Tu, fra tanti

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POV Perth

Non sopporto più' questa dannata pioggia, sono giorni che qui a Bangkok non smette di piovere. L'acqua non fa altro che scendere senza fermarsi un attimo. Sbuffo, mentre passo una mano tra i miei capelli irritato. Questa sera c'è una festa ad una confraternita un po' lontana dalla mia, come ogni fine settimana. Di stare in camera senza fare niente, non ne ho proprio voglia. Finisco l'ultima partita alla play e, vado a prepararmi. Questa sera non si sente nessuno per il corridoio del mio dormitorio, finalmente. I ragazzini più piccoli mi urtano il nervoso quando strillano, sembrano uccelli. Non sopporto troppo baccano ma devo stringere i denti, non posso permettermi un appartamento adesso. Finisco di fare la doccia con questi pensieri. Sento il telefono squillare sopra il lavandino, sarà Mark il mio amico. L'unico con cui ho legato veramente qui. Non faccio in tempo a rispondere che attacca, pazienza. Vorrà ricordarmi di questa sera. Mi viene da ridere mentre asciugo i capelli, quello più sbadato dei due è lui. Mi vesto con le prime cose che ho davanti a me jeans e felpa nera. Non mi interessa, ci saranno sempre le stesse noiose persone. Metto uno spruzzo di profumo e, prendo le chiavi della mia bimba. Scendo le scale contento di raggiungere il mio orgoglio. La mia amata moto. Una ducati rosso vivo, la amo più di me stesso. Alzo lo sguardo verso il cielo, la pioggia sembra essersi è calmata un po'. Sfreccio tra le strade di Bangkok, questa sera non c'è traffico per fortuna. Questa città sembra la tela di un ragno, non riesci più ad uscirne fuori quando sei bloccato nel traffico. Vedo alcuni ragazzi per strada con dei bicchieri in mano, capisco di essere arrivato alla festa. Parcheggio la moto in un posto poco visibile, così nessuno fa del male alla mia piccola. Tolgo il casco e, scuoto i capelli. Qualche gocciolina di pioggia mi scivola sul viso.

< Perth sono qui!> Ecco Mark, sapevo mi stesse aspettando

< Ehi Mark> lo saluto mentre lo raggiungo con le mani in tasca.

< Questa è la nostra serata, ci sono un sacco di belle ragazze> alla sua frase giro gli occhi all'indietro. Lui alla mia reazione ride di gusto, reggendosi la pancia. Sà che sono gay ma, ogni volta lo fa apposta a prendermi in giro. Qualche giorno gli tiro un destro in faccia così non ride più. Lui si salva solo perchè gli voglio bene.

< Scusa amico, sai che mi diverto>

< Io no> fa un ultimo ghigno e torna serio.

< Ci sono anche dei bei ragazzi devo essere sincero, magari andrà bene anche a te questa sera>

< Come sei caritatevole, lo apprezzo> dico mentre recito con una mano sul cuore. Lui si sta divertendo, mi fa stare bene vederlo felice. Mark per me c'è sempre stato posso contare su di lui.

< Andiamo scemo> dice mettendomi un braccio sulle spalle.

Entriamo nella confraternita e, vengo subito travolto dal vomitevole odore di fumo e alcool. Tipico di queste feste. Alcuni ragazzi che conosciamo vengono a salutarci, ricambio con un finto sorriso. Mark mi raggiunge con due rossi nelle mani, immagino uno sia per me.

< Tieni Perth> come avevo previsto. Prendo il bicchiere e, faccio scorrere subito il liquido ambrato e dolciastro per la mia gola. Finito di bere, rimango con il bicchiere sospeso in aria. I miei occhi vengono catturati da alcuni movimenti davanti a me. Un ragazzo non tanto muscoloso , sta ridendo ad alta voce con i suoi amici. Posso sentire la sua risata fino a qui. E' seduto a gambe incrociate, mentre butta la testa all'indietro per le risate. Sembra piccolo e gracile, ma posso chiaramente intravedere i suoi muscoli sotto la maglietta blu attaccata al corpo per via del caldo in questa stanza. Seguo i dettagli del suo viso incantato, senza accorgermene. Ha il naso piccolo, così come i suoi occhi. Sono marroni e, adesso li sta stringendo mentre ride. Ha le guance arrossate, forse dal caldo o dall'alcool. La su bocca cattura la mia attenzione, ha delle labbra carnose e rosse. Brillano quando passa la lingua su di esse. La tentazione di assaggiarle fa capolino nei miei pensieri. Neanche mi sono accorto che per tutto il tempo ho fissato solo lui. Quest'ultimo deve aver sentito il mio sguardo su di lui, adesso è lui che mi sta guardando. Alzo il bicchiere verso di lui in segno di saluto, vedo subito che inizia ad agitarsi come una molla. Mi viene da ridere, ha capito chi sono. Si alza in piedi, sicuramente con la scusa di andare in bagno, un invito per me che colgo subito. Si passa le mani sulla maglietta sgualcita e, si dirige al piano di sopra. E' veloce. Il bicchiere che avevo in mano lo appoggio da qualche parte vicino a me, devo andare.

ONE SHOT Perth PromDove le storie prendono vita. Scoprilo ora