capitolo 1

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Se due persone si amano, non può esserci un lieto fine.
(Ernest Hemingway)

capitolo 1

Una stella, era questa la cosa che stavo sognando prima che mia madre urlasse dalla cucina che la sua nuova band preferita avrebbe fatto a poco un concerto.

Apro gli occhi svogliatamente e la prima cosa che vedo è il mio gatto, nero dal pelo folto e dagli occhi verdi, mi sta leccando la mano che ho appoggiata sul cuscino, lo lascio fare e nel mentre cerco di capire, chi sono, dove sono e perché esisto ancora.

Mi alzo con un giramento di testa, come sempre ogni volta che mi alzo, e senza guardarmi allo specchio, non vorrei spaventarmi di prima mattina, scendo le odiose scale vecchie che portano al piano di sotto
<< Celine Celine vieni subito>> mi dice mia mamma dal salotto.
Spesso mi chiedo, le persone come fanno ad avere tanta energia alle otto di mattina, che cosa mangiate cavolo, senza dire niente vado verso il salotto
<< O ma wow la tua band del cuore farà un concerto, che felicità>> mi fingo emozionata e mi siedo a tavola
<<Si Cely, ci credi?>> si gira a guardarmi e alza le sopracciglia, oh no, so già cosa vuol dire, sta cercando di convincermi ad andare con lei, non che non mi piaccia questa band ma odio i concerti, odio stare appiccicata a persone che non conosco e tutto quel casino non fa per me.
<< No mamma, non verrò con te, e poi ci saranno solo adolescenti o persone molto più giovani di te>> la guardo e le indico la bottiglia di latte.
Mi passa la bottiglia e continua a parlare di quanto siano favolosi e bravi a cantare, nel mentre io bevo latte e mi fingo interessata.

Dopo essere riuscita a fuggire dalle chiacchiere di mamma volevo andare in camera, leggermi un libro e magari sistemare un po' camera ma Dave, il mio migliore amico, non mi da mai via libera, così decido di accontentarlo almeno una volta e passare un po' di tempo con lui.

Vado in bagno, entro nel box della doccia e il primo bagnoschiuma che trovo lo metto, esco e rientro in camera con un'asciugamano attorno al corpo, problemi su come vestirmi? nah, sai quanto me ne può importare di quello che pensa la gente su come mi vesto? niente di niente.

Apro le ante del mio armadio e prendo un jeans a zampa blu scuro, una maglia di Lana del Rey, la mia cantante preferita, e una felpa con la zip che lascio aperta, prendo un paio di converse nere un po' mangiucchiate dal mio gatto e scendo al piano di sotto.

<<Ei ei ei>> ecco che quella ossessionata dalle band di mia mamma sbuca fuori
<< Dove vai signorina?>> mi chiede guardandomi

<< Mamma, dove vuoi che vada scusa?>> accenno un sorriso, sa bene anche lei che oltre a Dave non ho altri amici, eppure sto benissimo cosi

<<Celine dovresti trovare altri amici, certo Dave è un bravo ragazzo ma almeno un'amica no? in più cerca di vestirti in modo carino>> dopo avermi detto questo scompare dalla mia visuale, probabilmente ad ascoltare qualche altra canzone.

Esco di casa, indosso le mie amate cuffie e faccio partire meet in the pale moonlight di Lana del Rey, prendo la mia bici a cui mancano sicuramente alcuni pezzi, ma finché funziona a me va bene e mi dirigo verso casa di Dave.

La casa del mio migliore amico è una di quella grandi, enormi, che solo per andare al bagno bruci tante di quelle calorie che nemmeno in un mese di corsa, la cosa buona però è che è molto accogliente, ma non come quelle lussuose da cima a fondo, per questo mi piace.

E senza troppi sforzi ero già davanti al suo cancello, lo scavalco strappando leggermente il jeans sul ginocchio e guardo la finestra che porta alla camera di Dave,
oggi non ho per niente voglia di salire quindi, inizio a bussare alla porta.

<<Celine cazzo stavo pensando al mio matrimonio>> dice aprendo la porta, eccolo

<<Si Dave un matrimonio con Noah immagino>> lo guardo di sottecchi chiudendo la porta e appoggiando lo zaino a terra con non cura

<< Esattame, i fiori li voglio azzurri, i tavoli azzur>> lo interrompo e inizio a ridere

<<Dave smettila, Noah tra poco non sa nemmeno chi sei, e in più non è nemmeno gay>> gli dico seguendolo sulle scale che portano al piano superiore

Entro in camera sua e mi butto sul letto

<<Sai Daveuccio>> e prima che potessi continuare un cuscino mi arriva dritto sul viso <<Ei! come ti permetti>>
Dave ride <<Non chiamarmi in quel modo lo sai che lo odio> mi dice sedendosi sul bordo del letto
<<Eh va bene resto zitta>> mi sposto leggermente e metto una mano sotto il letto
<<Ma le mie caramelle al limone? Dove sono?>> chiedo continuando a muovere la mano sotto il letto

<<Le ho finite io> mi dice Dave prendendo il sacchetto di caramelle ormai finito

<<Brutto bastar>>
<< Ei ei ei basta insultarvi voi due>> ecco, quella che entra in camera è la mamma di Dave, una donna tanto dolce quanto severa, ma per te c'è sempre, sopratutto nel momento del bisogno

<<Oh ma dillo anche tu, tuo figlio, quel bastar>> tossisce e mi guarda male

<< Volevo dire, tuo figlio ha mangiato le mie amate caramelle, che avevo anche preso per te Margaret>> lancio un'occhiata furtiva a Dave che intanto stava giocando a qualcosa sul cellulare

<<Quelle al limone?>> mi chiede Margaret, io annuisco <<Dave, sei in punizione, cavolo quelle caramelle sono buonissime>>  dice per poi allontanarsi al piano di sotto probabilmente a cucinare qualcosa.

Io guardo Dave che già mi stava osservando con bocca spalancata
<<Oddio che succede? hai perso al tuo amatissimo gioco?>> gli chiedo indicando il suo telefono

<<No Celine, Noah mi ha chiesto di uscire>>

evvai, non mi romperà le palle per un po'

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Ed eccoci qui alla fine del secondo capitolo, se per caso trovate degli errori mi farebbe anche piacere un avviso nei commenti!🫶🏻
Ci vediamo alla prossima!

           Aicha

𝗹𝗼𝘃𝗲 𝗶𝗻 𝘁𝗵𝗲 𝗽𝗮𝘀𝘁 𝘁𝗲𝗻𝘀𝗲 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora