Love goes beyond death

Nella Grecia antica, c'era una volta un giovane musicista di nome Katsuki, figlio del re della Tracia Masaru e della musa Mitsuki.

Katsuki era talmente bello da non avere uguali né tra gli uomini né tantomeno tra gli dei...e la sua bellezza era data dal fatto che aveva preso molte caratteristiche della musa Mitsuki e ciò che lo rendeva, di fatto invidiabile erano i suoi capelli color del grano e i suoi occhi color rubino, occhi di un colore che sostanzialmente non erano mai stati visti, beh per lo meno fino a quel momento.

Un giorno il dio del sole Apollo donò a Katsuki una lira, sfortunatamente questo non sapeva suonarla o meglio inizialmente non sapeva farlo, ma grazie all'aiuto costante delle muse il giovane imparò presto a suonarla nel migliore dei modi.

Tutti erano estasiati ogni qualvolta egli impugnava lo strumento, d'altronde le sue melodie diventarono così dolci e struggenti che ogni creatura si fermava incantata ad ascoltarlo. L'acqua dei fiumi smetteva di scorrere e perfino le bestie più feroci divenivano docili. Per non parlare del fatto che riusciva a piegare gli alberi e a far muovere le rocce come se nulla fosse.

Sembra surreale vero? Effettivamente può sembrarlo, ma non è così. Tutto ciò che vi sto raccontando è la verità nuda e cruda di come sono andate le cose, ma sta a voi se credermi oppure no.

Comunque ritornando a noi, o meglio al suo canto, le fiere creature forti e di grande taglia uscivano dalle tane e diventavano mansuete e le forze devastatrici della natura perdevano la loro furia.

Ma sapete l'uomo di cui mi innamorai e con cui mi sposai, non divenne mai arrogante o vanitoso... si vanitoso può essere la parola giusta, perché sfido chiunque, anche se già so che chi avesse avuto queste abilità non sarebbe rimasto così quieto e umile, tutt'altro avrebbe mostrato a tutti la sua abilità e avrebbe cercato sempre più persone da cui farsi adulare....ma lui non era così.

Il mio Katsuki non è e non sarà mai così...non gli importava di tutto ciò, certo ringraziava infinitamente Apollo per il dono che gli aveva fatto, perché senza di lui non avrebbe mai potuto sentire la melodia che produceva la lira e per questo riteneva che per suonare uno strumento del genere si doveva restare umili, perché se ci si fosse dimostrati avidi era certo che Apollo si sarebbe irritato e arrabbiato vedendo un tale comportamento tanto da privarli dello strumento.

Tutti, nessuno escluso, erano innamorati del giovane, tutti se lo contendevano soprattutto le ninfe, le driadi e le principesse. Sfortunatamente per loro però il giovane era perdutamente innamorato di un ninfeo e nessuna delle loro avance aveva avuto effetto come non ebbero nessun effetto le numerose proposte di matrimonio, poiché il suo cuore apparteneva solo ed esclusivamente a Izuku, ovvero il figlio di Inko.

Izuku diversamente da Katsuki aveva tratti del viso meno marcati, anzi erano molto più androgini, delicati tanto da ricordare a prima vista un volto femminile.. tratto del quale se né vergognava enormemente, dal momento che era un ragazzo.

Anche lui come Katsuki aveva ereditato dalla madre il colore dei capelli, che erano di un bellissimo color verde che ricordavano il colore dell'erba e i suoi occhi non erano da meno dal momento che erano di un bellissimo color smeraldo. In più diversamente da sua madre i suoi zigomi erano costellati da infinite lentiggini tanto da ricordare le stelle del firmamento.

I due si incontrarono all'improvviso, fu il fato a farli unire e ciò avvenne dopo l'impresa che Katsuki fece con gli argonauti per la presa del vello d'oro.

Il ninfeo si stava facendo un bagno in un piccolo ruscello, canticchiando tra se e se una vecchia canzone tramandata nella sua famiglia e non si accorse minimamente del fatto che il giovane Katsuki lo stava osservando, perdutamente ammaliato dalla sua grazia e dalla sua bellezza, non riusciva a credere che in tutti quegli anni non era stato fortunato nell'incontrare quella bellissima creatura.