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tw: è una smut senza senso.





                                 *

E' fra il cicaleccio estivo, acuto nel suo propagarsi, e il melodioso canto degli uccelli, uniti a creare un'atmosfera incantevole, quasi fiabesca, che un gruppo di curiosi viandanti si incammina lungo il suggestivo percorso tracciato da larici e abeti.

Una manciata di metri più in fondo, col naso volto all'insù e gli occhi pervasi di meraviglia, Simone percorre spensierato lo stesso sentiero, attardandosi di tanto in tanto, ora contro un tronco robusto, ora seduto su una roccia frastagliata, ad aspettare chi - a quanto pare - di rimanere legato al nugolo di avventori invece non ha interesse.

Tenendo saldamente ancorata al petto con una tracolla giallo canarino la sua vecchia Canon, Manuel infatti cammina a passo pacato per fotografare a raffica qualunque forma di vita gli si pari davanti.

E' stato uno scoiattolo, sceso in picchiata da un albero altissimo, a catturarne l'attenzione per ben dieci minuti, portandolo così a rallentare fino a fermarsi del tutto pur di poterlo immortalare.

Volendo, potrebbe dire di non averlo fatto consapevolmente, di essersi perso nell'armonioso equilibrio del parco e aver dimenticato ogni altra situazione o evento a circondarlo, e un fondo di verità in questo ci sarebbe pure.

Simone alla fine glielo ripete spesso che lui ha un occhio poco adatto alla vita di città, citando quel libro di Calvino che tanto gli è piaciuto leggere nei loro pomeriggi trascorsi al mare a recuperare il tempo perso separati.

Eppure, osservando la propria comitiva allontanarsi sempre più e il fidanzato non fare il benché minimo sforzo per raggiungerli o richiamarli, si rende conto che non ha alcun senso accampare scuse.

Ha tentato Manuel di farsela piacere la compagnia di quei borghesotti di città venuti tutti impettiti alla scoperta del picco di Circe.

Ha dispensato sorrisi di cortesia e ricacciato indietro improperi già pronti sulla punta della lingua, in risposta alle valutazioni non richieste su come migliorare "un paese clinicamente morto".

Ma proprio non ha retto più difronte all'operatore turistico da strapazzo che - non contento della sua mediocrità professionale esternata per mezzo di narrazione inverosimili sulla storia del monte - ha ben pensato di lanciarsi in battutine confidenziali e tecniche di approccio imbarazzanti con il suo Simone.

"Te la spiego io la montagna" bofonchiava Manuel nel tentativo forse ridicolo di distrarlo "come t'ho raccontato il mare da ragazzini, mo te racconto questa, che ce vo..."

Ma il compagno non sembrava troppo convinto e seguitava ad ascoltare rapito aneddoti artificiosi e privi di fondamento.

La morsa nel centro più profondo dello stomaco, via media fra crampi di gelosia e istinto di possesso, si imponeva pesante al punto da rabbuiargli il viso in un broncio evidente che procedeva a nascondere dietro lo scheletro dell'amata macchinetta fotografica.

Fatica ad ammetterlo, ma gli anni lontano da Simone, quel tempo trascorso a credere di non rivederlo più, hanno in qualche modo contribuito ad instillare in lui un'acquiescenza difficile da sradicare.

L'apatia che l'aveva pervaso, talvolta riappare in tutta la sua brutalità trascinandolo giù con sé in un turbinio di pensieri cupi e apparentemente privi di via d'uscita.

Se lo ricorda come un incubo il giorno in cui, poco dopo essersi ricongiunto con l'amore della sua vita, assisteva impietrito alla tragedia del braccialetto dello Yin perso in mare fra una nuotata e l'altra.

Alla sua reazione avversa e drammatica, Simone rispondeva con quella solita tranquillità che tante volte l'aveva rasserenato, ma che sul momento gli pareva solo sintomo di estrema superficialità o peggio di spaventoso disinteresse.

Disperato erotico stomp.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora