Capitolo 70

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È difficile accettare la fine di qualcosa, di un'era, di un ricordo, persino di una vita.
La fine ci insegna che il destino ha una scadenza, nessuna storia può andare avanti se non c'è più nessuno a raccontarla.
La morte non è la miglior definizione di fine, perché è ciò in cui credi che la rende sopportabile, quasi non fosse reale. Ma di fatto non esiste nessun tipo di immortalità, nessun amore dura per sempre, nessun corpo è indomito contro il tempo.
Dopo ogni finale c'è un cambiamento, non si è più gli stessi dopo essere stati testimoni di dolore, rabbia, gioia e passione. Sono cose che restano solo con chi le ha provate e perse; dunque, quando una cosa sta finendo quanto potere abbiamo?
Perché la maggior parte delle conclusioni porta con sé rimpianti e un cuore spazzato, una profonda impotenza.
Parlare di destino è semplice, perché ha una sua autonomia, regge il gioco per chi non vuole agire.
Cosa accadrebbe se un istante prima di ogni fine agissimo? Perché cambiare solo con l'epilogo? Perché aspettare di perdere qualcosa per apprezzarla?
Bisogna essere disposti a lottare, a correre dove nessuno vuole andare, fare ciò che nessuno è pronto a fare. A volte perdere il controllo è la sola strada che si ha per poter prevenire altra sofferenza, non si tratta di fato ma di una scelta.
Io scelgo di cambiare le parole della mia storia, di non arrivare alla fine che altri hanno usato contro di me. Voglio un mondo in cui vivere non è una penitenza, in cui potrò riposare e dove il mio cuore sarà intatto.
Non voglio avere fede nel fato, non più, voglio averne in me stessa.
C'è un solo luogo dove è tutto iniziato e in cui tutto è finito, dove sono diventata ciò che sono e non ero disposta a sacrificarlo. Ma ora lo sono.

Apro gli occhi e ciò che vedo è l'inizio della fine.
Il lungo ponte di Hogwarts si dilunga intero, non ci sono corpi, sangue come ho visto che accadrà. Tra 70 anni Voldemort distruggerà questo luogo e ucciderà un numero spaventoso di persone, proprio qui Harry vincerà su di lui, mentre a me toccherà solo un fottuto serpente.
Ho aspettato l'opportunità di cambiare quel finale di guerra, ora posso farlo. Sarò io a vincere su Voldemort, semplicemente non facendolo mai entrare nelle nostre vite.
Alle mie spalle, nel momento in cui mi volto, vedo l'imponente scuola sotto la luce del tramonto e nel cortile appaiono sempre più maghi devoti a me.
Mio padre e Credence sono ai miei fianchi, l'ultimo sembra stordito.

<<Avery, qual è il piano?>>

<<Mi sembrava chiaro, papà. Raderò al suolo Hogwarts, brucerò le fondamenta e le maledirò così che non si possa far sorgere nulla. Se Hogwarts nel futuro non esisterà allora nessuno ci verrà, e saranno tutti salvi>>spiego.

Credence avanza<<Ti prego, ripensarci. Questa è follia!>>

<<Amore mio, stiamo parlando di un punto fondamentale nella storia del tempo>>

<<Io posso fare qualsiasi cosa>>ribatto ad entrambi<<E la farò>>

Degli stridulii mi fanno voltare verso il cavalcavia, a quanto pare una guerra ci sarà dopotutto, solo in anticipo.

Mio padre camminava in testa con Newt, alle loro spalle ci sono decine e decine di persone, molte delle quali conosco bene come zia Minerva, zio Aberforth, Theseus, Tina, Queenie, persino Jacob. Flamel non è presente, peccato ma al suo posto vedo la Madama Presidente.
Sorrido ampiamente nel vedere il loro nuovo atteggiamento, finalmente l'ipocrisia ha lasciato posto alla loro vera natura. In effetti una guerra del genere andrebbe ricordata, fargli dimenticare come hanno perso sarebbe fin troppo compassionevole.
Sapevo già che sarebbero accorsi a proteggere Hogwarts ed è perfetto, perché è ciò che volevo, che fossero i pesci a venire nella mia rete.
Quando ero piccola tutti avevano paura di chi sarei diventata e di come avrei usato il mio potere, ora lo vedranno. Perché se non posso avere il loro supporto, avrò la loro paura.
Antonio sale sulla mia spalla, ringhiando e la fenice di cenere vola sulle nostre teste.
È esattamente come dovrebbe essere, per una volta due fazioni opposte con giuste intenzioni.
C'è una sola cosa che nessuno di loro rammenta, io ho già lottato qui, so quali punti sfruttare e come agire. So come avere tempo e cosa devo prendere o distruggere.
Non ci sono studenti dentro la scuola, è stata evacuata con l'inizio della giornata, a causa delle elezioni, tutti gli studenti sono altrove.
E so che questo scontro è una mia scelta, io ho portato tutti qui e me ne prendo la responsabilità. Ma preferisco combattere oggi che perdere tutto domani.
Per fermare l'entrata dei Mangiamorte ad Hogwarts creai una potente barriera con una formula molto antica, si diceva che solo i Silente la conoscessero ma io non la conoscevo, era solo apparsa nella mia mente.
Quando sono tutti nella mia trappola posso finalmente iniziare a cambiare il futuro, a modellarlo, ma anche a proteggerlo.
Faccio pochi passi in avanti, nel punto in cui zia Minerva ha attivato il mio medaglione, facendomi approdare nel 1924.
Ogni cosa nella vita mi ha portato dove sono ora, non intendo rifiutare il mio dovere, perché non voglio più essere sola.
Chiudo gli occhi concentrandomi come ho già fatto ma ora non fa male, non come allora. Sento il potere scorrere intorno al mio corpo mentre sollevo le braccia, riesco a percepire la magia dei confini sollevarsi. Più approfondisco il legame e più velocemente definisco i contorni di questa guerra e nessuno di loro può fermarmi.
La barriera si alza sempre di più, non permettendo ad altri di smaterializzarsi dall'esterno ma anche di non poter guardare dentro la cupola. Quando le mie dita sono ormai sulla mia testa essa si chiude totalmente, sigillandoci all'interno.

𝐀𝐕𝐄𝐑𝐘 𝐒𝐈𝐋𝐄𝐍𝐓𝐄 ² - 𝐃𝐚𝐫𝐤𝐧𝐞𝐬𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora