L'educazione

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Ogni giorno che passa mi chiedo: perché? Perché la mente umana è così cattiva? Perché essa ha un bisogno incondizionato di far del male?
Prendiamo per esempio le guerre: esse nascono dall'ignoranza e, quando si ognora, automaticamente si odia quindi sono legate al fatto che un determinato popolo si definisca superiore rispetto ad un altro e che quest'ultimo a sua volta sia screditato/discriminato. Come altra forma di violenza, col tempo, si è finalmente riconosciuta quella usata dai mariti verso le proprie mogli (un tempo giustificata e vista come forma di EDUCAZIONE nei confronti di quest'ultime); e a proposito di violenza vista come "metodo educativo", perché questa pratica viene tutt'oggi ancor vista in questo modo nei confronti dei minori? Perché la mente umana reputa, nel 2022, una cosa simile, normalità? Essa inoltre viene, il più delle volte, valorizzata quando si tratta di violenza fisica ma di violenza psicologica (silenziosa ma traumatizzante allo stesso modo) nessuno ne parla.
Ritornando al discorso dell'educazione, posso dire che l'esigenza degli studiosi è quella di impiantare un metodo funzionante e non violento; questo bisogno nasce nell'800 con la nascita della pedagogia e con nuove proposte educative come suggerisce Pestalozzi. Per lui l'educazione è un insegnamento che va alla ricerca del proprio intelletto e delle proprie emozioni ed è anche giusto perché nelle aspettative umane un individuo deve sapersi scrutare.
Inoltre, l'educazione deve sviluppare l'autonomia e di un essere e non reprimerla come avviene e avveniva, appunto, con l'uso educativo basato sulle botte principalmente e repressione psicologica; degli esempi pratici di un trauma dovuto a questo metodo errato sono: 1) un bambino che ha paura del buio (mancanza del genitore nel dare le giuste attenzioni, sicurezza morale e complicità tra i due), 2) un bambino che anche per cose insignificanti su scusa (genitore che impone una dittatura, ovvero: comanda il più grande e se non si dovesse obbedire si subiscono punizioni corporali o punizioni non inerenti al contesto, da questo metodo inoltre si sviluppano altri tipi di traumi come l'incapacità di avere e formulare un'idea propria, dipendenze varie, dipendenza affettiva e nel peggior dei casi depressione), 3) una scarsa autostima quindi poca socializzazione, disturbi dell'alimentazione, ereditare comportamenti sbagliati: non saper gestire la rabbia (bambino violento e che fa uso di parolacce), 4) i cosiddetti capricci che vedendola professionalmente capricci non sono, sono solo manifestazioni di rabbia che ancora i loro meccanismi di difesa dell'io, non essendo sviluppati, fanno fatica a gestirli; un bambino infatti non è dovuto ad obbedire ma come ognuno ha delle esigenze, anche esso le ha (non è un soldatino). Facendo un esempio: se un nostro amico è triste o si sta sfogando per rabbia che a noi evidentemente sembra futile lo andremmo a consolare lo stesso, al contrario avviene però se stiamo parlando di un bambino. Perché? Piccolo spoiler: i capricci vanno accolti e mai ignorati, che attenzione: accolti non significa affatto accontentati quindi il genitore non deve far altro che fare da tramite (libido) per cercare di portarlo al ragionamento. Frequentemente, infatti, avviene che un bambino voglia che il genitore gli compri un gioco ed è qui che dovrebbe entrare in attacco il genitore e che deve essere in grado, punto primo, di saper gestire il proprio stress o la propria rabbia e punto secondo, deve mettere in pratica la capacità di ascolto e accoglienza delle emozioni del bambino, ma la cosa più importante è quella di non reprimere il pianto ma lasciargli sfogare l'emozione per far sì che un domani si sappia gestire con indipendenza le proprie emozioni e ovviamente non va mai represso perché poi il messaggio che si trasmette è "TU NON PUOI ESPRIMERE CIO' CHE SENTI".
Altra cosa nota dell'educazione è il modo in cui spingiamo il bambino a credere in se stesso ovvero accompagnandolo nella sua curiosità e non reprimendola (aprire uno sportello o cercare di salire o scendere le scale durante la fare dei primi passi), ovviamente tenendolo d'occhio per quanto riguarda i pericoli ma mai rispetto agli ostacoli: è bene aiutarlo ma mai farlo al suo posto.
Nella pedagogia il termine "educazione" è sinonimo di "insegnamento" perché il fine di queste due terminologie è lo stesso: tramandare un qualcosa, e qui si potrebbe, anzi, si dovrebbe dire che un bambino o

un adolescente non andrà mai a seguire regole o dritte ma andrà sempre a seguire un esempio. E da chi apprenderà tutto questo? Ovviamente dall'ambiente familiare quello di abbiamo appena trattato.
Passando invece all'educazione/insegnamento indiretto parliamo della scuola: seconda azienda educativa e formativa.
Prima del 1900, le scuole seguivano un modello traumatico e simile a quello attuato nelle accademie militari: obbedienza e come precedentemente detto, il più grande detta regole. Ma con l'aumento dell'attivismo in questo campo, sono state chiarite molteplici incomprensioni e una delle più importanti è il COGNITIVISMO DI UN INDIVIDUO.
I due principali punti cardine dello studio del sistema cognitivo sono:
-PSICHIATRIA: in cui si accerta che i neuroni di una persona di formano gradualmente infatti un bambino fino ai due anni non riesce a comprendere il senso di una frase interamente strutturata o come anche la vista che fino ai tre anni non è completa e perfetta, o come ancora il sistema motorio che anch'esso si sviluppa col tempo.
-PSICOLOGIA: Freud: psicologo ebreo che parla dell'inconscio umano in cui analizza il modello psicoanalitico del comportamento. Il comportamento dell'essere umano è dovuto al processo CONSCIO (l'IO), al processo INCONSCIO (l'ES) che al suo interno viene costituita la LIBIDO (energia inconscia fin dalla nascita) legata ai MECCANISMI DI DIFESA DELL'IO (ciò che riduce ansia, rebbia e attacchi di panico) e al SUPER-IO: morale (modificabile attraverso avvenimenti sociali)
Inoltre, Freud elenca anche le FASI PSICOSESSUALI del bambino: FASE ORALE(tendenza di esso a portare tutto alla bocca durante il periodo di allattamento), FASE ANALE (capacità di controllare le funzioni sfinteriche tra i 2 e i 3 anni), FASE FALLICA (esso si rende conto della differenza tra i due sessi tra i 4 e i 5 anni): qui si generano l'invidia del pene e il Complesso di Elettra (difesa del genitore uomo nei confronti del genitore donna) per quanto riguarda le bambine mentre per i bambini si generano la paura di perdere il pene e il Complesso di Edipo (difesa del genitore donna nei confronti del genitore uomo), FASE DI LATENZA (esso instaura amicizie con persone del suo stesso sesso e si rende conto che il suo corpo si sta sviluppando e ciò avviene tra i 6 e i 13 anni) e FASE GENITALE (fase che va dalla pubertà in poi, bisogno di essere sessualmente attivi). Tutte queste fasi avvengono con l'intervento della libido.
Lo sviluppo, poi, del bambino, sottolinea Freud, per essere adeguato deve essere fatto progredire in un ambiente al quanto adeguato come sottolinea anche Maria Montessori.
Bowlby: anch'esso psicologo, spiega la teoria dell'ATTACCAMENTO ovvero un legame affettivo ed emotivo che deve essere reciproco, infatti un neonato ha comportamenti sicuri, insicuri e ansiosi ed è compito del genitore attuare l'HOLDING cioè: seguire e assecondare i bisogni fisici e pschici del neonato che col tempo, crescendo, gli permetterà di sapersi gestire e relazionare con gli altri.
Dopo aver chiarito queste tematiche, le NUOVE SCUOLE (1950) hanno promosso l'idea di correggere concezioni errate rispetto alle scuole precedenti ormai obsolete basate quindi sulle TEORIE DELL'APPRENDIMENTO.
Le teorie dell'apprendimento comprendono: "Crescita Cognitiva" e "Crescita della Personalità" attraverso stimoli che riguardano l'approccio con l'ambiente, formulazione di risposte aperte e far crescere la curiosità e desiderio di realizzarsi.
Quindi ora mi chiedo, ritornando al discorso precedente dopo questa piccola parentesi informativa, perché noi stessi continuiamo a non apprendere? Perché la gente preferisce rimanere ignorante quindi ignora determinati sviluppi?
Dico solo che se i nostri predecessori hanno usato un metodo educativo non al quanto efficace, noi non siamo tenuti ad imitarlo e voglio anche che se mi permetto di criticare il metodo educativo, anzi denunciarli, è solo perché ci sono dietro esseri umani non capaci di prendere le giuste difese. Sottolineo anche che è il

metodo che critico perché alcuni potrebbero pensare, come è già successo, che io stia criticando gli stessi predecessori di chi mi sta ascoltando ma non è così.
Inoltre, penso che esistano due tipi di genitore: GENITORE DA COMPATIRE (genitore che per un determinato periodo ha attuato il metodo arcaico e che successivamente accetta il sostegno, quindi cerca di impegnarsi a migliorare) e GENITORE DA CONDANNARE (genitore che si ostinano a trasmettere quel metodo da loro ereditato rifiutando aiuti e sostegni). Per non parlare delle scuole che tutt'oggi nel mondo usano ancora quel metodo come per esempio le scuole dell'est, sottoposte e colonizzate dai Talebani.
Spero solo che un giorno la mente umana possa comprendere che la violenza, di qualunque tipo essa sia, non porta a nessun tipo di progresso, ne ad essere una persona migliore ma porta esattamente a rendere le persone dei mostri.
Non commettere gli stessi errori del passato e se i nostri antenati lo hanno fatto è perché, molto probabilmente, non avevano altra alternativa ovvero poca istruzione. E se oggi abbiamo queste opportunità, approfittiamone per creare un mondo migliore cominciando da noi stessi.

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⏰ Last updated: Nov 30, 2022 ⏰

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