Il ladro che amava giocare

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Premessa da parte dell'autrice: L'immagine scelta da internet è una fan picture relativa a una triologia che personalmente amo da impazzire, si tratta de "Il Principe Crudele", quindi conosco bene la storia, conosco molto bene anche il momento dei tre diversi libri a cui si riferisce questa immagine e ovviamente i personaggi. Per chi non conoscesse questa fantastica saga fantasy, abbiamo il Principe Crudele degli Elfi, Cardan, e la protagonista, l'implacabile spadaccina Jude. Per chi conosce la storia, visto che si tratta di libri che conosco, non copierò la scena originale che viene ritratta. Inoltre, essendo una one shot, non ne copierò nemmeno i dialoghi, tuttavia ne sono influenzata, quindi se trovate qualche somiglianza, sapete i motivi.
Dal momento che conosco i nomi di questi personaggi, per onorare una delle mie saghe preferite, userò i loro nomi corretti, quindi Cardan e Jude, ma non ho intenzione di realizzare una fanfiction su di loro, cambierò infatti luoghi, dialoghi e avvenimenti.
Grazie mille dell'attenzione, fatemi sapere se vi piace con una stellina e bel commento.
Grazie a tutti!

Il ladro che amava giocare

«Per quanto tempo ancora resteremo qui?»
«Per l'ultima volta, Cardan, solo finché non sarà abbastanza sicuro per poter uscire» sbuffò Jude. La situazione in quella cantina stava diventando intollerabile.
«E quando sarà abbastanza sicuro per poter uscire?»
«Mai, okay?» ringhiò la ragazza. «Mai.»
Cardan si prese la sedia di legno lasciandosi cadere con pesantezza. Aveva ancora addosso i pantaloni eleganti grigio scuro, la camicia nera e il gilet dello stesso colore con i ricami argentati. Le scarpe le aveva lasciate chissà dove. Mentre Jude aveva preferito cambiarsi immediatamente d'abito dopo il furto, passando in fretta da un abito ricco di tulle, fronzoli e fiocchi da vera principessa, a qualcosa che si addiceva di più al suo stile: pantaloni da cavallerizza neri con i rispettivi stivali, una morbida camicia bianca con il corpetto marroncino. Era stata una benedizione poter sciogliere i capelli castani intrecciati tra loro mille volte in una alta capigliatura, per tenere solo due piccole trecce che si univano dietro la testa. Finalmente la cerimonia di Mezza Estate era giunta al termine.
«Magari potresti passare il tempo cambiandoti» rispose Jude con un cenno.
Cardan si portò le mani dietro alla testa, sconstandosi i capelli neri. «Nah, sono comodo.»
Jude alzò gli occhi al cielo. «Hai ancora il trucco addosso.»
Cardan si passò una mano sotto gli occhi cercando di togliere l'ombretto oro e nero che si era messo, ma finì solo per sbavarlo tutto e macchiarsi ancora di più.
Jude distolse lo sguardo da lui, per non fargli vedere che stava sorridendo.
«Non capirò mai perché hai voluto acconciarti così.»
Cardan si guardò gli abiti neri eleganti, ma allo stesso tempo in qualche modo stravaganti. «Perché così sono al centro dell'attenzione. Se le persone sono concentrate su di me e sul mio fascino irresistibile...»
«Quanta modestia» lo interruppe Jude alzando gli occhi al cielo.
«... Non si rendono conto di ciò che faccio davvero, perché sono distratte» continuò Cardan senza problemi. Poi girò tra le dita un anellino bianco molto fine con una piccola stella incisa. «Capito?»
Jude si guardò immediatamente le mani. Il suo anello era sparito. E Cardan continuava a ruotarlo tra le dita con un sorriso sardonico.
La ragazza sospirò, ma alla fine fu costretta ad ammettere: «Hai ragione, è un buon trucco.»
Il ragazzo si mise l'anello aggiungendolo a tutti gli altri che aveva alle dita di diverse forme e dimensioni, tutti rubati alla cerimonia naturalmente, insieme anche a un nuovo paio di orecchini maschili che aveva indossato immediatamente.

Lui continuava a giocherellare con il suo bottino, mentre lei ripassava tutto quello che avevano fatto fino a quel momento mentalmente. Si erano uniti alla cerimonia di Mezza Estate come coppia, lei era splendida con l'abito blu da principessa che aveva indossato, e Cardan in quelle vesti neri era sensazionale. Avevano rubato tanti gioielli, ma non riusciva a capacitarsi del fatto che l'unico ricordo che le tornava in mente era quando ballavano. Ricorda le mani sui suoi fianchi mentre la faceva volteggiare, i suoi occhi fissi su di lei, sulle sue labbra. Ricorda il suo profumo di mare che la invadeva. Il calore che lasciava a ogni tocco, i brividi di freddo lungo la schiena ogni volta che l'attirava a sé.
Continuava a ripetersi che era pura finzione per far credere a tutti che erano persone normali, ma dentro di lei sentiva che era vero. Che c'era della chimica tra loro, e che quel ballo era stato solo per divertirsi, e non per lavoro o finzione.
Il ricordo di quel ballo la fece pensare a loro due, dopotutto lei e Cardan erano una coppia azzardata. Erano entrambi due ladri formidabili, ma entrambi abituati a lavorare da soli e in modo diverso: Cardan sotto i riflettori e Jude nell'ombra.
La ragazza si sedette accanto a una finestra, osservando poliziotti correre in tutte le direzioni con le luci blu e rosse a riempire la città. Erano finiti lì, perché da rivali erano passati a colleghi, solo per un colpo, iniziato ad essere organizzato già mesi prima.

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