ღ Chapter Four ღ

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Una settimana passò in fretta, tra i preparativi e il provare, non si resero quasi conto che era arrivato il giorno dell'evento.
Le ragazze erano in fibrillazione, ma Ginger si sentiva in colpa per aver fatto lavorare di più Winter in quella settimana, oltre al prepararsi alla gara aveva dovuto pure partecipare agli allenamenti della danza aerea, cosa che fece pentire subito la ragazza, ma non Yuki, che sembrava divertirsi.

« Dovresti riposare, non mi piace che sei già sveglio per le prove, la gara inizia tra un paio di ore giusto? Fino a stasera non ci arrivi. » Disse al telefono Ginger, mentre preparava la colazione alle ragazze.

« Da che pulpito viene la predica, tu sei la prima che non riposa quando dovrebbe e poi non preoccuparti resisto. » La ragazza sbuffò alla risposta dell'amico, che stava camminando per andare ai box.

« Non guardare me, io sono stata costruita per questo. »

« Ginevra, non sei una macchina ma una persona, devo ricordartelo ogni volta? »

« Probabilmente sì, comunque vedi di non fare tardi stare, dormi. »

« Scusa, quante cose devo- » Yuki si ritrovò a non terminare la frase, per via del suo compagno di Team, che gli aveva rubato il telefono dalle mani, curioso e impiccione come al solito.

« Oh, ma quindi ci sentiamo con una ragazza. » Lo prende in giro Pierre, allontanando il telefono dall'asiatico, tanto non ci sarebbe arrivato comunque.

« È solo una mia amica, potresti ridarmi il telefono? Per favore. » Gli chiede gentilmente, sperando che non lo tormentasse.

« Voglio qualcosa in cambio. »

« Tu vuoi sempre qualcosa in cambio, questo non è giusto, rimane il mio telefono. » Disse calmo, avvicinandosi al francese, a cui avrebbe voluto dare un bel pugno. Vedendo che comunque il ragazzo, voleva solo sfidarlo come sempre, decise di non accettare niente. « Ridammelo e facciamola finita. » Porse la mano Yuki sperando, invano, che il ragazzo glielo desse.

« Come sei noiosi Yukino. » Pierre guardò il nome sul telefono e sorrise, trovandolo carino e portò l'oggetto elettronico all'orecchio, sentendo dall'altro capo una voce femminile chiamare Yuki preoccupata. « Ciao Ginevra, sono un amico di Yuki, purtroppo il ragazzo ha da fare ti farò richiamare più tardi, addio. » Chiuse il telefono in faccia alla ragazza, che d'altro canto era rimasta abbastanza confusa da quello che era successo, ma prima o poi avrebbe scoperto chi fosse e gliel'avrebbe fatta pagare.

« Ma perché lo hai fatto? » Yuki rubò il telefono dalle mani del ragazzo e lo guardò truce, ormai era spesso che gli faceva questi scherzi, ma alcune volte andava oltre e il giapponese, si arrabbiava quasi sempre.

« Dai Giuseppe, cosa potrebbe mai succedere? Ti vorrà sempre bene quella ragazza no? È tua amica vero? » Pierre portò il braccio sulle spalle del ragazzo, però lasciandolo perplesso per via della domanda fatta, sembrava più che altro, sperava in una risposta positiva o si sbagliava?

« Sì, è come una mamma per me e preparati quando scoprirà chi sei, probabilmente te la farà pagare per averle staccato in faccia. » Si allontanò Yuki, dopo essersi liberato della presa del francese, avviandosi definitivamente nella saletta.

« Tanto non farà mai così paura. » Gli urlò dietro ridendo, mentre riceveva dall'altro un segno della mano, come se volesse avvertirlo, ma lo ignorò inseguendolo per dargli un altro po' fastidio.

Ginevra, dopo aver chiuso la chiamata, finì giusto di cucinare per le ragazze, le quali erano delle dormiglione, solo alcune volte era raro trovarle alzate, spesso erano Indie e Argent, probabilmente per via degli incubi che non le lasciavano andare, ma purtroppo doveva sempre svegliarle, era sempre bello beccarsi diversi insulti di prima mattina in diverse lingue.

ღ Welcome to the party ღ F1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora