Prologo

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L'amore a volte coglie di sorpresa.
Carmen Di Leo

Prologo
Bang.
Sussultai svegliandomi a causa dello sparo. Spostai lo sguardo assonnato e confuso all'orologio deposto al centro del comodino, che segnava le 02.30. Sentì delle urla strazianti e raccapriccianti scaturire dalla stanza accanto, in preda al panico mi alzai, e corsi verso la cucina. Arrivai e la stanza era completamente distrutta, è evidenti segni di colluttazione la caratterizzavano. Vetri e mobili rotti. La cucina era completamente irriconoscibile.
La scena a cui assisti mi congelò il sangue per un istante, le mie palpebre sbarrate e le mie labbra serrate. Il mio corpo era paralizzato.
<<F-figliolo ascoltami...>> disse l'uomo che fino a pochi secondi fa chiamavo papà. <<E' stato un... un errore>> continuò poggiando le mani sulle mie spalle per trasmettermi maggiore sicurezza. I miei occhi però, erano fissi su un'altra direzione.
<<Non lo devi dire a nessuno. Devi mantenere il segreto.>> sussurrò lentamente scandendo ogni parola. <<Promettimelo figliolo.>>
Una lacrima scese lentamente dal mio viso, bagnando lievemente la maglia del mio pigiama.
<<Figliolo rispondi>> insisté scuotendomi.
Le iridi di quel corpo disteso per terra e privo di vita, erano fisse sulle mie. Il suo fisico era secco e minuto, il viso era leggermente truccato, e i suoi capelli che fino ad un attimo fa erano splendenti e lisci, ora erano ricoperti di sangue, rendendoli unti e sporchi. Il mio sguardo traumatizzato e innocente era fisso su di lei. Il buco in testa e quello al petto erano la causa della sua morte precoce. Improvvisamente però, le sue labbra sottili iniziarono a muoversi, pronunciando affannosamente due parole.
<<Piccolo... a-iutami>> sussurrò dolorante <<T-tuo padre non è c-come sembra>> mormorò.
<<Figliolo...>> udì una voce in lontananza, ma non riuscivo a mettere in movimento nessun muscolo.
<<Figliolo>> il brusio continuò a diventare più forte e più chiaro.
<<Figliolo!>> urlò mio padre agitandomi nuovamente e tornai alla realtà. <<Hai capito cosa ti ho detto?>>.
In quell'istante fissai nuovamente il cadavere e con riluttanza realizzai.
Un dolore vasto si fece strada nel mio cuore.
La donna morta, distesa sul pavimento, era mia madre.

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