Prologo

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L'anima gemella.
La tua perfetta metà. 

Dicono che tutti abbiamo un'anima gemella, che tutti abbiamo qualcuno che, chissà dove si trova, é nato per essere l'amore della nostra vita.
C'è chi spera di trovare la propria anima gemella da sempre, chi si illude di averla trovata e poi viene ferito e c'è chi invece non ci crede per niente. 
Io, Colin Anderson, mi sono da sempre detto che sí, anche io ho un'anima gemella.  
Qualcuno che é lí fuori, magari dall'altra parte del mondo, che nel momento in cui meno me lo aspetto, entrerà a far parte della mia vita, con un incontro casuale.

Ma col tempo, la mia opinione é totalmente cambiata e ho capito che questa storia é tutta una stronzata e che chi ci crede, é uno sciocco.
Se fosse vera questa storia, allora perché ogni volta che mi piace qualcuna e ci provo vengo sempre friendzonato? 
"No scusa sei un amico, pensavo l'avessi capito".
"Mi piace tuo fratello in realtà"
"Sei il mio migliore amico".
"Ma chi sei?". 
Tutte e dico tutte, mi rifilano sempre queste scuse e mi fanno pentire anche solo di aver detto un "sei bella" in maniera sincera e senza doppi fini. 

Accantonata quindi l'idea che io abbia un'anima gemella, mi sono detto "ma si dai, almeno rimorchia qualcuno, senza impegno".
Ciò però appare ancora più complicato se possibile. Tutte queste mie delusioni sentimentali mi hanno portato a non saper approcciare più con una ragazza senza risultare impacciato e timido.

E di certo la cosa non cambierà ancora per molto, adesso che ritorna Ethan Anderson, mio fratello.
Ha due anni in più di me e frequenta anche lui Yale.
Bello come il sole, almeno così viene definito da tutte qui, fisico scultoreo, labbra carnose, atteggiamento da strafottente, moro, sexy anche col pigiama addosso...un figo, insomma.
Per me, ha solo più muscoli che cervello.
Per fortuna non è stato qui per tutta l'estate ed io mi sono sentito un po' più libero, più rilassato.

Ho passato l'intera estate a casa dei miei nonni, sul mio letto a guardare serie tv e a leggere libri.
Non sono mai andato al mare, nonostante Kyle e Sarah mi avessero pregato più e più volte di andare con loro e di non estraniarmi dal mondo come faccio sempre. 
Ma, la verità é che ho fatto di testa mia. Come sempre d'altronde.
Non mi piace l'estate, non mi piace il sole, non mi piace il caldo e non mi piace la spiaggia, la sabbia, il mare...
ho vissuto l'intera estate pregando che arrivasse presto l'inverno.
L'inverno si che é bello.
Il freddo, la pioggia, la neve, il poter indossare felpe e avere la scusa perfetta per stare a casa e non uscire senza che ti chiamino "asociale".

Non c'è proprio paragone tra l'estate e l'inverno...
<<Colin>>, per poco non mi prende un colpo quando Kyle fa il suo ingresso in camera. 

Ha un sorriso sgargiante stampato in viso che mi fa venire voglia di prenderlo a pugni.
Come cazzo fa ad essere di buon umore già di prima mattina?

<<Dimmi>>, rispondo con poco entusiasmo, mentre sistemo il mio letto ridotto veramente male dopo stanotte.
E no, non perché ho scopato con qualcuna, magari...
Io quando dormo mi muovo in continuazione e le coperte finiscono per terra totalmente a caso. 

Kyle si avvicina al frigorifero, lo apre e tira fuori del latte. <<Non devo dirti nulla, volevo solo fare conversazione>>, fa spallucce, poi riempie il latte nella sua tazza di Minnie.
Si, ha una tazza di Minnie e la custodisce come se fosse un diamante prezioso e avesse paura di perderlo. 

<<Io no>>, rispondo con nonchalance, mentre mi affretto a rifare anche il suo letto.
Che mattinata di merda.

<<Sai cosa penso quando ti guardo?>>, mi chiede Kyle, che non si arrende al mio rifiuto di fare conversazione.
Fa così tutte le mattine e tutte le mattine viene mandato a fanculo da me.

Anche i miracoli esistono Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora