la scuola proseguiva tranquillamente, i professori non facevano che parlare degli imminenti MAGO e degli esami di trasfigurazione; le esistenze di Luna e Regulus proseguivano come al solito, erano in oltre i protagonisti di una scommessa (ideata da Glideroy Lockhart ) su chi dei due sarebbe uscito con i risultati più alti dai MAGO.
Regulus aveva trallaltro scoperto grazie all'aiuto di Barty che lo stesso Gilderoy aveva una cotta per Luna, cosa che lo allertava particolarmente sia per la mancanza di fiducia che aveva nei confronti di Gilderoy, sia per la gelosia che inevitabile sentiva premere nella testa.
quel giorno Regulus aveva trascorso ben tre ore al campo da Quidditch per l'allenamento, tornò nel castello quando il Sole neanche si vedeva più e si ricordò degli esercizi di incantesimi e divinazione
R: Merlino Santo e io che pensavo mi sarei potuto fare una doccia!
Regulus andò allora verso la sala comune dei corvonero e successivamente nella stanza di Luna, da cui aveva lasciato i libri che aveva usato durante la mattinata
R: ciao
L: oh ma buona sera signor Black
R: come va? I compiti sono difficili?
L: non li hai ancora fatti?
R: sai com'è, vengo direttamente dagli allenamenti
L: comunque io sto uno schifo, mi sento gli ormoni a palla e mi deve arrivare il ciclo. Per quanto riguarda i compiti erano semplici, tieni
Luna gli allungò i suoi libri
L: te li ho fatti io non ti preoccupare
R: Grazie.. non avresti dovuto
L: potevo e l'ho fatto, in più per una mezza volta non ti succederà nulla vedrai
ci fu un momento di silenzio in cui Regulus sfogliò le pagine dei quaderni e dei libri
L: i tuoi libri hanno il tuo profumo comunque
R: sì? ora riconosci anche il mio odore ne sono onorato
L: ormai a furia di averti vicino a me lo riconosco senza farlo apposta
R: hai già mangiato?
L: no
R: andiamo in sala grande?
L: Regulus io non voglio appesantirmi per la cena di domani..
R: Luna non mentirmi, non vuoi davvero mangiare nulla?
L: no, sto bene così davvero
R: non mangi da mezzogiorno e a mezzogiorno non hai neanche mangiato qualcosa che non fossero legumi.
Non mangi neanche in classe ma non pretendo che tu lo faccia onestamente. Non ti credo se mi dici che non hai fame.
L: ho fame Regulus va bene? Ho veramente fame ma non riesco a mangiare, pensi che io non voglia farlo? Pensi che non mi faccia schifo pensando a quanto solo il dolore che mi causa la fame riesca a rendermi soddisfatta
R: Provaci Luna, meriti quel cibo, è il tuo carburante non una ricompensa, rischi di stare male.. Luna tu non devi stare male
L: mi dispiace Regulus, non posso farlo.
Regulus aveva gli occhi lucidi, abbracciò Luna, la strinse forte fino ad a non sentire più materia tra i loro corpi.
Luna si stese sul suo letto e lasciò che Regulus non interrompesse quell abbraccio.
Il serpeverde dopo qualche minuto mollò la ragazza.
R: Quando ti arriva il ciclo?
L: sarebbe dovuto arrivare ieri
R: non sei mica incinta vero, io non voglio fare la parte dello zio
disse Regulus con un sorriso sulle labbra
L: zio Regulus.. non mi piace, bocciato
Regulus rise, cercò di non pensare ai vari modi in cui intendere quella frase
L: apparte gli scherzi, tu li vorresti dei figli?
R: sì caspita, voglio che abbiano ciò che io non ho avuto. A te non piacerebbe
L: non so, onestamente il pensiero mi fa paura
R: perché devono usciti da lì sotto o per altre ragioni?
L: altre ragioni
disse Luna ridendo
L: ho paura che soffra, ho paura di essere una cattiva madre, ho paura di non essere abbastanza. Non sono mai stata abbastanza
R: se tu non sei abbastanza non so chi possa esserlo
L: mi stai mentendo
R: no, perché dovrei
L: perché ti faccio pena, probabilmente ti sei stancato di me da tanto di quel tempo.. ma mi parli perché ti faccio pena
R: non riesci neanche volendo a farmi pena
R: io vado a cena e poi vado a farmi una doccia, se ti serve qualcosa sono nel mio dormitorio okay?
Luna annuì e i due si salutarono.
A cena c'erano tante cose effettivamente buone e che a Luna sarebbero piaciute ma Regulus provò a non pensarci più di tanto.
Il ragazzo si diresse verso i sotterranei dove incontrò Barty Crouch jr. , nonché un suo amico sin dai primi anni di scuola.
B: Hei Regulus
R: Barty dimmi tutto
B: quest'anno partiamo noi con le feste, Sabato sera in sala comune
R: bene, do per scontato che io debba aiutare
B: hai ben capito amico, ad esempio, sai fare gli incantesimi di insonorizzazione?
R: solo per gli ambienti piccoli, per la sala comune non ci riuscirei
B: oddio, se ci beccano addio, lo scorso anno lo facevano i più grandi ma ormai le loro facce non si trovano più ad Hogwarts
R: Luna sa fare gli incantesimi di insonorizzazione
B: sei serio? quella ragazza sembra avere i poteri
R: chiedo a lei va bene? Per la musica sai che se metti schifezze ti meno vero?
B: ho qualche idea ma non so se ci starebbero le canzoni che ho in mente
R: si vedrà, al massimo chiamami
B: ci si vede domani
R: a domani
Regulus andò nel bagno della sua stanza, fece partire le sue canzoni preferite e chiuse a chiave la porta.
Iniziò a sfilarsi i pantaloni, poi allargò la cravatta e se la tolse dal collo, poi sbottonò e si liberò della camicia, rimanendo in biancheria intima.
In un secondo anche i boxer erano a terra.
Regulus entrò nella doccia e aprì l'acqua calda, le gocce che correvano sulle sue braccia, sui suoi capezzoli e tra i suoi capelli.
Regulus rimase in doccia per diversi minuti poi uscì, si infilò i boxer puliti e uscì dal bagno.
Si ritrovò davanti Luna che dormiva nel suo letto, le si avvicinò e la svegliò piano
R: Luna, perché sei nel mio letto?
L: mi è arrivato il ciclo prima, quindi ho deciso che dormirò qui oggi
R: hai deciso tu
L: mhmh
R: e io dove dormo?
L: o con me o sulla poltrona
R: ti fa male la pancia?
L: tanto
Regulus le accarezzò la pancia fin quando Luna non si riaddormentò, poi andò verso la sua stanza dai corvonero e prese degli assorbenti e la sua borsa dell'acqua calda, che riempì solo dai serpeverde per poi posarla sul grembo della ragazzaSpazio scrittrice:
Crediti:iosonolunablack
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Le Lacrime delle Stelle
FanfictionRegulus Arcturus Black e Luna Potter, due corpi nello stesso cielo due anime nello stesso corpo. Quando il filo del destino venne a sapere di due persone come loro, pronte ad umiliare lo stesso Eros con quello che era il loro amore, tremò all'idea d...