Peter guardò l'immagine che aveva davanti, abbastanza soddisfatto del proprio operato. Certo, non era uno dei suoi lavori migliori e sicuramente avrebbe potuto realizzare qualcosa di più elaborato, o meglio, sarebbe sicuramente riuscito a creare un nuovo costume adatto per l'occasione nel suo laboratorio – il vecchio laboratorio di Tony che Pepper gli lasciava utilizzare in completa libertà – ma, probabilmente, quella non sarebbe stata decisamente l'occasione adatta.
"E quello cos'è?" sentì gridare, con tono accusatorio, alle proprie spalle. Non fece in tempo a girarsi che Morgan Stark gli era già addosso.
Peter sorrise, Morgan indossava l'armatura– rigorosamente in semplice acciaio e senza alcuna funzionalità elettronica – che aveva finito di saldare non più di una settimana prima. La piccola era raggiante, nella sua armatura rossa e oro.
Al centro del petto brillava addirittura il finto reattore ARC, illuminato da un paio di batterie che Peter aveva nascosto all'interno del costume poiché, se avesse dotato il travestimento di Morgan di qualunque giochetto da supereroe, probabilmente Pepper lo avrebbe ucciso."Come cos'è, è il mio costume." Rispose Peter sfilando dalle mani di Morgan uno dei cordoncini della felpa. Tornò a guardarsi allo specchio, non capendo cosa ci fosse di sbagliato nel proprio abbigliamento. Indossava i suoi vecchi pantaloni da ginnastica blu, così come la maglietta. Sopra, la felpa senza maniche su cui aveva disegnato personalmente il proprio simbolo di aracnoide con il pennarello indelebile. Le scarpe da ginnastica, rigorosamente rosse, erano sormontate lunghi calzettoni rossi che gli arrivavano al ginocchio. Un perfetto primo costume da Spider-man con i controfiocchi.
"Questo!" Lo indicò Morgan. "Perché hai una felpa? Non vinceremo mai, così." Uggiolò.
Peter scosse la testa, pensando che avrebbe potuto travestirsi da qualunque altro Vendicatore senza problemi, ma impersonare sé stesso... non era stata propriamente la sua prima scelta."Ehi! È come il mio primo costume!" le fece notare. Certo, magari qualche dettaglio lasciava a desiderare, come il passamontagna su cui aveva incollato le lenti degli occhialini da nuoto con la colla a caldo, ma doveva sembrare qualcosa che chiunque fosse in grado di fare.
"E questi? Che sono, spara-schiuma?" Morgan gli strinse il polso, squadrando quelli che, effettivamente, erano dei piccoli spara-stelle filanti. Quella di costruire dei finti spara-ragnatele sfruttando la tecnologia di quelli veri, ma depotenziata, era stata un'idea geniale: era stato in grado ad assemblare due piccoli braccialetti che riuscivano a spruzzare il fascio di schiuma appiccicosa fino a sei metri di distanza. "Non posso mica usare ragnatele vere." Si difese. "Mi scoprirebbero.""Ma non è vero! Hai visto cosa si erano costruiti quegli altri l'anno scorso? L'Iron Man che ha vinto aveva armi laser!" Protestò la più piccola. "E i guanti di Thor davano la scossa."
Peter alzò gli occhi al cielo. Forse, aver fatto scoprire alla piccola Stark l'esistenza del famoso festival dei fumetti di San Diego non era stata un'idea brillante. La prima volta che Peter l'aveva portata lì, lo aveva fatto per distrarla – e distrarsi – dal vuoto lasciato dal padre. A tutte quelle persone vestite da personaggi dei fumetti, di film e serie tv, oltre che da super-eroi, Morgan aveva risposto con gli occhi brillanti, carichi di curiosità. Avevano fatto moltissime foto, mangiato qualche cheeseburger ed assistito alle anticipazioni di una nuova serie su Star Wars.
Erano, quindi, ormai anni che Morgan lo accompagnava al Comic-con e, se il primo anno lui si era vestito da Principessa Leila e Ned da Han Solo – già, non avevano fatto proprio una bella figura – mentre Morgan aveva sulla maglietta il semplice logo di Spider-man e MJ aveva acconsentito ad appendere alla cintura una semplice spada laser, il secondo anno la bambina aveva convinto i due amici ad impersonare i supereroi. Peter, temendo di essere scoperto – Morgan aveva insistito con i suoi irresistibili occhi da cucciolo perché lui impersonasse se stesso - aveva creato dei costumi da Spider-man, Iron Man e Hulk con cartoncini e tempere per tutti e tre; tre perché MJ si era presentata con in mano un ramoscello ed aveva dichiarato di essere Groot. Con grande dispiacere di Morgan, così facendo, non avevano vinto la loro categoria."Infatti quest'anno hai una vera armatura, Mo." Ribatté lui, guardando il costume luccicante che la bambina indossava. "E il casco si apre come quello della tua mamma." Aggiunse indicando il caschetto che Morgan aveva lanciato sul letto quando era entrata nella sua stanza. Peter aveva fatto in modo che, con un pulsante sul guanto di Morgan, la visiera si aprisse e chiudesse a comando con tanto di batterie che illuminavano gli occhi. "Sei come papà."
"E tu no." Rispose lei, a tono, incrociando le braccia. "Sei come uno in tuta da ginnastica."
"Ma si dà il caso che io sia Spider-man, signorinella." Peter arricciò le labbra. "Non posso indossare l'Iron Spider o qualunque altra cosa da me, potrebbero scoprirmi." Provò a spiegarle. "E, poi, questo costume è praticamente identico al primo travestimento che mi ero fatto, vale anche questo, come costume, no?" si indicò.Morgan strinse la bocca e fece un'espressione così tanto Stark che, se Peter non lo avesse saputo, avrebbe assicurato a chiunque che quella era proprio la figlia di Tony.
"D'accordo." Accettò, infine. "Ma se io non faccio colpo con la mia nuova armatura, la tua ragazza non vince con lo scudo di zio Steve e Ned e il Signor Mantello non ci fanno vincere, tu tiri fuori l'Iron Spieder. Intesti, fratellone?"
"Intesi, Momo." Peter rise, stringendo la mano di quella piccola testarda che era, ormai, a tutti gli effetti, la sua sorellina.
Di nuovo, non so cosa sia questa cosa uscita dalla mia testa. E' corta, ma spero sia carina.
Grazie di essere arrivati fin qui.
Ciao :)
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Cosplay
Fanfiction"E quello cos'è?" sentì gridare , con tono accusatorio, alle proprie spalle. Peter non fece in tempo a girarsi che Morgan Stark gli era già addosso. Spieder-man sorrise, guardando la piccola Morgan che indossava l'armatura che lui aveva finito di sa...