Tre//"oh, alessandra"

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Stash.
Questo era il suo nome; era così particolare proprio come lui. A pronunciarlo sembrava di descriverlo in ogni singolo particolare.

La puntata di Amici finì, così noi ci dirigemmo verso il backstage per aspettare di parlare con i concorrenti. Benedetta era così emozionata che non la smetteva un attimo di parlare e di picchiettare con la penna sul bracciolo della sedia.
Finalmente uscì un uomo vestito in nero con un auricolare, il quale ci informò che stavano arrivando i concorrenti della squadra bianca. Non sapevo che domande fare, come comportarmi, come parlare, come sorridere addirittura.
Fecero comparsa davanti a noi cinque ragazzi vestiti in bianco, sorridenti e gentili. Dopo le presentazioni e i saluti facemmo le solite domande del tipo «come stai vivendo questa esperienza?»

La sessione dei bianchi finì e io non vedevo l'ora che arrivasse quella dei blu, così da poter rivedere quel grande, piccolo uomo. Gli starei stata vicino e lo avrei guardato e gli avrei parlato (o almeno ci avrei provato).
Ero immersa nei miei pensieri, e quando alzai gli occhi per guardarlo notai che lui stava facendo lo stesso. Forse perché era il mio turno.
Dovevo improvvisare qualcosa: «cosa volete fare fuori di qui?» Alla fine era uscito qualcosa di sensato.

Lui continuava a guardarmi e io non riuscivo a distogliere lo sguardo dalle sue spalle, dalle sue labbra.
Era così bello avere il suo sguardo su di me, mi sentivo osservata e protetta.

Arrivò il tempo di uscire, ma qualcuno mi fermò. Mi girai verso il braccio che stava bloccando il mio e vidi una mano grande. Alzando lo sguardo incontrai due occhi che conoscevo a memoria: i suoi.
«Ciao...(?)»
«Oh...Alessandra»

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 08, 2015 ⏰

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