Capitolo Tre

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Appena porto il mio piatto in tavola, come mia abitudine, prima di mangiare, faccio
la coda trasformando in un nodo, la prima persona a rivolgermi un sguardo, e ne sono
fiera, per acquisire coraggio è stato William, notando il mio tatuaggio, sforando
piano, il bellissimo tatuaggio sul mio collo dietro la nuca.
William: <Ehi, che bello!>
Molly: <Ti piace?>
W: < Ti dona>
Eravamo immersi nella conversazione, fin quando appena vedi lo sguardo di mio
padre, sapevo già che sarebbe stata una serata difficile da digerire.
Papà: <Perchè?>
Molly:< Per onorarla>
Era contrario, ma lasciò perdere, cosa che mi insospettisce molto, e inzia a scagliarsi
contro il povero William:
Papà: < Te che combini, stavolta?>
W: < Lavoro>
Papà: <Vedi di non farti licenziare> disse con dispezzo.
Mamma, toccò il suo braccio, cercando di ammonirlo, e funzionò, che William si
alzò, in piedi, spostando la sedia, e quando posa il suo sguardo su di me, chiudo gli
occhi, pregando, e gli tengo la mano sotto la tavola, in modo che non possano
vedere.
W: <Devo fare un annuncio>
Mamma: < Sentiamo>
W: < Sono gay>
Tutti in silenzio.
Io lo sapevo da tanto tempo, ma non ho osato di dirlo a qualcuno, per proteggerlo.
Ha sorriso, come si è tolto un peso, e se ne è andato.

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