"Smith ancora un'altra insufficienza e non passi l'anno!" Questa sicuramente è l'unica frase che la mia prof sa dire visto che è da quattro anni che la ripete ma me la sono sempre cavata.
"Smith ma mi stai ascoltando? Sto parlando con te eh!"
"Si, scusi prof ma stavo pensando che secondo me è un po' monotona quando parla, non dovrebbe usare sempre le stesse frasi" la sua faccia diventò tutta rossa dalla rabbia ed io non feci altro che ridere a quell' espressione buffa.
"IN PRESIDENZA! " disse urlandomi contro esasperata.
"Ok,ci vediamo dopo" dissi praticamente fuori dalla porta. Il preside mi stava molto simpatico anche se non era per quello che andavo da lui tutti i giorni.Entrata nel suo ufficio notai il piccolo divanetto in pelle color rosso acceso in un angolo della stanza perfettamente abbinato alla scrivania in mogano. Conoscevo quel posto come le mie tasche. Le solite foto della sua famiglia erano appoggiate sulla superficie scura, vicino ad un computer nuovissimo. Lui era impegnato a leggere dei documenti quando alzò la testa dalle sue scartoffie e guardò nella mia direzione. La sua espressione cambiò notevolmente e la prima frase che disse confermò il suo stupore misto ad una strana tristezza negli occhi.
"Ancora tu Samantha?" "Purtroppo si preside.È più forte di me, non riesco a stare lontana da lei" dissi io scherzando ed un leggero sorriso si dipinse sulle sue labbra
"Dai, non scherzare. Cosa è successo oggi?"disse apprensivo
"Come al solito ho preso un'insufficienza e la prof mi ha detto che rischio l' anno"
"Ed è vero, quindi inizia a studiare. Ma non è possibile che ti ha mandato da me solo per questo, cos'altro è successo? "
"Io le ho risposto che me lo aveva già detto altre volte e lei si è infuriata! "
"Dovresti imparare a tenere alcune cose per te invece di dire tutto quello che ti passa per la testa perché questa tua 'sincerità' potrebbe crearti dei problemi nel voto di condotta" mi disse con tono quasi affettuoso quasi per proteggermi
"Si, lo so ma non è colpa mia se la mia 'sincerità' vuole essere proclamata al mondo!"dissi in modo quasi teatrale in mia difesa.
"Ok, ma la prossima volta pensaci . E ora torna in classe sennò perdi tutta l' ora!" Era impensabile come quell'uomo riuscisse a mettermi così a mio agio e sono sicura che nessun altro alunno del mondo poteva parlare così con il suo o la sua preside.
Ritornai in classe e la giornata passò senza che io prendessi una nota o qualcosa del genere.
Tornando a casa decisi di passare da Starbucks e prendermi qualcosa lì per pranzo. Appena svoltato l'angolo sentì qualcosa sbattere contro di me ed un liquido scuro sporcarmi la maglietta. Porca puttana!
"Ma che cazzo fai?! Non potevi stare più attento?!"dissi cercando di pulire la maglia
"Ma che cazzo fai tu?! L'avevo appena comprato e ora devo prendere un altro caffè!"disse un ragazzo che forse era più arrabbiato di me per il suo caffè. Avrà avuto si e no la mia età, forse anche qualcosa in più.
"Comunque io sono Samantha e se vuoi te lo ricompro io il caffè basta che la smetti di frignare come un bimbo!"dissi io presentandomi e prendendolo anche in giro
"Io sono Harry,non sono un bimbo e non ho bisogno che tu mi offra niente. Ci si vede in giro Sam!"
'Sam'?! Ma come si permette!! Me la pagherà, ne sono certa...Angolo autrice
Questa è la mia seconda storia anche se la prima non è andata tanto bene. Spero vi piaccia e aggiorno il prima possibile!
Baci!
A.
STAI LEGGENDO
Stay strong
Fanfictionsi dice che una giornata senza sorriso sia una giornata persa...chissà se è vero!