Prologo

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UN DOLORE INSOPPORTABILE.

8 marzo 2017, Tokyo.

5:30 a.m.

'Papà, io ti odio!'.

Grido con le lacrime agli occhi, per poi voltarmi e iniziare a correre lungo la strada.

Perché il mio papà non vuole bene a me e alla mamma?

Questo pensiero mi fa correre ancora più veloce.

Dopo qualche minuto sento delle mani forti stringermi il polso, mi blocco.

'Dove pensi di andare?'. Grida furioso mio padre, spaventandomi. 'Non vedi che ci sono le macchine che passano? Il semaforo è rosso!'.

Inizio a dimenarmi dalla sua presa 'Lasciami andare io ti odio, tu non sei il mio papà, io voglio vivere solo con la mamma, perché lei mi vuole bene!'. Esclamo delusa gli occhi pieni di lacrime.

Lui mi guarda, ancora più furioso di prima, mi strattona il polso e inizia a camminare nella parte opposta trascinandomi per strada. 'Smettila di fare i capricci, mocciosa!'.

Le lacrime continuano a scorrere sulle guance...

~_~

6:00 a.m.

'Amore... '. Il sussurro di mia madre, che accarezza la mia spalla destra, mi risveglia da quel brutto sogno che mi tormenta da anni. '...sono le sei, è ora di alzarsi'.

Sorrido dimenticando tutto il resto.
Quando lei è al mio fianco mi sento al sicuro.

La guardo piena d'amore per qualche secondo, prima di dire con la voce impastata tra uno sbadiglio e l'altro 'Buon...giorno... mamma'.

Spalanco le braccia pronta ad accoglierla in un abbraccio, che ricambia velocemente.
'Buongiorno, Star'. La sento sorridere sulla mia spalla. 'Come hai dormito stanotte?'.

'Bene mamma, ho dormito profondamente, tu?'.
Le do un bacio sulla spalla e aspetto la sua risposta, che non arriva.

'Mamma'. La richiamo.

'Sono felice che tu abbia dormito bene, Star, ti voglio tanto bene'.

'Anche io mamma'. Le rispondo, dimenticando la domanda senza risposta.

Dopo esserci scambiate un abbraccio, lungo come ogni mattina, mi sveglio completamente.

Balzo giù dal letto, mi stiracchio sbadigliando per la seconda volta.

'Mamma, stasera vengono le ragazze e facciamo un mini party'. Avviso mia madre, che si è messa a frugare nel mio armadio in cerca di qualche vestito per fare serata con i suoi colleghi.

Sorrido.

Io e lei ci rubiamo continuamente i vestiti a vicenda.

'Si, va benissimo, ma non voglio trovarti di nuovo avvinghiata a quel pompato di Tao'

'Mammaaaa, Tao non è un pompato e poi ci sono solo le ragazze, i ragazzi stasera hanno da fare dallo zio di Zhen'. Le spiego ridacchiando.

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