Mancano ancora pochi giorni all'esame, le giornate di giugno diventano sempre più calde, le ore passano più velocemente e il tramonto sempre più tardi è sempre più rosso. Andrea era il tipico ragazzo della porta accanto, con dei ricci color mogano che scendevano fino alle orecchie, qualche ciocca sugli occhi quasi a nascondere le sfumature di verde e arancio. Era proprio uno di quei giorni che conobbe Alvise, in una di quelle serate di cui Andrea si era fissato, frequentata per lo più da matricole universitarie, fighettini e qualche personaggio popolare. Alvise non faceva parte di alcune categoria, Alvise era lui: Alvise. Fu proprio questo il motivo per cui venne notato da Andrea, stava col suo gruppetto di amici mezzi palestrati, con tatuaggi lungo il braccio, orecchini pendenti e con almeno 4 gin tonic in corpo.
Non so come possa succedere che tra la folla due perfetti sconosciuti notino lo sguardo intenso dell'altro, sarà chimica, sarà colpo di fulmine, sarà anche l'effetto dell'alcol. Col sottofondo di Nina Kravitz Alvise si fece spazio verso il bancone del bar per il quinto, o forse il sesto, gin tonic dove trovò Andrea con altrettanti cocktails in mano diretto all'area fumatori. Quando si voltò, riconobbe ancora lo sguardo intenso di Alvise..
"Ho preso un gin tonic di troppo, vuoi prenderlo tu?"
"M-ma ci conosciamo?"
Ci fu una risata, soffocata dalla techno delle casse e poi un gesto di Andrea, un cenno per dire di seguirlo.
Si sedettero in uno di quei divani vintage, circondati da gente di ogni tipo ma è come se fossero da soli, si chiesero se ad un certo punto la discoteca stesse per chiudere.
"In effetti sono le 5 del mattino, dovremmo andare" Andrea si sistemò i ricci, bevve l'ultimo sorso e trascino Alvise al di fuori della struttura. Illuminati dai pali della luce, quasi fosse giorno dal contrasto del buio lì dentro. Andrea notò il biondo, sicuramente tinto di Alvise, o forse no, solamente schiariti dal sole. In effetti dall'abbronzatura si direbbe che non si sia perso un solo giorno senza senza andare a mare.
"Pronto per l'after?"
"Ma sono le 5 del mattino, sta quasi albeggiando, domani devo andare in palestra"
"Nessuna di queste scuse ti eviterà di seguirmi per l'ultima birra in spiaggia"Erano ormai le 6,30, Andrea aveva casa molto più vicina della sua, si fecero strada per tornare. Alcol e sonno fecero piombare entrambi a letto, con solo dei boxer addosso.
"Non mi aspettavo finissimo qua, dopo tutto non mi dispiace nemmeno"
Mentre Alvise giocava con i ricci di Andrea, lui stava per percorrere con le dita il percorso scavato tra i suoi addominali, passando dal fianco provocando qualche brivido. Tornando poi, sempre più vicino all'elastico dei boxer, accarezzandolo intorno alla vita, provocando in lui sempre più brividi e qualche movimento sotto le mutande. Si fissarono... Alvise gli diede un colpetto sul braccio, risero.. si avvicinarono.Quella domenica stiedero mattina e giorno a letto, alternando sigarette e battute stupide. Era sera, si salutarono flirtando.
Mancavano due giorni agli esami e Andrea era pronto. L'unica cosa per cui non era pronto era il post esame, cose ne sarebbe stato di lui che non aveva nessun piano, di lui che aveva solo pensato a divertirsi e nient'altro, del suo futuro, dell'università? No, non voleva perdere altro tempo in una città che non aveva soddisfatto le sue esigenze in 18 anni.
Ricordò una domanda fatta da sbronzo, era stata fatta da Alvise "vieni a trovarmi a Berlino?" Assurdo, perché avrebbe dovuto chiedermelo dopo una sola sera che ci conosciamo.
Controllando Instagram si accorse che Alvise era solo in vacanza, tornato a casa per l'estate e proprio l'indomani sarebbe tornato a Berlino.
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Tra le pareti
RomanceUn teenager come tanti, forse un po' più carismatico rispetto alla media, spera di trovare il suo luogo, la sua gente, in altre parole: casa.