Dilitírio A Poisonous Love.

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Che cielo grigio.
Normalmente dalla mia finestra si vede sempre il sole mattutino, ma oggi no.
Oggi si vedono solo tante nuvole, nuvole che promettono pioggia.
Non che mi dispiaccia: onestamente ho sempre preferito il grigiore della pioggia al calore del sole.
Ho sempre amato soffermarmi sul panorama fuori dalla finestra, come se guardando con abbastanza intensità qualcosa sarebbe accaduto, qualcosa in grado di tirarmi fuori dal muro ghiacciato che mi ero costruita attorno, per evitare di soffrire.
I miei genitori non sono mai stati molto presenti, e crescendo la cosa è solo peggiorata.
Ormai mi vedono come la 'bimba grande', e non è insolito per loro stare via anche mesi senza nemmeno preoccuparsi di fare uno squillo.
Non fraintendetemi, sono molto grata per tutto ciò che ho, e so che non sarebbe possibile se i miei genitori non passassero tutto questo tempo fuori casa, ma spesso mi trovo a desiderare che la nostra fosse una famiglia come tante, una in cui tutti i Natali sono passati a tavola, intorno ad un albero di Natale piccolo ma incredibilmente decorato.
La stragrande maggioranza dei miei Natali, invece, vengono passati in solitudine, con un tavolo vuoto, un albero enorme ma privo di emozione.
Mentirei se dicessi che capisco il motivo per cui i miei genitori fanno così.

"Signorina, si deve preparare per la scuola."
La voce fredda di Ludmilla mi riporta, con mio molto dispiacere, nel mondo concreto, spezzando l'incantesimo che mi legava a quello del pensiero.
Ludmilla è la donna delle pulizie, viene tre volte a settimana, e quando viene non passa un secondo senza che mi dia la caccia.
"Va' via, lasciami in pace!"
Le dico senza troppi preamboli, senza preoccuparmi nemmeno un minimo di poter ferire i sentimenti della donna.
So benissimo che Ludmilla non ne ha di sentimenti.
"Smetta di comportarsi da bambina, e si prepari!"
Quanto odio posso provare per questa donna.