𝕮𝖍𝖆𝖕𝖙𝖊𝖗 I

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(D'ora in poi ci saranno, all'inizio del capitolo, le foto di personaggi vecchi e nuovi)

Il cielo era limpido e illuminato da mille stelle quella notte. La calda brezza serale di Luxor le accarezzava le braccia e il viso, mentre i suoi capelli, ormai lunghi e folti, le cadevano liberi sulla schiena. Guardava la strada affollata dell'antica capitale dei faraoni dall'alto del balcone della sua camera d'hotel. Era senza dubbio uno spettacolo per gli occhi eppure la sua mente era troppo affollata per poterlo ammirare veramente. Si sentiva tremendamente stanca per il lungo viaggio che ancora non l'aveva portata a niente, certo aveva visitato luoghi che non aveva mai visto prima però era ancora lontana dal trovare ciò che desiderava. Le informazioni che aveva in suo possesso erano indefinite e pressoché inutili, non aveva niente di reale tra le mani se non teorie e supposizioni. Sapeva per certo che la città che al momento la ospitava era un pezzo dell'immenso puzzle ma non sapeva precisamente quale. Luxor, che un tempo era conosciuta come Tebe: la capitale d'Egitto e casa dei Faraoni, era anche lei vittima del progresso. La città iniziava a modernizzarsi facendo scomparire le tracce dell'antica civiltà che un tempo la dominava. Svanivano così anche tutte le sue speranze di trovare facilmente una pista. 

<< Dovremmo rientrare, presto sarà servita la cena. >> Da quando si era risvegliata, dopo essere morta la seconda volta, la sua stellina le riusciva a parlare con più facilità. Comunicavano giornalmente e questo l'aiutava a sentirsi meno sola.
<< Sbaglio o mi hai detto che il mio corpo non ha bisogno di nutrirsi per vivere? >> Rispose con tono divertito.
<< Vero, però questo non ci impedisce di goderci la cucina locale!>> L'emozione nella sua vocina la convinse ad accettare la sua proposta ed in breve tempo si ritrovarono nel ristorante dell'hotel.
La sala era spaziosa e ben illuminata, già affollata dai numerosi turisti. Dopo essere stata a lungo da sola in viaggio i rumori le davano particolarmente fastidio, specialmente le voci delle persone. Fece un lungo respiro e si accomodò nel tavolo indicato dal cameriere, cercando di ignorare il chiacchiericcio. Non poteva essere la sua serata fortunata,  il tavolo dietro di lei ospitava delle persone particolarmente eloquenti.

<< Ne abbiamo già parlato Viktor, questo è il motivo per cui siamo stati assunti. Dobbiamo fare il nostro lavoro. >> Disse bisbigliando la voce di un uomo.
<< Nostro? Assunti? Conrad mi hai trascinato qui con la forza! Hanno assunto te per questo "lavoro" e non mi riguardava affatto.>>  Il suo compagno di viaggio rispose anche lui con tono basso ma pur sempre seccato.
<< Allora perché sei ancora qui? Potresti tornare all'università e concentrarti sui tuoi studi a Londra.>> Conrad sembrava piuttosto ingenuo.
<< Perché grazie a te adesso i tuoi adorati datori di lavoro sanno il mio nome. Se non completiamo l'incarico ci uccideranno. >>
<< Guarda il lato positivo, con questo viaggio potrai approfondire i tuoi studi di archeologia. Cos'è che volevi diventare? ettologo? >>
<< Egittologo... sto studiando per essere un Egittologo ma ti posso assicurare che non rientra nel mio curriculum depredare tombe.>> Abbassò nuovamente  il tono della voce, non abbastanza però da non farsi sentire da Asteria. I loro battibecchi le fecero pensare ad Isaac e Simon, si chiedeva spesso se tutto fosse a posto nell'ospedale.
<< Sarà un lavoro veloce, mi hanno detto che la tomba si trova nella valle dei templi ma per trovarla bisogna saper leggere i geroglifici e sei l'unica persona che conosco in grado di farlo. >> disse Conrad, stava diventando semplice riconoscere le voci alle sue spalle.
<< Qual è l'obbiettivo?>> Chiese con serietà Viktor.
<< Un certo pugnale, dicono che arrivi dal cielo. >> Asteria rimase estremamente sorpresa. Quindi conoscevano il pugnale di Tutakhamon, ma com'era possibile? La tomba verrà scoperta nel 1925 e proprio per questo Asteria non ne sapeva la posizione, sapeva solo che si trovava nella Valle dei Re ma al suo interno si trovavano centinaia di tombe. In quel momento capì che se voleva trovare il pugnale allora avrebbe dovuto lavorare insieme ai due predoni. La sua stellina l'avvertì tempo fa che l'oro usato per riportarla in vita sarebbe prima o poi terminato nuovamente, quindi se voleva rimanere "in vita" doveva trovare un metallo simile all'oro ma più resistente, in grado di contenere la sua stella. Il metallo in questione era proprio lo stesso usato per costruire il pugnale del faraone, metallo che si diceva provenisse dal cielo. Asteria capì facilmente che si trattava di un asteroide e niente è più adatto al compito se non un minerale alieno.
<< Con quel pugnale potresti vivere una vita lunga come ogni essere umano. >> Le ricordò la piccola vocina dentro di lei. Adesso sapeva cosa fare.

Asteria si ricompose e riprese ad ascoltare i due.
<< Se solo non ci avessero fottuto i soldi già avremmo trovato la tomba. >>
<< E di chi è la colpa, Conrad? Te l'avevo detto che non era una buona idea chiedere informazioni in un bordello. >>
<< Però le informazioni che abbiamo recuperato sono state utilissime, ci hanno detto di cercare alla Valle dei Re. >>
<< Oh si fantastico, ti vorrei ricordare però che non abbiamo i soldi per raggiungerlo e come se non bastasse solo una stretta cerchia di archeologi può accedere alle parti interne.>>
<< Forse so come aiutarvi.>> Finalmente prese parola e si voltò verso coloro che saranno i suoi nuovi compagni di viaggio.
<< Come scusi?>> chiese Viktor, mentre Conrad rimase senza parole. Adesso poteva associare le voci a dei volti. Conrad aveva l'aspetto di avere intorno i 30 anni, una folta barba bruna e i capelli leggermente lunghi appuntati in una mezza coda, il viso abbronzato, il naso aquilino e occhi grigi. Viktor invece pareva essere molto più giovane, persino più giovane di lei, con dei ricci capelli di un biondo fragola e il viso pungente, dagli zigomi alti. I suoi occhi erano verdi ma coperti da degli occhiali dalla montatura rotonda. Asteria ne vide una certa somiglianza con il David di Michelangelo.
<< Non ho potuto fare a meno di sentire la vostra conversazione e di questo vi prego di perdonarmi. Mi pare di aver capito che avete bisogno di un finanziatore per le vostre ricerche. Siete archeologi no? Si dia il caso che ho viaggiato a lungo in cerca di una avventura e credo che possiamo aiutarci a vicenda.>> Interpretando il ruolo di donna ingenua e innocente, Asteria riuscì a far cadere ai suoi piedi Conrad, ma Viktor, chiaramente più furbo del suo amico continuava ad avere dei dubbi.
<< Se non le dispiace chiarire, noi abbiamo bisogno di lei... ma perché lei avrebbe bisogno di noi?>> Chiese sospettoso ma in modo educato.
<< Mio padre mi ha sempre proibito di uscire da casa nostra, così alla sua morte mi sono decisa a esplorare il mondo.>> Ormai era diventata un'abitudine mentire così spudoratamente.
<< Capisco.>> Era chiaro che Viktor cercava di capire se questa donna appena conosciuta, apparentemente ingenua come pochi, potesse intralciare la loro missione. Non sembrava ancora convinto.
<< Quindi abbiamo un accordo? >> Conrad spezzo la loro gara di sguardi, suscitando disappunto da parte di Viktor per la sua impulsività.

Viktor era sicuro che il caratteraccio del suo amico l'avrebbe portato sul punto di non ritorno. A dire il vero la sua decisione di seguire Conrad non era dovuta a nessuna presunta minaccia di morte, Viktor lo seguiva perché non voleva che morisse, cosa sicura senza il suo aiuto. Non poteva lasciarlo solo, dopotutto erano cresciuti insieme dopo che la famiglia di Conrad lo adottò. Conrad aveva accettato l'aiuto di una sconosciuta, la sua storia non lo convinceva per niente ma al suo amico bastava che la donna di fronte a loro fosse estremamente bella, non conosceva nessuno più donnaiolo di lui. Ciò che è fatto è fatto pensò il giovane, adesso doveva però tenere d'occhio quella donna sospetta.

Ci vollero pochi giorni per riuscire ad organizzare il viaggio di andata verso la Valle dei Re. Asteria riuscì a procurarsi una guida e dei cammelli, anche se ad essere onesti non ne aveva mai visto uno in vita sua che non fosse attraverso uno schermo. L'idea di doverlo cavalcare per ore la intimoriva ma non poteva farsi vedere in quel modo dai suoi compagni, che al contrario suo erano veramente tranquilli. Era evidente che per loro non era affatto la prima volta. Si fece coraggio e aprirono tutti insieme all'alba. Il percorso per arrivare alla Valle era lungo e ci volevano quasi tre ore per raggiungerla, per questo decisero di partire il prima possibile.
Per quanto riguarda i suoi compagni, Asteria era riuscita sempre di più ad ingannare Conrad con la sua farsa di donna dolce e ingenua, cosa che però non aveva convinto affatto Viktor. Si può, al contrario, dire che le doti di attrice di Asteria non facessero altro che farlo insospettire di più. Non sapeva cosa fare per ingannare anche lui, ma sapeva per certo che Viktor avrebbe seguito ovunque Conrad e fino a quando Asteria sarebbe riuscita a tenerlo in pugno allora avrebbe potuto controllare anche Viktor. Controllarlo era forse la cosa più importante in quel momento per Asteria, Viktor era infatti in grado di parlare l'arabo, leggere i geroglifici ed in oltre era al corrente di tutte recenti scoperte. Doveva assicurarsi che fosse dalla sua parte se voleva trovare il pugnale.

Anche mentre cavalcavano quei cammelli Viktor stava dietro gli altri tenendo d'occhio Asteria, sapeva di non potersi fidare però una parte di lui, forse quella più irrazionale, desiderava farlo. Immerso nei suoi pensieri fu richiamato all-attenzione dalla voce di Conrad.
<<Ecco vedo la Valle.>> Disse con entusiasmo. Asteria e Viktor però non lo erano affatto.
<< Non sono passate nemmeno due ore...>>
<< Già e soprattutto... dov'è finita la guida?>>

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 01, 2022 ⏰

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