12 anniSulla Luna non sono mai stato.
L'ho immaginata tante volte, perché è li che vorrei essere. A scuola ci hanno insegnato che la Luna rende leggeri. Lassù, la forza di gravità è debole. Quaggiù, invece, quello debole sono io.
Sulla Luna potrei camminare, persino correre e volare, farei le capriole a mezz'aria come gli astronauti. Sarei più veloce dei miei compagni e non rimarrei indietro, mai. Certe sere, quando sono troppo triste, la mamma si siede al bordo del letto e mi dice che non serve arrivare primo, che ognuno ha i suoi tempi, ma lei non capisce. Io non voglio essere primo. Mi basterebbe non essere ultimo.
Sulla Luna non sarei ultimo.
Ho fatto quel sogno, quello bellissimo (non quello bello e basta, ma quello stupendo). Ho sognato i crateri e la polvere sottile. La sedia non c'era, scomparsa. Giustamente, direi, sulla Luna non serve mica, la sedia a rotelle. Sulla Luna la mia spina dorsale è forte come un serpente, fa tutte le cose che qui non sa fare.
Però era solo un sogno.
Stamattina, quando mi sono svegliato, c'erano il soffitto e la macchia di muffa e la stanza e la sedia. Sta sempre vicino al mio letto, la sedia, come un cane da guardia. Anche se la metto lontano, quella si avvicina mentre dormo. Io non la vedo e non la sento, ma sono sicuro. È nuova, papà ha risparmiato per comprarmela, così non cigola quando passo e la gente non si volta a guardarmi come fossi un dinosauro, così nessuno bisbiglia poverino, che tristezza. A volte io mi dimentico della tristezza. Forse per quello papà me l'ha regalata, così gli altri non me la ricordano.
Comunque, nel sogno di stanotte ho incontrato il mio amico che sta sulla Luna. Sono stato così felice di rivederlo! Non conosco il suo nome, non parliamo la stessa lingua ma ci capiamo. Dopotutto, a che servono le parole sulla Luna?
Ho deciso di fargli un regalo. Se lo merita, perché è mio amico. Non ha paura delle mie gambe, delle ginocchia che stanno come se mi avessero investito (nessuno mi ha investito, per fortuna, altrimenti chi se la sente la mamma). Ma cosa regalargli? Ci ho pensato per giorni, ma per fortuna la zia mi ha illuminato... si dice così, quando uno ha una buona idea. Giovedì mi hanno operato di nuovo, perciò lei mi ha preso un palloncino. L'ha legato alla sedia e ha detto così non vola via.
Invece volevo proprio che volasse.
Ci ho scritto sopra un saluto al mio amico, sempre che riesca a leggerlo. Ho scritto indelebile col pennarello caro amico che stai sulla Luna, grazie di essere mio amico. Spero che questo palloncino ti trovi. Spero che tu sia felice. Ma poi, sulla Luna sapranno come si fa ad essere felici? Se sì, spero proprio che il mio amico me lo confidi. Mi piacerebbe scoprirlo.
*
Il palloncino è arrivato!
Oggi sono davvero contento, perché il mio amico che sta sulla Luna ha ricevuto il mio regalo. Me l'ha mostrato stanotte, se l'è legato al polso e la cosa mi ha reso molto orgoglioso (sta meglio a lui che alla sedia, comunque).
La zia è venuta a trovarmi, mi ha chiesto che fine avesse fatto il suo regalo e io le ho fatto giurare di non dispiacersi, perché l'ho donato ad una persona molto cara. Ha pianto di nascosto, forse era contenta pure lei.
Stanotte, comunque, ho detto al mio amico arrivederci. Non penso riuscirò ad incontrarlo perché domani devono operarmi (ancora!) e sono sicuro che la paura mi terrà sveglio tutta la notte. Se non dormo non posso sognarlo, ricordi? Spero di rivederlo presto, magari verrà lui a trovare me. Forse stavolta sarà lui a sognarmi, sempre che dorma. Chissà se dormono, quelli che stanno sulla Luna. Forse, se l'intervento andrà bene e lui verrà, potrò fargli vedere come cammino. Sicuro non sarò primo ma nemmeno ultimo, e faremo una bella festa. Papà dice che dobbiamo essere cauti, la mamma che dobbiamo sperare. Io non so cosa conviene. Mi fa paura, sperare. E se poi non succede? Meglio essere cauti.
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Starboys [OS]
FanficLe vite di tre ragazzi legate da un sottilissimo filo d'argento🌙 OS scritta per il concorso di AryaFreya 💜