LONDRA, 2005.Sangue. Sangue ovunque.
Non poteva essere. Era impossibile. La porta era spalancata. La finestra rotta. Freddo. Faceva freddo.
Era buio ovunque, e dalla finestra spalancata passava la notte e la cattiveria del quartiere.Londra era zitta, e nessuno poteva rianimare i ormai assenti battiti del cuore di suo padre. C'era freddo. Era buio. C'era freddo e per terra giaceva il cadavere di suo padre.
E immagine peggiore non c'era.Se ne stava lì, sul pavimento, con il petto sporco di sangue. La camicia, violentemente lacerata nei punti in cui le ferite non smettevano di sanguinare. 14 accoltellate. Il viso era sporco, gli occhi socchiusi.
Si piegò in avanti, incredulo. "P-papà?" Optò.
Silenzio. Dannato e fottuto silenzio.Improvvisamente, il passato diventò presente e il presente diventò nulla. Si sforzò di respirare, ma un macigno gli cadde sul petto e allora diventò pesante anche solo vivere.
Le dita di suo padre era arricciate, chiuse a pugno, e sporche anch'esse di sangue.
Sangue. Sangue. Sangue. Sangue. Sangue. Sangue. Sangue.Gocce di sangue sulle pareti, pozze intere per terra. Il sangue salì sulle quattro pareti della piccola stanza e soffocò la notte. Sovrastò il nulla. Sovrastò anche il suo cuore, annebbiò anche la sua mente. Lui, lui che fino ad allora era stato una vita, era ora diventato polvere da sparo oramai fusa con l'aria. Era sparito, sparito nello stesso istante in cui la mano di suo padre smise di lottare, e il petto, dolorante, cessò di funzionare.
E poi il vuoto.Guardò il sangue. Guardò per terra. Guardò la cartellina con il suo nome sporca di gocce rosse incise. Non respirò. Tenente T.
Era l'ultima traccia del suo coraggio.
STAI LEGGENDO
CONFESSION // Larry Stylinson
Fanfiction«I suoi meravigliosi occhi verdi. Mi ci perdevo, lì dentro. Sapevo che mi ci stavo perdendo. Per me era finita. La mia anima era ormai sua.» Il padre di Harry Styles è un uomo crudele. Costringe suo figlio a svolgere i suoi compiti, aiutato dalla su...