Il caldo torrido che riscalda Roma sembra non volersi arrendere ad un Settembre che si avvicina a rapidi passi, portando con sé quel vento fresco che precede i mesi più freddi.
Manuel è rientrato più tardi del previsto da lavoro, è piuttosto stanco e sudato, tanto che rientrato in casa non si sofferma nemmeno a salutare Simone con un bacio, come suo solito.
Si limita ad gesto rapido con la mano e un quasi urlato « Ciao amore. » mentre è già sul primo gradino delle scale che lo conducono alla loro stanza e al bagno che raggiunge qualche istante dopo per concedersi una doccia rigenerante.
Torna giù quasi un'ora dopo, l'odore acre di sudore e dei gas di scarico di cui è impregnata la tuta da lavoro è definitivamente sparito, sostituito da un piacevolissimo odore di talco e lime che riempie le narici di Simone quando il maggiore lo abbraccia da dietro.
Le sue braccia avvolgono la vita del più piccolo, lasciando aderire il petto ancora nudo contro la sua schiena.
« Ciao amore. »
Questa volta lo sussurra direttamente all'orecchio dell'altro, sfiorandone con la labbra il lobo.
« Ciao amore, è quasi pronto. »
« Com'è andata la giornata, amore? Tutto bene, sì?»
« Tutto bene, mi sei mancato. »
« Anche tu, da morì. »
Si alza sulle punte per lasciare un bacio sul punto più vicino alle labbra dell'altro.
Sposta lo sguardo sul banco della cucina, sul quale Simone ha sistemato una ciotola e due piatti piani, impilati l'uno sull'altro.
« Siamo soli stasera? »
«Ah, sì-» dice, portando una mano alla fronte. «Scusami, tua madre m'aveva pure chiesto di avvisarti: Passano il weekend fuori, non ricordo dov'è che sono andati ma insomma, sono fuori.»
« Ma questa è una notizia bellissima!» Lo blocca subito il maggiore, con tono entusiasta.
«Hai fatto bene a esse smemorino, mi hai appena migliorato la serata! E bravo l'amore mio! »
Gli lascia un ultimo bacio sul collo, prima di sciogliere l'abbraccio.
Raggiunge il frigo, apre lo sportello ed estrae una bottiglia di vino bianco.
Prepara due bicchieri che riempie quasi fino all'orlo, ne stringe uno tra le dita mentre passa il secondo a Simone.
« A noi?»
« A noi.»
Li sollevano a mezz'aria prima di farli tintinnare tra loro.
Bevono quel vino in sorsi intervallati da baci leggeri e fruttati.
«Ti sta scivolando una goccia sul mento, amore.»
Le dita sottili di Manuel sfiorano il volto di Simone, accarezzandone i lineamenti, così armoniosi ed eleganti che a Manuel sembra quasi d'accarezzare una piccolissima fiamma che si muove sinuosa al suo tocco.
Lo incornicia un istante per tirarselo addosso, leccandone le labbra carnose e il mento.
Assapora le sue stesse labbra, prima di baciare di nuovo l'altro.
«Amore, pensavo di cenare fuori, stasera. »
«D'accordo! Stiamo pure un po' più freschi. Vado a mettermi 'na maglietta, arrivo. »
Scompare in fretta su per le scale, per riscendere qualche istante dopo con indosso una maglietta di Simone.
«Ti sta enorme » gli fa notare Simone quando lo vede arrivare, ridacchiando.
«E mica è colpa mia se me sò scelto il più impostato!»
Pianta le sue mani sulle spalle larghe del più piccolo, lasciandole scorrere sopra il tessuto sottile della maglia che lo copre.
Non resiste nel lasciare un ultimo piccolo bacio sul suo collo, prima di spostarsi verso l'esterno dell'abitazione.
La cena trascorre serena, tra racconti e resoconti della giornata trascorsa, chiacchiere e complici risate.
Ed è quasi l'una di notte quando Manuel decide che sia ora di rientrare in casa, dopo aver trascorso le ultime ore della serata a godere della pace data dal silenzio e dal vento fresco che finalmente tira.
Simone si è addormentato disteso sul dondolo, ignorando completamente il cigolio che le molle in ferro producono ad ogni lieve movimento.
Il suo petto è nudo.
La maglia che indossava, utilizzata come cuscino, è arrotolata sotto la sua testa, mentre la maglia indossata da Manuel gli fa da coperta.
È stato Manuel a sfilarsela per utilizzarla per coprirlo, vedendolo tremare lievemente per il freddo ed è sempre Manuel a svegliarlo per rientrare, accovacciandosi al suo fianco.
Prova a svegliarlo con piccoli baci che lascia sul suo collo e sul petto e che durano anche durante i pochi passi che li conducono alla loro stanza, cui porta è adesso chiusa a chiave.
La scia di umidi e caldi baci si allunga fino alla pancia di Simone, che indietreggia fino al bordo del materasso, lasciandosi guidare da Manuel che, ad un tratto, lo spinge piano verso il letto, facendolo cadere di schiena e puntando le ginocchia ai lati del suo corpo.
Il materasso s'incurva sotto il peso dei loro corpi che ora sembrano un tutt'uno.
Manuel continua ad assaporare il suo petto, le mani scorrono lungo i suoi fianchi.
Si soffermano sulla vita dove sfibbiando la piccola zip dei pantaloncini che indossa.
Li spinge via, aiutato dal fatto che Simone solleva appena il suo bacino, lasciandoli scivolare fino ai piedi, seguiti dai boxer neri.
«Ti va di farlo?»
Basta un sorriso complice di Simone e un cenno con la testa per allungarsi verso il comodino e tirar fuori tutto ciò che gli serve.
Strappa coi denti quel quadratino argentato da cui tira fuori il preservativo che srotola sulla sua erezione già piena.
Poi il lubrificante che spalma generosamente sulle dita e sull'entrata dell'altro.
«Se ti fa male lo devi dire, intesi?»
Simone annuisce, spinge il bacino ancora di più verso di lui, inarcando la schiena ed offrendosi completamente.
Le dita di Manuel scivolano lente, muovendosi e sforbiciando dentro di lui.
Sono esperte e stimolano quei punti che gli permettono di rilassarsi e godere.
Il viso rilassato e appagato di Simone, tirato indietro contro il tessuto delle coperte è quanto di più bello gli occhi di Manuel abbiano mai visto.
Sfila le dita con cura, lentamente.
Senza mai distogliere lo sguardo dai suoi lineamenti e dalle sue labbra strette in un lieve morso, porta il membro al suo ingresso e scivola dentro con un affondo lento che da inizio ad una serie di spinte docili, ritmate.
Mentre le dita del maggiore sfiorano le sue cosce muscolose e tese, quelle di Simone si stringono ai polsi di Manuel, ancorandosi come ad un punto fermo.
Continuano a fare l'amore fino al raggiungimento del piacere che li travolge e che li lascia quasi stremati.
Restano sopra le coperte fino al mattino, stretti l'uno all'altro.
Cullati dal loro stesso amore, che li circonda come un velo e rende tutto tenue.
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Metti una sera, io e te.
FanfictionCullati dal loro stesso amore, che li circonda come un velo, rendendo tutto tenue.