dicendo, ha sorriso. A me, quando le persone sorridono, fanno sorridere. E mi sento anche un po' nervoso.

«Ho fatto bene a svejarti?»

Non credo che mi abbia sentito. Quando sta facendo qualcosa ed è concentrato, stai sicuro che non puoi distrarlo. Tu gli parli e lui manco se ne accorge. «Guarda, Fede!» Ad un certo punto ha indicato in alto. «Cos'è quella striscia luminosa che ha 'na specie de alone lungo?»

«E' la Via Lattea. Lo so perchè anni fa me l'ha fatta vedere papà in montagna, a Canazei. In montagna si vede molto meglio, adesso è tutta sbiadita, ma è sempre lei. Non lo sapevi?» Lui ha fatto segno di no con la testa senza mai guardarmi. A me andava di spiegargli quello che sapevo, così l'ho fatto. «Un tempo si riusciva a vedè sempre. Ora a Roma è impossibile, tipo un sacco de gente non lo sa nemmeno, che se può vedè. Oggi tipo se vede perchè c'è la luna nuova, comunque. Altrimenti pure quella bastarda potrebbe coprì la Via Lattea, col fatto che rischiara parecchio il cielo e via dicendo, quando è piena.»

«Ma n'è a forma di spirale? Perchè sembra solo 'na striscia?»

«Perchè è la prospettiva, Adrià. Ce stamo dentro. Mica è come vederla da fuori. Ti devi immaginare che stai in un cerchio piatto e guardi davanti. Davanti a te e dietro di te ci sta il resto del cerchio, in sezione, mentre a destra e a sinistra non ci sta proprio niente. Perchè non è una sfera.»

Ha annuito. «Ah, giusto, giusto. Me sembra ragionevole. Però de stelle ce ne stanno molte anche a destra e a sinistra.»

«Be', ovvio. Noi semo solo nel braccio di Orione, ma non esistono solo i bracci della Via Lattea. E poi lì se concentra tutto, ma te lo ripeto, è questione de prospettiva. Ad esempio, le Nubi di Magellano se vedono solo dall'emisfero sud, ma questo non vor dì che non ce stanno. In montagna papà m'ha fatto vedè la galassia di Andromeda. Era una figata assurda, è npeccato che nse veda da qua. E m'ha anche detto che quando era ragazzo, tipo nel 2087, è andato in Sudafrica e ha visto una supernova.»

«In Sudafrica?» Mi fa. Di tutte le cose che gli ho detto ha capito solo Sudafrica. «Non è del Sudafrica, tu' madre?»

«Sì, infatti. E' stato quanno se sò conosciuti.»

«Tu' padre di che anno è scusa?»

«Del '70.»

«Avevano diciassette anni quando si sono conosciuti.» Mi dicono che è ferrato in matematica.

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