Vieni via con me

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I baci erano voraci e passionali, scambiati sotto a quelle coperte che le proteggevano dal mondo intero. Le dita sottili della bionda ora stavano massaggiando il clitoride della castana che stava facendo di tutto per soffocare i suoi gemiti nel cuscino. Se le avessero scoperte l'avrebbero sicuramente impiccata mentre la sua amata Historia sarebbe stata mandata in un convento, ma il sorriso soddisfatto e malizioso della ragazza le fece pensare che lei valeva tutti i rischi.

"Mmm, Hisu"

I sospiri sempre più veloci di Ymir fecero ghignare la ragazza che aumentò il ritmo delle dita mentre accolse tra le labbra un capezzolo turgido.

La ragazza con le lentiggini soffocò l'orgasmo sulle labbra della sua amante. Quando alzò lo sguardo su di lei notò che aveva gli occhi luminosi come l'intera volta celeste, la castana le diede un dolce bacio sulle labbra.

"Historia, vieni via con me"

"Cosa?"

"Ieri alla locanda si è fermata la ciurma di una nave che resterà attraccata fino a domani sera, potremmo mollare tutto e solcare il mare insieme."

La bionda sbiancò

"Pensaci Hisu, sai quanto me che i pirati non si farebbero problemi a vedere due donne che si amano, inoltre quanto potremmo andare avanti in queste condizioni? Sgattaiolo nella tua camera di notte passando dalla finestra nella speranza che nessuno mi becchi e per questo mi mandi sulla forca, in attesa che il tuo padre distopico ti costringa a sposare in uomo che ha il triplo dei tuoi anni. Io ti amo, voglio vivere con te, libera. Ti prego"

"Ymir, sai che non posso..."

"No, non lo so. Ti prego"

"Non posso voltare le spalle alla mia famiglia"

"Ma a quanto pare puoi voltarle a me"

La castana si rivestì in fretta e si avvicinò alla finestra, quando una voce la fermò "Ti prego non lasciarmi"

"Historia, sai che sono anni che sto in quella locanda anche se il proprietario è sempre ubriaco e spesso si sfoga picchiando i dipendenti, sono fortunata che non abbia mai provato ad entrare nella mia camera mentre dormo come fa quotidianamente con Pieck. Ma non m'importava, ero pronta a rinunciare a tutto per stare con te, ma a quanto pare la cosa non è reciproca.

Domani parto, spero di vederti al molo al calar del sole. Se così non sarà sappi che continuerò ad amarti fino a quando non avrò esalato l'ultimo respiro."

...

Erano le 6 del mattino e come da abitudine Ymir era già sotto coperta intenta a svolgere i propri compiti. Sapeva di aver fatto bene ad andarsene, non avrebbero avuto futuro e si sarebbe fatta ammazzare per una persona che non era disposta a rischiare la metà di quanto rischiava lei. La castana si era trovata una nuova famiglia, l'avevano accolta e dato un posto dove stare, eppure non c'era giorno in cui non pensasse alla ragazza che aveva lasciato indietro, notte in cui non sognasse i loro ultimi momenti insieme; ma ormai aveva preso una decisione, non avrebbe avuto senso tormentarsi, meglio vivere la vita che aveva scelto per se stessa. Mentre era intenta a pulire il ponte della nave, vide i suoi vicini di branda arrivare tutti trafelati, Eren aveva i capelli scompigliati raccolti in un codino veloce e un vistoso succhiotto sul collo, mentre Mikasa aveva una bandana rossa in testa e la camicetta tutta stropicciata.

"Era ora che arrivaste, vi è andata bene che Levi non è ancora passato a controllare questa zona"

"Scusaci, abbiamo avuto un contrattempo" bisbigliò Mika intenta a prendere l'occorrente per aiutare la castana a lucidare il ponte.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 01, 2022 ⏰

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