ad altre confuse pareti
di cielo il mio sguardo lasciando
intento a osservar quei segreti
occulti fra i greti al soffio d'un canto
io m'inciampassi in un volo di fieno
planando sui cardi che filan la lana
non so se saprei atterrarvi qual velo
o preso dall'impeto d'una fienaia
Non so dir, ma so dire di altro
di tutto l'inutile al vanto del suolo
che scivola via qual ombra in un antro
per poi dimostrarsi al candor d'un giaggiolo
e forse, scovandolo, non lo farei
mio strappandolo al proprio terreno
funambolo, io mi dileguerei
con passo leggero, ad esso sospeso