La Formula velata dell'amore

Gli amanti di Monza

Alla mia Charles❤️

Monza era da sempre la mia casa, fin da piccolo avevo in mente un solo obiettivo, diventare il re del circuito vincere ogni anno qui e diventare il Ferrarista più vincente di sempre su questo circuito. Avevo iniziato nel 2019 a vincere ma poi NULLA, la vittoria non era più arrivata, fino ad oggi, oggi che avevo la speranza fortissima che cresceva in me. Ieri ho fatto la pole e non poteva andare nulla storto, nulla tranne la presenza di Kelly e Charlotte qui che tenevano Max e me lontani, lontani non mentalmente ma solo fisicamente, perché essendo le nostre fidanzate non potevamo sottrarci dai doveri dettati dal protocollo e stare a delle stupide regole che ci avevano imposto fin da subito, proibendoci di vivere alla luce e del tutto del sole il nuovo rapporto che si era instaurato tra di noi.
Si io e Max ci eravamo scoperti attratti da noi stessi e il motivo dell'odio che scorreva tra noi era dato il fatto che nessuno dei due aveva mai ammesso a se stesso di amare l'altro. Da quando siamo riusciti ad avere un rapporto pacifico infatti ci siamo scoperti e siamo arrivati al punto di ammettere a noi stessi di essere amanti e e lasciarci andare alla passione che tra di noi era stata sei pre presente fin da piccoli. Ero con Charlotte e lei dormiva, presi il telefono e andai sulla chat con Max, cercai il primo messaggio, il primo nostro contatto vero, il giorno dopo la sua vittoria del mondiale, anzi la notte stessa dei suoi festeggiamenti, ma senza sapere che avrei trovato un Max diverso e stranamente felice.

Congratulation Max for the title

How are you?

Max, I'm Charles, stupid

Charles? What? Seriously? I'm surprise

Yes man, I'm me. Did you drink too much at the party that you're elated?

So much...

Ah ok perfect at least tomorrow you won't remember this absurd conversation we're having I'm gonna want to have this conversation face-to-face with you in the future, Max...

Are you serious? You hate me Charles...

Hate is a form of love Max...

Charles...again?

Always Max, always...

You know that  is impossible, that love is impossible...

Nothing is impossible Max, if you want...

CHARLES...

Do you know that I love and hate you...

baby🧡

mine, you're mine Max❤️

Not in red, I prefer orange ahahahah

you're so stupid Max, very stupid

sorry🥺

where are you?

I'm in Hotel Charles, do you want see me?

Yes, please...

I 'll arrive about  10 minute  out 

Ok see you on the right of the Hotel

Ok🧡

see you later❤️

Leggendo questi messaggi a Charles prese la malinconia, la malinconia racchiusa in quel ricordo che bruciava dentro. Bruciava come se fosse qualcosa ancora vivo dentro di lui, qualcosa che gli bruciava sotto la pelle e che portava avanti da mesi. Si alzò dal letto, si mise una tuta al volo e scese nella sala ricevimenti dell'hotel. Mentre era in bagno e si cambiava aveva chiamato Max chiedendogli di vedersi e lui aveva accettato. Era il primo ad arrivare dei due e in quel momento era in attesa del biondo come se fosse la prima volta, ma non lo era. I due si erano già visti più volte ma non riuscivano ad esprimersi, erano  stati visti a Montecarlo insieme, erano stati visti anche in barca, ma sempre con Kelly e Charlotte a fianco, sempre con le rispettive fidanzate e frenati, senza mai avere un momento da soli.
Ero in ansia e non riuscivo più a ragionare, era la prima volta che riuscivamo a vederci e in tutto questo alle spalle delle due donne che ci amano, ma non potevamo più fingere e restare frenati da questo istinto.

I minuti passavano e sudavo freddo, ero in ansia e sentivo dentro di me che qualcosa stava per succedere ed ad un tratto ho visto un'ombra, la sua ombra. La sua figura per me era inconfondibile e i capelli arruffati che si intravedevano già mi avevano fatto impazzire.

C: " Max finalmente"

M: "Eccomi, ho fatto una cosa per noi, spero di non aver sbagliato nulla però..."

C: "Non potresti mai..."

M: "lo spero, sei bellissimo, voltati" e gli lasciò un bacio umido sul collo che provocò nel ferrarista dei brividi che il leone percepì all'istante, sentendo crescere la voglia di lui dentro di se, senza freni.

C: "Max dio mio...non guardarmi così, come se fossi la cosa più bella del mondo..."

M: "lo sei..."

C: "Tutti pensano che ci odiamo, ma se ci vedessero ora..." non finì la frase che Max non resistette più, unì le loro labbra in quella stanza vuota, le loro labbra che tanto si bramavano e tanto aveva desiderato.
Fu un bacio lungo ma casto, con quel tanto che bastava a far crescere la voglia in entrambi come un vortice, Charles chiese accesso alla bocca di Max che glielo concesse ma sempre restando calmo e serafico, non perdendo quella pace che il biondo aveva trovato da giorni.
Il biondo si staccò per primo da quel bacio e prese parola

M: " Calmati Carletto, ancora non siamo soli..."

C: "Ma io lo sogno da una vita..."

M: "Che bimbetto capriccioso sei Carletto"

C: "Max per piacere non chiamarmi bimbetto, sono solo 16 giorni più piccolo di te"

M: "Ahhhh amo quando sei capriccioso bimbo"

C: "BASTA, ora me ne torno da Charlotte" e cercò di scappare invano, perché a quelle parole Max lo bloccò. Lo prese per un braccio e lo portò addosso a se cingendolo poi da dietro e sussurrandogli all'orecchio

M: "Non sai cosa ti aspetta...adesso non fiatare, seguimi e fidati di me Carletto" e di nuovo baciava il collo del moro e di nuovo sentì i brividi. Si allontanava dal moro e con un cenno della mano lo chiamava e lo invitava a seguirlo. Si diresse verso l'ascensore dove entravano insieme e il biondo schiacciava il pulsante 15, quello dell'ultimo piano di quell'albergo che non aveva altre camere se non una sola  suite superior con spa privata.
Charles non credeva ai suoi occhi e guardò Max con una voglia irrefrenabile di passare quelle ore con lui e amarlo senza freni.

M" benvenuto nel nostro paradiso mon amour, è tutto nostro, per tutte le volte che vogliamo, l'ho comprato per noi, vista circuito"

C: "Max..."

M: "Shhh...non perdiamo tempo Charles, dobbiamo recuperare il tempo perduto"