L'arrivo a Corte

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ADELE'S POV
La luce del mattino mi tinge il viso mentre il canto degli uccellini mi inonda le orecchie.
Improvvisamente rammemoro la data di oggi "il 18 aprile del 1903".
Quest'oggi mio padre compie gli anni e come è solito fare organizza un ricevimento con numerosi artisti illustri nella nostra corte a Madrid.
In questo momento mi trovo in Francia,a Tolosa per lo studio.
Momentaneamente sto alloggiando in un hotel di lusso,ho portato con me anche la mia cameriera,Belen,in caso mi servisse dell'aiuto.
Esprimendomi in questo modo si pensa che sia semplicemente una ragazza ricca,servita dalla mattina alla sera e intransigente verso la gente di rango inferiore al mio,ma la verità è che mi piace aiutare il prossimo nonostante non sia nei miei doveri.
Bussano alla porta e udisco la candida voce di Belen.
-"Signorina Adele"
-"Avanti" la incoraggio
-"Mi sono permessa di portarle la sua solita colazione,caffellatte e frutta di stagione,spero sia di suo gradimento"
-"Grazie mille Belen,puoi andare"
Una sottile voce termina "Con il suo permesso" abbassa il capo e si chiude la porta alle spalle.
Finisco la mia colazione e dopo un bagno caldo,Belen,mi aiuta ad indossare l'abito per la partenza a Madrid.
Per prima cosa cingo la mia sottoveste preferita,Belen mi stringe l'elegante corsetto e indosso il mio abito in pizzo bianco.
Infine infilo i miei stivaletti di cuoio con il tacco e il mio capello preferito decorato con le margherite.
Una volta pronta scendo nell'atrio insieme a Belen,pago il conto e una vettura ci attende in giardino.
-"Dove la porto signorina?"
-"Alla stazione di Tolosa"
-"Come desidera"
Una volta arrivate l'autista si è incaricato di sistemare i bagagli sul nostro vagone e dopo averlo ringraziato ci accomodiamo.
Noto Belen molto preoccupata e a disagio,non è la prima volta che prende un treno in prima classe ma sicuramente vedere tutta questa gente ricca le causa insicurezza.
Le porgo la mia mano sulla sua e la guardo negli occhi.
-"Non devi fingere con me,puoi dirmi tutto. Ti senti in imbarazzo?"
Lei annuisce abbassando lo sguardo.
-"Vieni con me" annuncio
-"Signorina non si scomodi"
Prendo le due grosse valige di legno massiccio e inizio a incamminarmi verso l'ultimo vagone del treno,in questa zona il biglietto costa poco di conseguenza molte persone che non si possono permettere un prezzo elevato occupa questi sedili.
Fortunatamente ci sono gli ultimi posti liberi e ci accomodiamo.
Belen mi sorride e mi ringrazia innumerevoli volte.
-"Non dovevate signorina"

LUCAS'S POV
Porto nuovamente la sigaretta alla bocca mentre mi godo la partenza.
Questi giorni di lavoro alla falegnameria di mio padre sono stati strazianti,ma farei qualunque cosa per vedere felice la mia famiglia.
Famiglia,famiglia,non so più cosa sia da quando mia sorella ha lasciato Tolosa per lavorare alla corte dei Montesantos,la famiglia più famosa della Spagna.
Ogni settimana mi arrivava una sua lettera,dove mi rassicurava che andasse tutto bene e mi raccontava come fosse lavorare lì.
Non mi arrivano sue notizie da un mese,le ho mandato innumerevoli lettere invano,per questo ho preso il primo treno per Madrid.
Pur di vedere il viso sorridente di mia sorella farei questo ed altro.
Sono sicuro che ci sarà stata qualche interferenza con la posta,ma si sa com'è,ogni volta che si invia una lettera non si è mai sicuri che arriverà a destinazione.
Ogni sua lettera finiva sempre con "ci sono troppo segreti ma è meglio non intromettersi" era un modo per farmi capire che si sta divertendo,le piacciono i segreti e non ho mai capito perché.
Fin da piccola mi raccontava tutti i segreti dei suoi compagni di classe,la divertiva intromettersi negli affari altrui anche se l'ho sempre rimproverata per questo.
Ma i tuffi nel passato mi mettono sempre malinconia,ritorno al presente.
Il treno sfreccia sulla ferrovia mentre le voci vivaci dei passeggeri si uniscono.
Mi giro in torno e la mia attenzione viene catturata.
Semplicità,eleganza e sicuramente nobiltà.
Non si può fare a meno di notare una dama così bella.
I suoi capelli scuri le sfiorano il delicato viso livido mentre viene accennato un radioso sorriso.
I suoi occhi saranno sicuramente chiari,la luce del sole li fa brillare e quell'elegante vestito in pizzo bianco le cade a pennello.
Mi chiedo perché una signorina di tale rango si trovi in questo vagone del treno.
La osservo per un po' di minuti mentre la vedo dialogare con una ragazza di all'incirca 20 anni,al contrario lei indossa dei vestiti umili e delle scarpe rovinate,segno di servitù.
Non ricambia il mio sguardo, probabilmente indosso vestiti troppo umili per essere notato o semplicemente non se ne accorge. Una dama del genere deve essere abituata a tutte queste occhiate,probabilmente neanche si sentirà osservata.
Le ore passano e finalmente il treno si ferma,segno che siamo arrivati.

ADELE'S POV
La vettura si ferma nel giardino di corte,sono finalmente tornata a casa.
La portiera dell'auto si apre e l'autista mi porge una mano per agevolarmi a scendere.
Una voce familiare mi inonda le orecchie
-"Adele tesoro,finalmente"
-"Madre" replico accogliendola in un abbraccio caloroso
-"Per un momento ho pensato che non avresti fatto in tempo ad arrivare,andiamo dentro?"
-"Certamente"
"Flor è già arrivata?" chiedo per informarmi sul viaggio di mia sorella
-"Non ancora,credo che abbia avuto qualche contrattempo"
"Com'è andato il viaggio?" mi chiede mentre ci incamminiamo verso l'entrata
-"Bene,molto bene. Ma non vedevo l'ora di arrivare"
Entriamo nell'atrio e molta gente che non riconosco mi saluta mentre tra la folla cerco lo sguardo di mio padre.

LUCAS'POV
Ho camminato molto,le gambe non mi reggono più in piedi.
Purtroppo non potevo permettermi una vettura ma c'è lo fatta comunque.
In lontananza si vede un maestoso e sfarzoso palazzo,mi chiedo quanto sarebbe bello poter vivere da signori.
Finalmente capisco perché mia sorella era così entusiasta di venire a lavorare qui,nelle sue lettera raccontava sempre quanto fossero belle le stanze,le immense sale,persino i bagni era rivestiti di oro luccicante. Non mi resta che costatare se fosse la verità.
Spengo le sigaretta e mi incammino verso l'entrata del personale e udisco una voce squillante.
-"Margaret queste tovaglie dovrebbero essere già in lavanderia,su sbrigati"
Un attimo di pausa
-"Belen,finalmente sei arrivata. Perché ci hai messo così tanto.
-"Mi scusi Donna Leya,la signorina Adele mi ha chiesto di aiutarla a sistemare la stanza e i suoi bagagli."
-"Su,vatti a cambiare. Abbiamo bisogno di aiuto"
Entrando parecchi camerieri e camerieri sfrecciano alla mia vista,sotto la guida di una donna robusta e bassa,credo sia la governante.
Un ragazzo alto,bruno ed elegante mi si fionda davanti.
-"Sei il nuovo cameriere?"
-"No,sto cercando una persona. Si chiama Carmen Blanco"
Il ragazzo spalanca gli occhi,si zittisce per alcuni minuti.
-"Carmen?" ribatte
-"Si,Carmen Blanco"
Distoglie lo sguardo e inizia a sistemare dei piatti.
-"Non lavora più qui" annuncia freddamente
-"Perchè?"
Fa spazio tra la folla e mi fa segno di seguirlo,saliamo le scale e usciamo dalla cucina
-"È stata licenziata per furto,sembra che abbia rubato un gioiello mentre lavorava
-"Non è possibile" affermo
-"È ciò che ha detto Donna Vera,la madre di Donna Beatriz"
-"Chi?"
-"Donna Beatriz,la regina. Avanti davvero non lo sapevi"
-"Dov'è andata Carmen?"
-"Non lo so,non ha salutato nessuno. Le hanno detto di andarsene ed è quello che ha fatto,crediamo che sia tornata a casa"
-"Non l'ha fatto,è un mese che non ho sue notizie"
Una voce profonda interrompe la nostra conversazione.
-"Daniel che ci fai qui? È arrivato il nuovo cameriere?"
Il mio impulso mi precede,non posso permettermi di andarmene senza saperne di più.
-"Lucas Martin signore,sono appena arrivato"
-"Daniel accompagnalo nella sua camera, indossa la divisa e recati in sala da pranzo mi troverai lì"
L'uomo si volta e con camminata rigida si dirige verso l'entrata della cucina.
Daniel non dice nulla,abbassa il capo come per rassegnarsi,inizia a camminare e lo seguo.
Sorpassiamo la cucina e entriamo in un altra stanza,deduco sia la lavanderia dalla presenza di molti abiti eleganti.
Afferra malamente una divisa e me la porge facendomi segno di seguirlo.
Ci incamminiamo verso un corridoio pieno di porte chiuse e Daniel ne apre una con la scritta "8" graffiata sul legno bianco.
Entrando noto immediatamente due letti,questo significa che dormirò insieme a qualcuno.
Sotto una grossa finestra c'è una scrivania,attrezzata di fogli e penna.
Per concludere ai due lati opposti della stanza due armadi di legno corpulento.
-"Che hai intenzione di fare?" domanda Daniel
-"Voglio trovare mia sorella" annuncio con disprezzo
-"Ti ho detto che è andata via"
-"No,che è stata licenziata ed è andata via" Daniel non risponde,adeguo la divisa sul letto e proseguo "non se ne sarebbe mai andata senza scrivermi una lettera per avvisarmi. Sono venuto da un altro stato in treno per trovarla,non me ne andrò senza di lei"
-"Va bene,ma questo?" dico indicando l'altro letto
- È mio" annuncia Daniel
Gli sorrido e infine esce,lasciandomi solo.

𝐍𝐨𝐛𝐥𝐞 𝐥𝐮𝐳- un amore impossibile Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora