capitolo primo

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Magnus e Alec erano a casa loro, sdraiati sul divano appiccicati uno all'altro. Magnus stava giochicchiando con i capelli del suo ragazzo, con la testa fra le nuvole. Alec gli diede un bacio, poi un altro, e un altro. Alla fine iniziarono a baciarsi,e andarono anche oltre. Decisamente oltre. La mattina dopo erano ancora lì, e la luce dell'alba svegliò Magnus. Alec dormiva ancora, sembrava un bambino: tranquillo, non allerta come sempre, con i capelli che lasciavano scoperta la splendida fronte e la coperta che mostrava il dorso nudo coperto da cicatrici argentee e marchi freschi, e che copriva gambe e ventre. Magnus lo amava così tanto. Era così felice di essere riuscito a diventare mortale. Il primo stregone mortale sulla terra. Una cosa da aggiungere al curriculum. La mente di Magnus si abbandonò ai ricordi. La prima volta che aveva visto Camille, Axel, Edmund Herondale, e Jocelyn Fairchild. Si era presentata davanti a casa sua con quel fagotto che poi si era rivelato un bambino. Anzi una bambina: Clary. Magnus l'aveva vista crescere. Si ricordava perfettamente come la piccola cambiava di anno in anno, ma come manteneva comunque la somiglianza alla madre. Pensò a come gli fosse sempre piaciuto vedere i bambini, piccoli uomini senza peccati, candidi come la neve. Pensò ad Alec, a come era bello, a quanto teneva a lui, a quanto teneva alla sua felicità, a quanto gli mancasse Max. Un idea iniziò a vagare nella sua testa glitterata.
Accarezzò Alec e lo baciò delicatamente. Lui aprì piano gli occhi di un azzurro folgorante. «Ehi» lo salutò con la voce piena di sonno
«buongiorno amore» gli rispose Magnus. Alec si alzò sui gomiti per baciarlo, poi si lasciò cadere sull'enorme divano. Magnus recuperò un paio di mutande, se le infilò e preparò il caffè. Poi lo porse ad Alec e si sedette affianco a lui in mezzo alle coperte.
«Stavo pensando... » disse cauto «adottiamo un bambino»
Ad Alec andò di traverso il caffè e ne sputò un abbondante quantità.
«co-co...?cosa?» farfugliò tossendo
Magnus si era aspettato quella reazione. Era una grossa decisione.
« dico sul serio. Mi piacerebbe avere un bambino»
«... ok.» farfugliò Alec «possiamo pensarci»
Magnus sorrise e gli prese la testa con un braccio. Alec rise. Poi si baciaronò mentre il caffè si raffreddava affianco al divano.

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